Capitolo 1 - Lo sciopero

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"Today is where your book begins
The rest is still unwritten"

-"Unwitten", Natasha Bedingfield

Suona la sveglia, rigorosamente accompagnata dalla voce di Taylor Swift

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Suona la sveglia, rigorosamente accompagnata dalla voce di Taylor Swift.
Sono le 07:00 e come tutte le mattine sono già depressa perché devo andare a scuola. Come la maggior parte degli adolescenti.

Ora non fraintendetemi, perché io a scuola sono la migliore della classe, anche se la odio. Molti mi chiedono: "Se odi la scuola, perché studi e prendi sempre dei bei voti?" ed io rispondo che lo faccio perché tengo al mio futuro, in realtà anche per i miei genitori. Non che mi costringano, ma è per non rendere vani i loro sacrifici.

Però "odio" anche essere brava a scuola, perché da questo derivano anche la costante ansia di fallire, di essere giudicata casomai io non raggiunga il massimo e anche il fatto di perdermi molto della vita rincorrendo sempre i voti. A volte mi chiedo che senso abbia fare tutte queste fatiche per essere sempre il meglio, magari prendere un voto bello e vivere un po' la vita e non prendere il massimo e sacrificare attività esterne. Solo che poi prende il sopravvento una vocina nella mia testa che mi dice che devo essere perfetta e che anche solo una linea rossa in un compito non va bene perché avrei potuto fare di meglio e quindi mi rassegno.

Non è però lo stesso per i miei compagni: non hanno voglia di fare lezione, venderebbero la loro anima al Diavolo pur di non fare niente, anche se poi si lamentano che io prendo bei voti e loro no.

Ma non perdiamoci in chiacchiere, altrimenti arrivo tardi. Per i miei scleri ci sarà tempo.

Dove eravamo arrivati? Ah, sì, oggi c'è scuola. Anche se non credo che faremo qualcosa, perché c'è lo sciopero per qualche cosa... non ricordo, forse qualche cosa riguardo le macchinette, ma a me non interessa. Per me ci sarebbe altro di cui discutere: parità di genere, bullismo, fumo e droga nei bagni della scuola e molto altro. Parere mio, eh, ma a me sembra che scioperare per delle macchinette non abbia lo stesso valore che il cambiamento climatico o altro. Dopotutto, chi sono io per giudicare.

A scuola vado lo stesso perché i miei genitori hanno fatto una sorta di "accordo" con la preside dove io la vado ad aiutare ogni volta che ne ha bisogno. Il perché? A quanto pare i miei han detto che mi devo "responsabilizzare", anche se io mi gestisco da sola. Io vivo con mia nonna in una villetta storica appena fuori dal centro, perché i miei sono dei giudici e sono sempre in tribunale, quindi affittano un appartamento in città e non voglio essere un peso per nessuno chiedendo cose che potrei fare da sola. A parte questo, la "mansione" di oggi è quella di iniziare a digitalizzare la biblioteca. Io mi chiedo: non c'è un addetto pagato, magari, in quella scuola per farlo? A quanto pare no, perché tutti questi lavoretti li devo sempre svolgere io. Comunque ottengo anche dei crediti, quindi non mi devo lamentare più di tanto. A volte mi aiutano le mie migliori amiche, Beatrice e Adele, perché frequentiamo corsi diversi e così abbiamo l'occasione di stare un po' insieme.

Comunque... faccio colazione con latte e biscotti, come tutti i giorni, fisso il muro maledicendo il giorno del mio concepimento e bevo il mio latte macchiato, almeno mi do una svegliata. Vado in bagno, mi lavo i denti e mi cambio. Dal mio armadio scelgo un maglioncino grigio chiaro e dei jeans a gamba larga, non c'è niente di meglio per una giornata di inizio ottobre.

Intanto sta suonando "So High School" di Taylor Swift e mi chiedo come mai io non abbia il mio Travis Kelce. È letteralmente la persona perfetta per lei, si vede che ci tiene alla sua carriera e farebbe di tutto per lei.

Il mio ragazzo ideale dovrà essere come lui: dolce, intelligente, simpatico, gentile e affettuoso. Sarebbe gradito anche un po' dirty minder, quello ci sta sempre, mi deve proteggere in ogni circostanza, deve fidarsi di me e deve fare in modo che io possa fidarmi di lui, non deve essere arrogante, non deve fare il gradasso, non deve mettermi in secondo piano, non deve sparlare di me, deve dimostrarmi affetto in pubblico e volere la mia felicità come io voglio la sua, non deve essere toxic, eccetera, ma soprattutto deve amarmi. Per l'aspetto non cerco nulla in particolare, è già tanto trovare una persona così. Poi l'aspetto non conta in una relazione, conta l'amore.

Non vedo l'ora di trovare il mio Travis. Perché l'amore viene sempre descritto in modi diversi, ma in generale dicono che ti faccia sentire finalmente completo, ma io non l'ho mai sperimentato, quindi non gli saprei dare una definizione.

Io non mi reputo bella, anche se le mie amiche mi dicono che lo sono, forse perché ho gli occhi azzurri ed i capelli castani o per le mie lentiggini, ma loro sono le mie migliori amiche e per loro sono bella sempre.

Comunque, mi spazzolo la mia matassa informe di capelli e me li sistemo allo specchio. Prima di uscire di casa, prendo un libro da leggere, uno di Percy Jackson, li adoro!

«Ciao nonna! Io vado a scuola, ci vediamo dopo!» e vado a darle un bacio sulla guancia.

«Tesoro, non ci sarò a pranzo, vado all'attività benefica ad aiutare. C'è mezza lasagna nel frigo, quella che non mangi puoi rimetterla dentro. Fai attenzione quando attraversi e buona giornata!» e mi stampa un bacio sulla fronte.

Comunque sì, la mia famiglia ha anche un'attività benefica. La gestisce mia nonna e i miei genitori se ne vantano sempre ad ogni cena. Sono un po' noiosi, però sono felice che mia nonna possa fare qualcosa che le piaccia.

«Ok, allora salutami tutti! Ciao!» e mi affretto a raggiungere la porta d'ingresso.

Mi devo sbrigare, perché, a quest'ora lo sciopero sarà già iniziato e dovrò pestare un po' di piedi per entrare...

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