Luce dopo l'Ombra

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Ciao a tutti, sono Max. Sono qui per raccontarvi un altro capitolo della mia vita insieme a Jeson. Dopo quel memorabile Natale in cui avevamo condiviso momenti speciali, il tempo ha continuato a scorrere, portandoci oggi a ventotto e ventinove anni. Entrambi impegnati nel lavoro, io come insegnante di matematica e lui come informatico, abbiamo affrontato insieme le sfide quotidiane.

Tuttavia, vorrei condividere con voi un evento che ha segnato la nostra storia due anni fa. Dopo un litigio, mi allontanai da Jeson, cercando un rifugio temporaneo presso un amico. Lui gentilmente acconsentì, offrendomi il suo spazio durante quei giorni di tensione.

Durante la mia permanenza a casa dell'amico, una serie di eventi inaspettati avrebbero cambiato la nostra vita. Una notte, dei ladri fecero irruzione, infrangendo la tranquillità del luogo. Nel buio della notte, mi ritrovai ad affrontare una minaccia inaspettata.

Provai a fermarli, consapevole che la sicurezza del mio amico e della sua casa era a rischio. Saltai addosso ai ladri nel tentativo di fermarli, ma la violenza della situazione mi travolse. Fui buttato a terra e subii numerosi colpi allo stomaco. La brutalità degli attacchi fu così intensa che alla fine persi conoscenza.

Il buio che mi circondava era una rappresentazione tangibile della mia confusione e del dolore fisico.

Dopo il brutale attacco dei ladri, ripresi conoscenza in ospedale. Il buio attorno a me era sostituito dalle luci fluorescenti, e il suono dei monitor cardiologici creava un sottofondo costante. Con stupore, notai la figura di Jeson accanto al mio letto. Il suo volto esprimeva preoccupazione e sollievo allo stesso tempo.

"Max, finalmente sei sveglio," disse con un sorriso teso.

I ricordi dell'aggressione tornarono in modo vivido. Jeson mi raccontò quello che era successo: i vicini avevano sentito il tumulto, chiamato la polizia e un'ambulanza. Jeson era arrivato in tempo per vedermi portato via.

"Mi dispiace per tutto quello che è successo," dissi, cercando di trovare le parole giuste.

Jeson mi afferrò la mano con gentilezza. "Non importa. L'importante è che tu stia bene. Abbiamo molto di cui occuparci, ma insieme possiamo superare tutto."

Dopo due giorni trascorsi in ospedale, finalmente tornai a casa insieme a Jason. L'atmosfera era carica di tensione e turbamento, una nuvola scura che aleggiava nell'aria. La paura che avevo vissuto si poteva quasi toccare, e il silenzio tra noi era denso di emozioni non dette.

Jason, notando il mio stato d'animo, si avvicinò con premura. "Max, va tutto bene?" chiese con occhi preoccupati.

Guardai negli occhi di Jason, cercando di trovare la forza per esprimere ciò che stavo vivendo. "Jason," dissi, la voce leggermente tremante, "sono ancora molto turbato. Ho paura di quello che è successo, di come tutto possa cambiare."

La sua risposta fu un abbraccio avvolgente, un abbraccio che cercava di placare le tempeste interne che stavo attraversando. Sentii il calore del suo corpo e il battito del suo cuore, un conforto che mi fece capire che non ero solo in questa lotta.

"Max, siamo insieme in questo," disse Jason con dolcezza. "Supereremo tutto. Hai il mio sostegno, sempre."

Quelle parole furono un balsamo per l'anima. Sentire il suo amore e la sua presenza accanto a me mi diede la forza di affrontare le paure che avevo dentro. Decisi di essere onesto con lui, di condividere non solo il mio dolore ma anche il mio amore.

Guardandolo negli occhi, dissi con voce sincera, "Jason, ti amo." Furono parole cariche di significato, un modo di esprimere la profondità dei miei sentimenti in quel momento difficile. Sentivo che il nostro amore era la chiave per superare insieme ogni ostacolo.

A volte però, il destino ci mette di fronte a sfide che sembrano oltre ogni immaginazione.

 Una settimana e mezzo dopo l'aggressione iniziale, i ladri fecero nuovamente irruzione nella nostra casa. Il mio cuore batteva veloce nel momento in cui riconobbero me, avvicinandosi in modo minaccioso.

Jason, con la determinazione di proteggermi, si frappose tra di noi, ma la violenza dei ladri lo spinse via con brutalità. Li supplicai di fermarsi, di risparmiare Jason, ma la loro indifferenza e la loro crudeltà non conoscevano limiti.

Mi costrinsero a compiere un gesto terribile: dare un calcio a Jason in faccia. Il rifiuto di sottomettermi scatenò la loro furia, e fui colpito a mia volta. Gli aggressori se ne andarono, lasciandoci soli in una casa devastata. Le lacrime scorrevano liberamente sul mio viso mentre la disperazione si impadroniva di me.

Jason, con ogni sforzo, si alzò e si avvicinò a me. Sedette accanto, il volto segnato dal dolore fisico, ma il suo sguardo era colmo di amore e compassione. Mi prese la mano, cercando di lenire la ferita invisibile nel mio cuore.

"Non devi preoccuparti, Max," mi disse con voce affaticata. "Non è colpa tua. Siamo più forti di loro, e ce la faremo insieme."

Guardai negli occhi di Jason, cercando conforto in quelle parole. La sua presenza era un faro di speranza in quel momento buio.

Il giorno successivo ci recammo alla polizia per denunciare l'atroce episodio, ma purtroppo, senza poter fornire descrizioni precise dei volti dei ladri, la ricerca si rivelò più difficile del previsto. Quattro lunghi mesi dopo, finalmente arrivarono notizie da parte delle autorità: i colpevoli erano stati catturati. Si chiamavano Nath e Maya Seelgan e Luka Nardin.


Dopo questo tragico evento, le paure si fecero più intense. Avevo paura di uscire di casa, ma anche di rimanerci da solo. Fortunatamente, avevo sempre Jason al mio fianco, pronto a sollevare il mio spirito e a tranquillizzarmi.

Le ferite inflitte dagli eventi passati avevano lasciato cicatrici profonde nella mia psiche. Ogni passo al di fuori delle mura sicure del nostro rifugio suscitava una paura paralizzante, il timore costante di incontrare nuovamente l'orrore che avevamo vissuto.

In quei momenti di buio, Jason divenne la mia roccia, la costante che mi ancorava alla realtà. La sua presenza amorevole e rassicurante mi avvolgeva come una coperta di sicurezza. Quando la paura minacciava di sopraffarmi, lui era lì a tenerla a bada con le sue parole di conforto e il suo amore incondizionato.

"Max, siamo più forti di quanto pensi. Insieme possiamo superare ogni paura e affrontare il futuro," mi diceva con occhi che trasmettevano sicurezza.

E così, passo dopo passo, con Jason al mio fianco, iniziarono a svanire le paure che avevano oscurato la mia vita. La sua presenza costante era la luce che dissipava le tenebre, facendomi capire che non ero solo in questa battaglia contro l'ansia e la paura.

Attraverso la sua gentilezza, il suo amore e il suo impegno, Jason mi aiutò a ritrovare la fiducia nel mondo esterno. Con il tempo, la paura si trasformò in resilienza, e la nostra relazione divenne un baluardo contro le tempeste della vita.

Oggi, dopo più di un anno, posso affermare con gratitudine che sto molto meglio. La paura di uscire si è dissolta come nebbia al sole, e questo progresso è merito del mio incredibile compagno di vita, Jason. Il suo amore costante e il suo sostegno instancabile hanno illuminato il cammino della mia guarigione. Guardando al futuro, so che con lui al mio fianco, sono pronto ad affrontare qualsiasi sfida. La paura potrà essere stata parte del mio passato, ma il nostro amore è la luce che illumina il mio presente e il mio futuro.









angolo scrittore: 

Ciao raga, questo è l'ultimo capitolo della storia, spero che vi sia piaciuta, ci ho lavorato davvero molto, io ne sono davvero soddisfatto.

A preso con quella nuova che devo ancora decidere di cosa parlerà, infatti sono più che sicuro che uscirà a inizio dicembre 

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 13 ⏰

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