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Chiudo gli occhi e lascio un sospiro per mantenere i nervi saldi. "Justin, cosa vuoi da me?" Gli dico guardandolo negli occhi, più seria che mai. Si ferma di scatto e mi sorride. "Vieni con me. Devo farti vedere una cosa" lancio un'occhiata verso i miei e vedo che sono impegnati a chiacchierare con gli ospiti e Christian è occupato a flirtare con una ragazza. Alzo gli occhi al cielo. Tipico. Justin mi tira per il braccio per invitarmi ad andare con lui. Lo guardo e mi sorride, emanandomi una scarica di sicurezza. Guardo di nuovo verso i miei e poi di nuovo verso il ragazzo al mio fianco. Mi mordo il labbro, indecisa sul da farsi. Al diavolo. Gli sorrido e accetto il suo invito, incamminandoci verso solo Dio sa cosa. Usciamo fuori, stando attenti che nessuno ci veda, ma ogni persona è occupata a concludere i propri affari, o a provarci con un gruppo di ragazze o anche solo con uno sguardo perso nel vuoto, annoiato. "Justin, dove mi stai portando?" Inizio a sentire l'adrelina che mi percorre la spina dorsale. Si ferma di blocco e mi appoggia l'indice sulle labbra. "Shh, piccola Savannah, adesso vedrai" le nostre bocche sono poco distanti, posso sentire il suo respiro sul mio viso. Lo vedo avvicinarsi ancora di più e chiudo gli occhi, volendo gustarmi ogni emozione. "Andiamo" si ritrae all'improvviso e mi invita a continuare il nostro percorso. Mi mordo il labbro, fanculo. Mi porta dietro casa e lo vedo sghignazzare. Stronzo, stará ridendo di me. Si ferma e si gira verso di me. "Adesso, chiudi gli occhi" mi dice con voce rauca e guardandomi dolcemente. Mi stringe la mano, come per rassicurarmi. Il cuore inizia, poco alla volta, ad aumentare la velocitá dei suoi battiti. Tira qualcosa dalla tasca dalla giacca, credo che sia un foulard. Viene dietro di me, sfiorandomi con la mano il fianco. Rabbrividisco. Si piazza dietro di me e appogia il pezzo di stoffa sui miei occhi, legandolo non troppo stretto dietro la testa. "È di una tua amante?" Ride. "Forse" mi dice al mio orecchio. Mi irrigidisco e lui se la ride ancora. "Vieni, segui ogni mio comando e arriverai sana e salva a destinazione" mi sfiora la guancia con la parte superiore della mano. Dopo aver annuito, iniziamo a camminare, salire gradini e svoltare per corridoi. Stavo cadendo più di una volta, ma grazie a lui, ai suoi riflessi e alle sue mani sul mio corpo, ho evitato di fare una grande figuraccia. Vai S. Stai andando alla grande. "Eccoci. Adesso ti tolgo la benda, ma aprirai gli occhi quando te lo dico io, va bene?" Annuisco ancora e lascio un sospiro, sono estremamente nervosa. "Tranquilla, non ti farò del male" mi lascia un dolce bacio sulla guancia. Arrossisco. Per fortuna ho la benda e non posso guardarlo. Mi scioglie lentamente la benda e lo toglie. Sto attenta a non aprire gli occhi, anche se la tentazione è molto forte. Un leggero venticello mi accarezza la pelle, segno che la tarda notte si sta inoltrando. "Adesso, piccola Shawty, puoi aprire gli occhi" è dietro di me, lo sento e posa le sue mani sul mio fianco. Temo possa sentire i battiti del mio cuore. Apro lentamente gli occhi e mi manca il respiro quando i miei occhi si posano sul panorama. Si può vedere tutta la collina da quassù. Mi giro velocemente verso di lui con un sorriso stampato in volto. "Justin è stupendo! Ti ringrazio!" Non so cosa, ma qualcosa mi spinge ad abbracciarlo. Forse perchè in 17 anni di esistenza lui è stato il primo a preoccuparsi del mio sorriso e il fatto che ci conosciamo da cosi poco tempo mi spinge ad essergli ancora più riconoscente e ad approfondire la nostra conoscenza. "Ti piace?" Mi sorride e mi sposta una ciocca di capelli dal viso. Mi sposto di nuovo per il panorama e lui mi abbraccia da dietro, appoggiando la testa sulla mia spalla. "Oh si, Justin! Davvero tanto" so che posso sembrare una bambina, ma non mi importa niente. Sono davvero contenta. Ma man mano il mio sorrido svanisce e divento seria. Mi volto verso di lui, continuando a stare tra le sue forti braccia. "Perchè l'hai fatto? Insomma, non che non l'apprezzi, ma.. beh, ecco.. Ci conosciamo da così poco tempo" abbasso lo sguardo, non volendo guardare la sua espressione. Mi mette due dita sotto il mento e me lo alza lentamente. Oh, i suoi occhi. Miele puro e alla luce della notte sembrano così, così.. Misteriosi. "Che ne dici di sederci un po'?" Annuisco. "Sai, adoro la tua voce, è così dolce, mi dispiace non sentirla" dice con un ghigno sulle labbra. Oh cavolo. Ha appena detto che la mia voce è dolce? Vuole vedermi arrossire o cosa? "A-anche la tua voce m p-piace" abbasso di nuovo lo sguardo e lo sento ridere. "Davvero? Credo tu sia la prima ragazza a dirmelo" guarda l'orizzonte con un sorriso sulle labbra, poi posa lo sguardo su di me. Mi sta per caso stuzzicando? "Oh, abbiamo scoperto una prima volta del nostro caro Bizzle" dico con un sorrisino alla 'Ti ho fregato'. Ma esso scompare, con la stessa velocitá con cui è apparso, quando noto la freddezza dei suoi occhi. La sua mascella è contratta e la sua espressione è seria. Deglutisco. Ho detto qualcosa di sbagliato? "Non.. Chiamarmi in quel modo. Mai più" dice stringendo i denti, come se volesse trattenersi dal dire qualcosa. "S-scusami.. Non sapevo ti desse fastidio. Ho sentito quel ragazzo chiamarti in quel modo" abbasso lo sguardo mortificata. Ho rovinato tutto. Come sempre. "Hey, tranquilla. Non voglio che mi chiami in quel modo" aggrotto la fronte e increspo le labbra. Ma perchè no? Ha un significato ecco, come dire.. brutto? Presto risponde alla mia domanda non pronunciata, ma forse lo capisce dalla mia espressione. "È.. complicato. Ti basta sapere che non devi più nominarlo" annuisco di nuovo, arrossendo. Mi stringe la mano, rassicurandomi. Alzo lo sguardo e lo soprendo a fissarmi. Dopo qualche minuto di silenzio, l'atmosfera cambia. Diventa leggera, tranquilla. Non c'è neanche bisogno di parlare, ma è proprio lui a rompere il silenzio. "Quando sono entrato in quella stanza e ho sentito quella melodia, sentivo la tua sofferenza, la tua tristezza. Quando ho guardato il tuo viso, mi sembrava di star guardando un angelo" segue col dito il profilo del mio viso. "Ho sentito fin da subito qualcosa nel mio petto che mi spingeva a sedermi, lì al tuo fianco e ad accompagnarti al pianoforte. Tu non sei da sola, Savannah." Si avvicina sempre di più a me. Sento il suo calore sulle mie labbra. Ma cosa sto facendo, Dio mio! Sono fidanzata, sto per sposarmi, cavolo! No!
Metto una mano sul suo petto per spostarlo. Apre gli occhi e mi guarda confuso. "Mi dispiace. Io-io non posso! Io non posso! Sta lontano da me, ti prego" dico ad alta voce. Le lacrime scivolano veloci dai miei occhi, bagnandomi il viso. Mi alzo e scappo da lì, dove stava per accadere la mia rovina. La mia rovina o la mia salvezza?

Take me away~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora