capitolo 1.

388 12 10
                                    

Ho sbagliato con te? Probabile, ma sicuramente più con me. Ci ho creduto, ancora una volta, nonostante i segnali fossero stati chiari, nonostante lo sforzo, il coraggio, il passato. Ci ho creduto, mi sarebbe piaciuto lo avessi fatto anche tu.

Quando gli altri mi chiedono.

Come stai ?

Come te lo spiego? Come te la spiego la sensazione di non farcela più? Come te lo spiego il peso sul petto ? Come te la spiego la sensazione che non arrivi più aria ai polmoni ? E che ho troppi pensieri in testa .

Troppe pare. Troppe preoccupazioni. E che è sopportabile solo quando riesco a distrarmi, ma appena sono sola con me stessa mi sento soffocare.

Come te la spiego la fatica di cercare di aggrapparmi a qualcosa per non cadere giù? Sono sfinita. Sono prosciugata.
Ma tenere duro e l'unica cosa che posso fare. E l'unica e l'ultima cosa che posso fare .

Vorrei solo fosse più facile. Vorrei che le miei paranoie non urlassero così forte.
Vorrei riuscire a prendere una boccata d'aria. Vorrei poter tornare indietro per proteggermi meglio, per non aspettarmi dagli altri cose che non mi potevano dare.

Perché mi sono aspettata che tu lottasti di più per noi. Perché mi sono aspettata che tu mi dimostrassi che io ero abbastanza .

Vorrei arrivare a capire che solo io posso convincermi che sono abbastanza.

Come stai? Non te lo spiegare 

non so dare una definizione al mio oggi, ho un dolore lancinante al petto, mi sento confusa, ho bisogno di tornare nei posti che un tempo mi hanno fatte stare bene, ma che forse oggi non avrebbero più senso.

Ho bisogno di toccare braccia forti che un tempo mi tenevano protetta, ma di che ora, non ricordo quasi nemmeno il profumo, ho bisogno di un minuto di pausa da quella che sono oggi .

Vorrei un minuto per ricordare quella di ieri, sai i tempi migliori, dove un sorriso non costava caro come oggi, e sono stanca, perché non posso avere anch'io il mio momento?

Perché non posso avere anch'io quei messaggi chilometrici alle due di notte, perché non posso avere le scuse sotto casa, che poi tanto alla fine non servirebbero più.

Ho male, ho dolore da tutte le parti, ho bisogno di ripartire, oppure di partire e andarmene da qui per sempre...

Sento di non avermi goduto a pieno la mia infanzia, sento di aver lasciato qualcosa in sospeso oppure di essermi lasciata sfuggire molto dalle mani, non mi perdonerò mai di questo.

Sento il peso, ma ho bisogno di andare avanti, ancora un po per capire le cose come stanno davvero, ho bisogno di sentire altri odori, entrare in altre case, toccare altre mani, parlare con altre persone .

Perché lo so che un motivo per andare avanti e ricominciare ci sarà sempre, perché la vita non finisce quando lo sei tu a decidere, tutto può succedere , tutto è ancora da scrivere, almeno credo sia così.

Io non sono come lui Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora