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Torno alla Nevermore quasi correndo, pentendomi sempre di più di aver seguito Xavier. E per di più lo ho messo incredibilmente in imbarazzo, scoprendo il quadro che ritraeva me.

Da quando lo stava facendo?

Inevitabilmente mi ritorna in mente quel bacio. Mi ritorna in mente ogni particolare, dal corpo di Xavier sempre più vicino al mio, alle sue labbra, e soprattutto al modo in cui l'ho spinto via.

Non so se ho fatto la cosa giusta, e non so neanche se sto facendo la cosa giusta adesso. Per non parlare di Kent e del ballo.

Con tutti questi pensieri in testa noto a malapena Mercoledì, davanti alla statua di Edgar Allan Poe. È la seconda volta che la sorprendo, a pensarci bene. Lei per fortuna sembra non notarmi, così cammino spedita verso la mia stanza.

Nei corridoio non c'è nessuno. C'è un silenzio un po' inquietante, tanto che l'unico suono che sento è quello delle mie scarpe sul pavimento.

Entro nella stanza e noto che Bianca non c'è, ma non mi preoccupo. Sarà sicuramente da qualche sua amica, come quasi ogni sera. Mi addormento in poco tempo, ancora agitata e piena di domande.

***

La mattina dopo mi sembra di essermi svegliata dopo un uragano. Ho dormito come un sasso eppure mi sembra di non aver dormito per niente. E, come se non bastasse, scopro di essere in ritardo.

Mi catapulto fuori dal letto, indosso velocemente la divisa e, agguantando i miei occhiali all'ultimo secondo, esco dalla stanza in fretta e furia.

Il mio umore peggiora quando, controllando il mio orario, vedo di avere la Thornill alla prima ora. E la Thornill significa solo una cosa. Lezione insieme a Xavier.

Mentre entro nell'aula mi si contorce lo stomaco. Xavier è già seduto, la Thornill ha già iniziato a spiegare e ora tutti gli sguardi sono rivolti verso di me.

-Celia! Era ora, cara. Bianca ha detto che dormivi così profondamente che non è riuscita a svegliarti- dice la professoressa, accompagnata dai risolini di Bianca e delle sue amiche.

-Mi scusi tanto, non ho dormito molto stanotte- rispondo, andandomi a sedere evitando di alzare lo sguardo su Xavier. Rimango abbastanza turbata, ovviamente, quando vedo che lui mi sorride subito.

-Buongiorno- mormora, mentre la Thornill continua a spiegare.

-'Giorno- bofonchio io, prendendo distrattamente il libro dalla borsa. Solo quando lo metto sul banco noto di aver preso quello sbagliato. Xavier lo nota, e subito allunga il suo verso di me.

-Puoi seguire dal mio, se vuoi. Basta che non te ne scappi via-

Io rabbrividisco, colta alla sprovvista.

-Senti Xavier, ieri era...-

-Una situazione molto strana, lo so. So anche che probabilmente mi ritieni uno stalker inquietante che ti osserva continuamente e ti fa un ritratto nel suo capanno segreto-

-Io non ti considero uno stalker- preciso, dandogli un colpetto sul braccio.

-E allora perché sei scappata ieri?-

-Io...non lo so- rispondo, iniziando ad agitarmi. Non mi piacciono affatto tutte queste domande.

Xavier rimane per un po' in silenzio, facendo vagare lo sguardo dai miei occhi alle mie gambe e viceversa. Alla fine rivolge l'attenzione al libro che abbiamo davanti, con un mezzo sorriso.

❝ 𝐌𝐈𝐃𝐍𝐈𝐆𝐇𝐓 𝐑𝐀𝐈𝐍 ❞ || 𝑿𝒂𝒗𝒊𝒆𝒓 𝑻𝒉𝒐𝒓𝒑𝒆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora