[CAPITOLO 16]

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PARIGI, FRANCIA

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PARIGI, FRANCIA

30 Agosto 1997

La mattina del trenta agosto, Diana e Dodi atterrarono verso la capitale francese in tarda mattinata dopo una piccola vacanza in Costa Smeralda.
Il figlio del miliardario egiziano aveva chiesto alla principessa di raggiungerlo con lei a Parigi solo per una notte prima di riaccompagnarla a Londra, poiché doveva fare una commissione per il padre, lei accettò.
Durante il volo la guardia del corpo Trevor Rees Jones, capì dagli atteggiamenti di alcune persone
che non fu inviata alcuna richiesta di protezione all'ambasciata inglese o alle autorità francesi. Il capo della polizia di Parigi, Philippe Massoni, né era completamente all'oscuro che Diana e Dodi erano venuti a Parigi.

Ad accogliere la coppia in aeroporto, c'erano degli agenti e un'auto con le insegne, a scortare la principessa fino all'imbocco dell'autostrada furono due motociclisti in divisa.
Naturalmente, i paparazzi non potevano mai mancare, sia all'aeroporto, che al tragitto.

La coppia era su una Mercedes 600 nera, blindata, viaggiava con le due guardie del corpo, Kez Wingfield e Trevor. Al volante c'era un uomo che più avanti si sarebbe fatto discutere Henri Paul.
Erano diretti uno degli hotel più noti di Parigi, l'hotel Ritz, di proprietà proprio della famiglia Al Fayed.

Diana durante il tragitto verso l'hotel era irrequieta, turbata e pensierosa.
Dodi le aveva regalato tanti gioielli e vestiti.
Là, nella città dell'amore, davvero Dodi le avrebbe chiesto di farla venire a Parigi per una futura proposta di matrimonio?
Non si sa, ma l'ansia le salì per tutto il corpo.
Perché non sapeva se veramente avrebbe accettato una richiesta del genere.
Guardava oltre il finestrino blindato per vedere la città, mentre i paparazzi la inseguivano con gli scooter riprendendola con le telecamere e scattando foto.
Emise un pesante sospiro, ultimamente erano diventati più aggressivi e assetati negli ultimi giorni solo per delle foto, a scopo di ottenere una risposta agli scoop creati nell'ultimo mese. Divenne un tragitto molto stressante per lei.
Non fu facile.


ORE 16:35 p.m


La coppia arrivò al Ritz, ottenuta la camera, Diana andò verso la stanza per fare una doccia cercando di scaricare la tensione avvenuta durante il tragitto.
Posò la borsa su un tavolino fatto di marmo posato in mezzo alla stanza.
La camera era enorme, tutta bianca, con decorazioni in oro e un letto matrimoniale coperto da lenzuola bianche con quattro cuscini, due grandi e due piccoli.
Quell'hotel, odorava di Coco Chanel, poiché la nota stilita francese, morì in quell'hotel nel 1971.

Diana si spogliò, ed entrò in doccia, portando il doccino tra i capelli biondi fino al suo corpo.
La tensione svanì, e si rilassò totalmente non appena sentì l'acqua scorrere sul suo corpo.

 𝐓𝐑𝐄𝐀𝐓𝐌𝐄𝐍𝐓  Volume IIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora