☽ Ecli ☾

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<Eclipse Deadlock?>

Mi girai verso l’origine della voce.

<E’ promossa a detective> ci fu un momento di pausa.

<Le hanno già affidato un caso>

Mi avviai ancora sorpresa dalla notizia verso il sergente, nonchè l’origine, il comunicatore della notizia.

<Quando inizio?> chiesi ancora palesemente sconvolta.

<Oggi> disse fiero.

E’ orgoglioso di me?

<Vai a cambiarti Deadlock> mi disse.

Un sorrisino mi spuntò sulle labbra mentre mi girai per recarmi in spogliatoio.

Finalmente.

Mi cambiai alla svelta, pronta ad iniziare il mio nuovo lavoro, mentre attraversavo la stazione di polizia per recarmi al mio “ufficio” molti si congratulavano con me.

Presi un respiro profondo prima di salire al piano superiore della stazione, dove una scrivania mi avrebbe aspettata.

<Eclipse Deadlock> risposi ad un detective quando mi chiese il nome.

<Deadlock> sussurrò <Piuttosto insolito come cognome per un detective> mi guardò negli occhi.

Ci sono nata, testa di cazzo.

<Lo so> risposi.

<Lo sai> ripetè ghignando.

Finisce che lo picchio.

<Il caso che mi avete affidato?> chiesi palesemente scocciata.

<Diretta vedo>

Un’altra opinione non richiesta.

<Non credo che faccia parte del suo lavoro giudicare se sono diretta o meno> dissi secca.

Lui ridacchiò e mi indicò una scrivania vuota con sopra un fascicolo e una targhetta con su scritto “Detective Eclipse Deadlock”.

Mi avvicinai alla scrivania e passai le dita sulle lettere della targhetta.

Tutto quello che avevo sempre voluto, che avevo sempre desiderato, era finalmente nelle mie mani e non potevo esserne più felice.

<Detective> sussurrai, sedendomi sulla sedia e cominciando a sfogliare i documenti legati al caso.

Il caso era aperto ormai da anni. Una ragazzina di dodici anni, violentata e picchiata a sangue da una banda criminale di ragazzini quasi tutti maggiorenni, il principale sospettato?, un certo Karma.

<Karma> dissi tra me e me.

<Ti hanno affidato quel caso eh> disse una voce, facendomi sobbalzare.

Mi girai per guardare la voce. Era un ragazzo, riccio, castano scuro, occhi scuri, pelle leggermente abbronzata, era seduto su una sedia a fianco ad una scrivania e…

Aveva le manette.

Le manette! ma sul serio?!

<Scommetto che ti stai chiedendo chi è 'Karma'> cominciò a dire <È un criminale spietato> ridacchiò.

<Non sei messo molto meglio> dissi riferendomi alle manette.

<Ah per queste dici?> rise.

Come faceva ad essere così sereno anche se attaccato ad una scrivania con delle manette che, probabilmente, gli stringevano anche troppo i polsi?

KarmaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora