Saluti dal Messico

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Luca uscì dall'hotel come se avesse bisogno di una pausa dalla pressione emotiva che lo aveva appena travolto. L'aria notturna, tagliente e fresca, lo accolse come un conforto, e con passo lento si diresse verso l'uscio principale dell'hotel.

Accese una sigaretta, cercando sollievo nel gesto familiare. Mentre il fumo si disperdeva nell'aria gelida, Luca contemplò il paesaggio notturno. La nebbia avvolgeva il paese come un mantello misterioso, confondendo la linea tra realtà e sogno.

Dall'uscio dell'hotel, il suo sguardo si spostò alla sua destra, attraverso un breve cortile. Lì, maestoso e imponente, si ergeva il santuario. La sua entrata, con portone di legno massiccio, sembrava sospesa tra il reale e l'incantato. Il rosone al di sopra dell'ingresso, illuminato da faretti nascosti nella nebbia, proiettava un gioco di colori sul mosaico in vetro colorato. La nebbia stessa amplificava la magia, trasformando il santuario in un luogo etereo. Il campanile, maestoso e fiero, si stagliava contro il cielo notturno. L'architettura antica emanava rispetto e timore, ma mentre Luca lo osservava, un senso di forza e potenza si insinuò dentro di lui. Si sentì parte di qualcosa di più grande, una connessione con la storia e la sacralità che permeavano l'aria.

La sigaretta tra le dita, Luca contemplò il campanile come se fosse una guida, un faro nella notte buia della sua anima. La sua forza, pur imponendo rispetto, gli trasmetteva un senso di potere interiore. In quel momento, l'osservare il santuario gli donava la forza necessaria per affrontare i fantasmi del suo passato.

Con la sigaretta tra le dita, si sentì rapito da quella visione. I colori vibranti danzavano nel buio, un contrasto affascinante con la quiete del paese addormentato.

La notte, ancora avvolta nella nebbia, offriva un momento di tregua. I suoi pensieri si mescolavano con l'atmosfera surreale, e per un istante, tra il fumo della sigaretta e i colori del santuario, sentì un barlume di serenità.

Con quel fugace senso di benessere che la notte gli aveva gentilmente concesso, Luca varcò di nuovo la soglia della reception, pronto a riprendere il suo lavoro. L'orologio segnava ancora le due di notte, l'ora più silente e profonda della notte, quando i pensieri spesso diventano un fardello ossessivo per chi lotta con il sonno. Tuttavia, dopo quella breve parentesi fuori dall'ordinario, Luca si sentiva padrone di quei pensieri.

Le sette del mattino erano ancora un traguardo distante, e la fine del turno era ancora a cinque lunghe ore di distanza. Tuttavia, il peso che solitamente accompagnava quelle ore insonni era stato alleviato dalla brezza fresca della notte e dallo spettacolo rassicurante del santuario avvolto nella nebbia.

Con una strana certezza nel cuore, affrontò il resto della notte con una nuova prospettiva. La reception, con il suo registro e le sue chiavi, divenne un rifugio familiare, e la luce soffusa delle lampade creava un'atmosfera di intimità.

Mentre i minuti scorrevano silenziosamente, Luca continuò il suo lavoro con una tranquillità che raramente aveva sperimentato e il suo spirito sembrava aver trovato un equilibrio precario, una tregua dalla tempesta delle sue preoccupazioni.

Forse quel breve istante di serenità gli aveva aperto la strada per affrontare i suoi problemi con occhi diversi.

Le cinque ore rimanenti alla fine del turno non sembravano più un peso insostenibile.

Con la fiducia ritrovata che si rifletteva nel suo sguardo e nel suo animo, Luca si immerse nel lavoro, affrontando con determinazione le poche email che erano giunte. Predominanti tra esse erano messaggi di pubblicità, mentre una sola si distingueva come una richiesta concreta di disponibilità di camera.

L'oggetto della mail catturò la sua attenzione: "Richiesta di Prenotazione - Visita Spirituale dalla coppia messicana." Luca aprì la mail e, in spagnolo, lesse la gentile richiesta di una coppia proveniente dal Messico. Chiedevano non solo la disponibilità della camera, ma anche il relativo costo per una matrimoniale.

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