Il creatore ti osserva

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Nixa aspirò una vigorosa boccata del suo sigaro cubano, prima di alzare le strisce di plastica gialle e nere che delimitavano l'area, passandoci sotto con agilità.

<<Che abbiamo qui stavolta?>> domandò ai due agenti vestiti dello stesso colore dei nastri ai lati della strada, per poi afferrare un lungo bicchiere di caffè poggiato sul cofano di una delle due vetture.

Uno dei due alzò lo sguardo da sotto il cappello, poi sollevò la testa per aria come per indicare qualcosa.

La donna seguì il suo gesto, spostando sulla punta del naso dei grossi occhiali scuri, come la notte che li circondava; In alto, davanti a loro e alle due vetture della polizia parcheggiate in mezzo alla via, un enorme gatto giallo sedeva sull'asfalto.

Gettò il sigaro sullo stesso, passandovi sopra il tacco dello stivale per spegnerlo.

<<Oh>> disse solo la donna, portandosi alla bocca il bicchiere e assaporandola bevanda dello stesso colore della sua pelle <<Una bella gatta da pelare>>.

Sorrise, mai due agenti la guardarono di traverso.

<<E' un problema serio, signorina Nixa>> disse uno dei due, quello più anziano e con gli occhi cerchiati da delle profonde occhiaie <<Quella...cosa, può provocare molti danni al quartiere e non possiamo- >>

<<Ci sono state vittime?>> lo interruppe bruscamente lei, continuando a guardare quell'enorme gatto, grande almeno cinque metri, intento a leccarsi distrattamente la zampa anteriore.

L'altro agente si limitò solamente a scuotere la testa. Nixa lo guardò finalmente in faccia: era terrorizzato, probabilmente quello era il suo primo giorno di servizio. Sfortunato, pensò lei, poi guardò di nuovo il gatto che, adesso, sembrava concentrato a fissare qualcosa che si muoveva sul ramo di un albero lì vicino.

<<Qualche ferito, qualche danno alle infrastrutture?>> continuò a chiedere, mettendo in visibile difficoltà anche il poliziotto più anziano che, in quel momento, cercava di mantenere in tutti i modi un'apparenza stabile.

<<No, ma il rischio è molto elevato, se quella cosa raggiungesse il centro abitato noi non->>

<<Allora nessun problema>> tagliò corto lei, interrompendolo di nuovo <<E la smetta di chiamarlo "cosa". E' solo un gatto>>

Lasciando i due poliziotti un po' confusi accanto alle loro vetture, Nixa iniziò ad avviarsi verso di lui facendo sventolare il suo lungo impermeabile di lattice nero. Chiamò l'animale soffiando un fischiettio non curante, facendo spostare l'attenzione di questo da uno scoiattolo che aveva puntato fino alla donna che adesso gli stava di fronte. Il gatto, per tutta risposta, iniziò a muovere la coda pelosa da una parte all'altra, facendo sollevare una corrente che lanciò via i cappelli dei poliziotti e i bicchieri di caffè poggiati sul cofano. Nixa invece rimase impassibile ed i suoi cortissimi capelli afro restarono al loro posto. Il muso del gatto si avvicinò a velocità repentina sul volto della donna che, di contro, sollevò la sua mano ornata da molteplici anelli. Gliela mise sull'enorme naso e iniziò ad accarezzarlo, lentamente, mentre il gattone giallo la fissava coni suoi grandissimi occhi dorati. La donna sospirò, quella bestiola era del tutto innocua.

Si voltò verso gli agenti, ancora chini ed intenti a raccogliere gli oggetti volati via <<Un sedativo dovrebbe bastare>> urlò per farsi sentire, i due si rimisero subito sull'attenti <<Non c'è niente di cui preoccuparsi, è stato solo un altro scherzo del Creatore, non c'è bisogno di->>

Stavolta fu Nixa ad interrompersi, i lampioni ai lati della strada iniziarono a accendersi e spegnersi e una strana atmosfera scese tutta intorno a loro. Quando tornò a concentrarsi sui due poliziotti entrambi reggevano in mano delle pistole, puntate contro di lei. Quella che reggeva il più giovane tremava insieme alle sue mani: i suoi occhi celesti saettavano nervosamente dalla figura della donna a quella del suo capo. Nixa spostò la mano dal gatto e si strofinò due dita sopra le palpebre. Rise di gusto, mostrando la sua dentatura perfettamente dritta e bianca.

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