La cerimonia

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Gli invitati avevano da tempo preso posto nelle bancate che per l'occasione erano state adornate con piccole campanule bianche e rosa. Nell'aria si diffondeva una melodia struggente che avrebbe dovuto creare l'atmosfera giusta per l'evento. Cosa c'è di più romantico di un matrimonio? Tutti sono felici per la coppia che dà inizio alla propria vita insieme e quelli sposati da tempo rivivono con un sorriso sulle labbra i primi anni del proprio matrimonio. Inoltre, quella roba del 'se qualcuno ha da dire qualcosa lo dica ora o taccia per sempre' è una baggianata: nessuno può fermare la cerimonia. A parte un cataclisma.

O gli sposi, ovviamente.

Don Alberto lanciò un'occhiata severa allo sposo. Gli aveva già fatto tutte le raccomandazioni del caso e non c'era andato giù leggero. Insomma, a quel poveretto gli aveva letto la vita e lo aveva minacciato che se non si fosse comportato bene con la futura moglie se la sarebbe dovuta vedere con lui e Dio. E non era ben chiaro di avrebbe dovuto avere più paura.

Poi, tra lo stupore generale, entrò la sposa.

Un ooohhh di stupore accompagnò il suo ingresso e non fu chiaro se fosse un ooohhh classico, quello che si riserva solitamente all'apparizione delle spose, oppure strettamente legato al vestito che, invece di avere la tipica tonalità avorio, era fucsia.

Sì, avete capito bene.

Chi la conosceva bene sapeva che non era un tipo qualunque, e il colore dell'abito la diceva lunga. Il poveretto che l'aspettava all'altare, avrebbe avuto filo da torcere. Insomma, era un matrimonio che nasceva sotto i migliori auspici. Oltre a tanto fucsia.

La cerimonia iniziò e tutto andò bene. Poi, fuori dalla chiesa, si sentì il rombo del motore di una Porsche Macan che arrivò dal fondo della via a tutta velocità. La macchina frenò con stridore di ruote davanti alla Chiesa e, una volta ferma, dall'abitacolo scesero due persone: un uomo e una donna. Dopo aver chiuso gli sportelli, i due si diressero verso il portone chiuso. Lo aprirono, entrarono e si sistemarono negli ultimi banchi in fondo.

Don Alberto si rivolse alla sposa e la incitò con lo sguardo. Lei si schiarì la voce.

«Io, Ines Rachele Benedetta Anna Concetta accolgo te, Manolo, come mio sposo e prometto...»

Nelle ultime bancate le voci arrivavano ovattate.

«Chi l'avrebbe mai detto...», considerò Stella.

«Che Ines avesse mezza dozzina di secondi nomi?»

«Che si sarebbe sposata davvero con Manolo.»

«Io l'avrei detto», affermò Furio, convinto.

«Davvero?»

«Ma sì, alla fine lei ha capito che erano fatti uno per l'altra.»

«Eppure lei sembrava così decisa e convinta alla cena di zio Celeste», considerò Stella.

«Be', Manolo ormai è il boss ed è una posizione che una come Ines apprezza di sicuro. Celeste è sparito dalla faccia della terra, tu hai rinunciato a diventare lady boss... Insomma, ora Manolo è sereno. Piuttosto, quella che mi ha sorpreso sei proprio tu. Lui ha tentato di ucciderti.»

Stella si morse le labbra.

Sollevò gli occhi al cielo, incrociando gli sguardi san Giuseppe, Maria e Gesù. Già, anche lei si era stupita. In altri tempi, lo avrebbe cercato ovunque per fargliela pagare, dargli un calcio nei Paesi Bassi e sommergerlo di offese... Odiava Manolo. Era un viscido calzato e vestito e, se avesse potuto, avrebbe preso da parte Ines per cercare di farla desistere...

Il mondo di Furio & Stella - Il matrimonio di Manolo e InesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora