Capitolo 44: Nuove conoscenze - ✓

50 8 18
                                    


William Kelly aveva trascorso una settimana infernale.
Non perché l'avessero picchiato, maltrattato o torturato, bensì per il contrario. Lo avevano tenuto rinchiuso in una prigione da quattro soldi, isolato da qualunque contatto con l'esterno. C'erano state due guardie che, a intervalli regolari, si scambiavano di posto con altre due per alternare i turni, ma nessuno di loro aveva ribattuto alle sue provocazioni, intente per realizzare l'escamotage adatto per evadere. 

Era rimasto seduto su quella brandina scadente ad osservare il soffitto in cemento; aveva mangiato qualcosina, sporadicamente, con l'aspettativa di beccare un piatto avvelenato per morire in quella cella e fregare tutti quanti. Ma la sua spavalderia era rimasta incontentata, la frustrazione di essere un topo in gabbia sempre più manifesta. Il suo capo non si era fatto vivo; se avesse avuto modo di farlo uscire da lì, lo avrebbe fatto tempo prima, tuttavia sapeva che se avesse avuto campo libero per poter intervenire, non avrebbe visto la luce del sole. Aveva commesso un errore nel non mordere immediatamente la capsula di cianuro; quel dannato Morrison aveva studiato così bene i suoi avversari da averne scoperto tutti gli assi.

E quel fottuto moscerino di Noah...

Era così vicino a completare quello che aveva fatto.
Così maledettamente vicino.

Digrignò i denti dalla rabbia, mentre camminava lungo gli stretti e monocromatici corridoi dei bunker della Central Intelligence Agency. Quell'ambiente slavato gli fece sussultare i nervi, ma non poté muoversi più di tanto per opporre resistenza; i suoi polsi e le sue caviglie erano ammanettate, era disarmato e privo della divisa rovinata del controllore, rimpiazzata da un completo unico grigio. Era circondato da quattro guardie in giacca, cravatta e occhiali da sole: il solito cliché dei servizi segreti. Entrò in ascensore, dopodiché salì in direzione della stanza degli interrogatori. 

Quando arrivò al piano destinato, camminò senza che lo costringessero, impassibile. Lo scortarono dentro una stanza vuota, caratterizzata da un tavolo centrale ed un neon fissato al soffitto, c'era un lungo vetro oscurato sul lato sinistro ed una porta dalla quale sarebbe entrato chi avrebbe dovuto interrogarlo. Senza essere strattonato, si sedette da solo e lasciò che agganciassero le manette ai polsi sul tavolo e quelle alle caviglie sulle gambe della sedia, cosicché inibissero qualunque tentativo di violenza. Guardò verso lo specchio, stoico e calmo.

«Vogliamo farla breve, Morrison?» domandò a sfottò. «Sono qui, mi hai fatto navigare nella merda dell'impotenza, e non ho opposto resistenza. Finiamola con questa pagliacciata.» allargò le mani, facendo cigolare le catene.

«Sono sempre stato qui, Kelly.»

Una voce alle sue spalle lo fece sobbalzare. Inclinò la testa quanto poteva per vedere che, accanto alla porta da dove era entrato, Dave Morrison era proprio lì.
Braccia incrociate davanti al petto e punta del piede che batteva contro il pavimento, era puntellato al muro con fare severo; a differenza degli agenti della CIA che lo avevano accompagnato, indossava una t-shirt nera, pantaloni cargo verde militare e anfibi neri. In quel modo ebbe la possibilità di vedere quanto fossero tesi i suoi bicipiti e quanto la sua stazza avesse potuto intimidire chiunque. Rispetto alla figura del civile che aveva visto in treno, adesso il suo ruolo da soldato sprizzava da tutti i pori. Era imponente. Dallo sguardo fermo come una roccia. William sbuffò una risata, scuotendo la testa.

«È un onore per me poter avere un confronto diretto con te. Mi hanno sempre detto che sei inimitabile, e avevano ragione. – parlò, osservandolo camminare per prendere posto di fronte a lui. – Se non ci fossimo ritrovati su un treno, mi avresti steso in pochi minuti. Ti sai giostrare bene nelle situazioni difficili.»

«E tu conosci troppo bene me e i miei uomini.» Dave unì le mani per intrecciare le dita, schiena dritta e tono duro.

«La tua reputazione ti precede.»

MIND OF GLASS: OPERATION Y [REVISIONATO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora