Capitolo 42: Scampagnata - ✓

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Suonarono al campanello.
Dave attraversò la porta vetrata scorrevole che divideva l'interno della casa con il giardino e si avviò verso la porta. Ecco il solito ritardatario – pensò con vivacità, mentre prendeva un sorso di birra dalla bottiglia che aveva tra le mani. – Dopotutto è l'invitato speciale, deve farsi attendere. Il brusio esterno del giardino gli aveva già fatto intuire chi avesse voluto fargli visita: l'aveva invitato lui. E caspiterina quanto erano rumorose le persone alle sue spalle; non avrebbe immaginato che potessero fare più chiasso dei bambini ad una festa di compleanno, ma pensandoci bene era da tanto che non organizzava qualcosa in casa sua e si era dimenticato dell'armoniosità che le note stonate delle voci, delle risate e degli scherzi recevano al suo cuore. Aprì la porta, allargando il sorriso che non aveva abbandonato le sue labbra da quando si era svegliato quella mattina e aveva organizzato tutti i preparativi per ciò che stava proseguendo da circa tre ore. Sulla soglia della porta, un paio di occhi color nocciola, solari ed espressivi, ricambiarono la sua stessa espressione in un cumulo di gioia e serenità.

«Sono in ritardo?» domandò ironicamente Jake Grant, sapendo già la risposta.

Dave sospirò una risata. «La star del giorno si fa attendere, mi sembra giusto.»

«Non tanto giusto, se deve portare due casse di birra come punizione per essere sparito per tre anni.» il più giovane fece una smorfia birichina, sollevando le braccia smanicate per mostrare le due casse con una decina di birre l'una.

«Uhhh... Queste ci basteranno per l'intera giornata.»

«Conoscendo Kyle, scommetto che siete già a secco.»

«Puoi scommetterci. Quel vichingo beve anche colazione, ma giuro che gli farò togliere questo vizio. È un soldato, ci vuole un po' di contegno.»

«Capitano, credo che questo insegnamento valga anche per te, non credi?»

Dave mise la mano libera sul fianco, inarcando un sopracciglio scanzonato.

«Qualcuno vuole già fare qualche esercizio punitivo, come lo stare con le casse di birra sulle spalle sotto il sole cocente di mezzogiorno per un'ora?»

«Oddio, no. Preferisco essere di nuovo legato ad una bomba. Con permesso!» Jake sgattaiolò al suo lato per varcare l'entrata.

Dave scosse la testa e chiuse la porta, voltandosi per vedere il giovane artificiere correre in direzione del giardino di casa sua. Non appena uscì, gli invitati già presenti lo accolsero con un'esclamazione euforica e trepidante, echeggiando per l'intero vicinato. Non era un problema per i vicini; conoscevano bene il soldato che abitava nella villetta più raffinata del quartiere. Sentire festeggiamenti sarebbe stato più tranquillizzante, rispetto ai soliti battibecchi mattutini.
Era un avvenimento che accadeva di rado.

Non si riunivano in casa sua da fin troppo tempo, essendo l'unico della squadra a disporre di un giardino che potesse contenere l'entusiasmo dei suoi uomini – e col cavolo che Gregory avrebbe fatto entrare dei pericoli di nome Sully e Kyle nella sua nuova casa. Uscì anche lui sul retro, godendosi quegli sguardi felici e attivi, il calore che era in grado di colmare la frescura di fine settembre. Gavin aveva ancora il braccio legato davanti al petto per mezzo di una fascia, ma poteva muoversi meglio e il dolore era già svanito, dopo un periodo corretto di convalescenza e cure; Liam alzò la bottiglia di birra in segno di saluto, sorridendo; Kyle allargò le braccia con spacconeria, le mani entrambe occupate – una dalla birra e l'altra dalla pinza per carne; infine Sully, Stella e Gregory furono gli unici che si avvicinarono con allegria.

Erano passati tre giorni dall'attentato al treno, e pareva che Y, dopo aver perso quella battaglia, si fosse preso una pausa, proprio come loro; nessun attentato e nessun nuovo rapimento. Era come avevano previsto; l'idea di voler fare fuori l'intero Navy SEAL era stata completamente accantonata. Dunque avevano deciso di approfittarsene per riposare, dopo essersi mossi come dei forsennati per giorni senza un momento di ripresa; quando quella mattina aveva visto sbucare il sole, Dave aveva mandato un messaggio agli altri con su scritto di portare cibo in quantità, bevande e stuzzicherie varie. Inutile dire che aveva ottenuto il consenso di tutti, puntuali e dietro la porta di casa sua con largo anticipo.

MIND OF GLASS: OPERATION Y [REVISIONATO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora