Capitolo 1

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Aprii gli occhi boccheggiando e caddi a terra sulle ginocchia cercando di respirare mentre confusa cercavo di capire come muovere le braccia, le gambe e il resto del corpo. La testa mi girava e sentivo i muscoli tutti irrigiditi, come se fossi rimasta nella stessa posizione per troppo tempo.

La luce mi accecava e dovetti sbattere le palpebre diverse volte prima di poter riuscire a vedere qualcosa. Mi guardai finalmente intorno, era tutto bianco, e un leggero venticello mi accarezzava il viso. Dopo un attimo di smarrimento capii finalmente che ero circondata da neve, tanta neve, non ne avevo mai vista così tanta tutta insieme. Penso. Mi dava una leggera sensazione di fresco che mi rilassava molto, cercai di muovere le ginocchia, o almeno le gambe, per poter distendermi ma non rispondevano ai miei comandi. Fu proprio in quel momento che mi accorsi che non indossavo nulla, ero nuda come madre natura mi aveva fatta. Cercai di muovermi di nuovo e finalmente riuscii a distendere le gambe davanti a me mettendomi seduta, provai a muovere le dita delle mani e le braccia, ma niente.

Non so quanto tempo rimasi là a fissare l'immensa distesa di neve bianca, sembrava soffice come una nuvola e brillava come se fosse cosparsa di minuscoli diamanti illuminati dalla luce del sole. Il sole stava cominciando a tramontare quando cominciai a sentire dei rumori oltre al silenzio assoluto. Almeno quello mi era stato concesso. Era uno strano suono, era abbastanza profondo e si ripeteva diverse volte essendo di corta durata. Man mano che passavo il tempo si faceva sempre più vicino finché non vidi dei batuffoli neri e marroni che si dirigevano verso di me. Quando mi arrivarono davanti mi presero ad annusare e leccare sulle braccia, sul collo, il viso... un po' dappertutto. Che schifo! Mi sembrava di averli già visti, non loro, ma qualcosa di simile. Segugi. Quella parola attraversò la mia mente come un fulmine a ciel sereno. Segugi.

I segugi erano alla ricerca di coccole, continuavano a spingere i loro musi sotto le mie mani per dirmi di accarezzarli, peccato che non potessi muovere le braccia.

<<Casper! Tea!>>

I segugi drizzarono le orecchie e si misero sull'attenti ma rimasero immobili. Forse era il loro nome? Il richiamo si ripeté diverse volte prima che Casper e Tea cominciassero a fare di nuovo quelli strani versi. Ululare. Forse stavano ululando. Non mi ricordavo dove avessi sentito ululare ma mi sembrava che fosse diverso da udire. No, stavano facendo un altro tipo di suono. Ma quale?

Mentre ero immersa nei miei pensieri mi raggiunse un ragazzo correndo, all'inizio non mi notò, si fermò vicino ai cani con le mani sulle ginocchia e il fiatone a riprendersi un attimo dallo scatto appena fatto. Appena i cani mi si tolsero di dosso però sgranò gli occhi verdi e lanciò un urlo che mi perfora i timpani. Vorrei dirgli di tapparsi quella bocca ma non riesco a parlare. Subito dopo mi venne voglia di lanciare un urlo di frustrazione ma, che novità, non potevo fare neanche quello. Intanto "il ragazzo urlo da spaccarti i timpani che così diventi sorda a vita" da spaventato divenne rosso in viso. Che cosa buffa. Cercai di chiedergli come riuscisse a farlo che volevo provarci pure io ma mi uscì solo un flebile sospiro misto a un gemito strano. È già un miglioramento.

Riportai la mia attenzione sullo "spaccatimpani" che nel frattempo si è girato dall'altra parte.

<< S-s-sei nuda.>> disse balbettando.

Buongiorno genio! Non l'avevo notato!

Vedendo che non dicevo niente lui si girò.

<<R-riesci a parlare?>>

Scossi la testa. A quanto pare almeno questo lo posso fare. Non so cosa successe, forse lui ebbe un lampo di genio, ma cominciò a parlare velocemente e praticamente a saltare su e giù.

<< Oddio, sei al freddo. Tieni.>> si tolse la giacca e me la mise addosso stando bene attento a non spostare gli occhi dal mio viso.

<< Adesso ti devo portare a casa mia. Non so come hai fatto a stare qua tutto questo tempo senza congelarti. Fanno zero gradi come fai a non tremare?>> Continuò così per un po' di tempo, intanto io cominciai a sentire il tepore dell'indumento che avevo sulle spalle, sentii i muscoli delle braccia e delle mani sciogliersi. Verso la fine del monologo del ragazzo potevo muovere lentamente la parte superiore del corpo. Infilai lentamente le braccia nella giacca e provai a parlare.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 14, 2023 ⏰

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