The Sin Of Temptation Pt. 2

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Mi lisciai i capelli, temporeggiando. Quando mi decisi a lasciarlo entrare, non disse una parola, mi spostò e si diresse al centro della stanza, dove si fermò dandomi le spalle, sfilandosi lentamente la giacca. La lasciò cadere a terra, rimanendo anch'essi in camicia. Si spostò i capelli di lato, scoprendosi il collo marmoreo. Stava di nuovo giocando al tentatore, ma io ero stanco. Gli andai incontro senza tante cerimonie, lo presi per un braccio e lo girai vero di me. Sussultò ma non si ritrasse. Aveva il viso arrossato, ma presto sulle sue labbra si formò l'ombra di un sorriso. Gli alzai il mento con due dita, attirando il suo sguardo nel mio. Socchiuse leggermente le labbra, l'espressione innocente di chi non sapeva come comportarsi. Ovviamente era tutta una farsa, nel tempo avevo imparato a non abbassare la guardia in sua presenza. Neppure in quel momento ero del tutto convinto di avere io il controllo. Lo attirai a me afferrandolo per la vita, facendo scontrare i nostri bacini. Sorrisi, non ero l'unico ad essere euforico, e la sua erezione me lo confermava. Lo stuzzicai, passandogli il pollice sulle labbra. Gli sfuggì un sospiro, le sue lunghe ciglia ad una spanna dal mio viso. Non resistetti oltre e mi premetti contro di lui, catturando le sue labbra e il suo respiro. Mi accolse senza esitare, passandomi la lingua sui denti prima di farla scontrare con la mia. Lo strinsi nelle mie braccia, sfogando la frustrazione accumulata quella sera. Mi gustai la consapevolezza di aver ottenuto il premio che chiunque, al piano di sotto, aveva desiderato. Louis cercava di seguire il suo copione da ragazzo angelico, facendomi infuriare. Volevo che si arrendesse a me, concedendomi non solo il suo corpo, ma anche la sua mente. Preso dal momento, fece scorrere le dita sulla stoffa della mia camicia, soffermandosi sui primi bottoni. A quel punto lo fermai, staccandomi da lui. Non potei fare a meno di sorridere osservandolo, mentre tentava di riprendere fiato. Aveva le labbra gonfie e gli occhi lucidi. D'istinto cercò di nascondere il suo punto più sensibile, stringendo le gambe. -Ti sei divertito abbastanza- sussurrai. Lui scosse la testa sfoggiando i suoi riccioli infuocati -A cosa ti riferisci? - Domandò con innocenza. Non risposi, gli diedi le spalle per un momento e mi andai a sedere sul bordo del letto, facendogli segno di avvicinarsi. Louis si ricompose, tornando ad essere il solito felino aggraziato. Si fermò davanti a me, guardandomi dall'alto -Dimmi Joel, avevi qualcosa in mente? - Scandì lentamente il mio nome, dandomi i brividi. Annuii, allungando il braccio verso di lui. Gli sfiorai la clavicola, seguendo i miei movimenti con lo sguardo. La sua cravatta era ancora stretta attorno al suo collo, ne approfittai per attirarlo verso me. Divaricai leggermente le gambe, tirandocelo in mezzo. Sentivo il suo profumo ovunque. -Ti piace fare l'infame, eh? - Gli sussurrai baciandogli il collo. Louis si ritrasse, abbastanza da guardarmi negli occhi e sfiorarmi le labbra con le sue. -Ti sei goduto lo spettacolo quanto me- rispose spingendo il ginocchio contro il mio sesso. Provò di nuovo a baciarmi, ma lo bloccai. Era il mio turno di giocare. Gli appoggiai la mano sulla spalla, spingendolo verso il basso. Louis ridacchio, intuendo le mie intenzioni. -Sei ingiusto- Borbottò inginocchiandosi. Da quell'angolazione sembrava così indifeso. Gli tirai indietro i capelli, stringendoli. -Occupatene- Gli intimai. Gli infilai il pollice fra le labbra e lui lo leccò. Finiti i preliminari, prese con i denti la cerniera dei miei pantaloni, tenendo le mani dietro la schiena. La abbassò, senza staccarmi gli occhi di dosso. Ero impaziente, il desiderio iniziava ad essere doloroso. Gli strinsi i capelli, incitandolo a darsi una mossa, ma lui si fermò, scuotendo la testa -Devi essere paziente- Si inumidì le labbra, per poi lasciare un leggero bacio attraverso la stoffa dei boxer. Ci premette la lingua sopra e mi sfuggii un gemito sommesso. Sembrava soddisfatto, quindi li abbassò, liberando il mio membro rigido. Lo contemplò un momento, cercando di capire come muoversi, facendomi tenerezza. Si leccò di nuovo le labbra, riservandomi la sua attenzione. Lo voleva, proprio come lo volevo io. Tornai ad accarezzargli la testa affettuosamente, vederlo in quelle condizioni mi riempiva di soddisfazione. - Hai bisogno di una mano? - Domandai divertito -Non penso di averne bisogno- Lo prese in bocca senza preavviso, succhiandolo con delicatezza. Mi morirono le parole in gola. Si soffermò sulla punta, lasciandoci un bacio umido. Gemetti, abbandonandomi a quella sensazione così intensa. Tornò a guardarmi in faccia, sorridendo. Sorrisi a mia volta, cercando di mantenere il controllo. Il mio sesso era del tutto attivo e copriva almeno tre quarti del suo viso. Louis si muoveva lentamente, suscitandomi solo sospiri strozzati. Non riuscivo a sentire nient'altro che la sua lingua. Preso da un fremito, lo attirai prepotentemente verso di me, facendolo sussultare. Per un momento ebbi paura di avergli fatto male, invece accolse la modifica senza esitare. Accecato dal piacere, gli accarezzai le guance. Non avevo mai visto nessuno di tanto bello. Quello doveva essere il suo posto: inginocchiato fra le mie gambe ad occuparsi dei miei bisogni, indifeso e concesso. Nessuno aveva il piacere di ammirarlo in quello stato, nessuno tranne il sottoscritto. Trattenni diversi gemiti, non volendo dargli quella soddisfazione. Se voleva delle reazioni decenti doveva meritarselo. Più si riempiva la bocca di me, più lo desideravo. Alla fine non avevo comunque vinto, infatti ero nelle sue mani quanto lui era nelle mie. Cercai di dargli un ritmo, ma lui mi ignorò, continuando a prenderlo in modo disordinato e casuale. Non mi dava nemmeno il tempo di abituarmi al ritmo che lui rallentava, per poi aumentare la velocità di colpo. Era un'amara tortura, mascherava il talento con movimenti improvvisati, dandomi alla testa. Dimostrava il potere che aveva su di me offrendomi e negandomi il piacere che tanto bramavo. Amavo come continuassimo a guardarci negli occhi, come entrambi godessimo alla vista dell'altro, incapaci di farne a meno. Il calore nell'addome aumentò e trattenere la voce era sempre più complicato. Buttai la testa all'indietro, preparandomi all'orgasmo ormai imminente. Ma Louis aveva altri piani, infondo lui non era ancora soddisfatto. Si fermò, tirò fuori la lingua e la passò sulla punta, per poi allontanarsi. Imprecai, senza fiato e dolorante. Quella dolce sensazione svanì, lasciandomi con l'amaro in bocca. -Louis- Sussurrai con voce strozzata. Lui si alzò, rimanendo in mezzo alle mie gambe. Mi posò una mano sul petto e mi spinse verso il materasso. Lo assecondai, sdraiandomi. Prima che potessi impedirglielo, salì a cavalcioni su di me. Sentivo il suo peso e la sua erezione contro lo stomaco, ma non importava. Si chinò fermandosi ad un millimetro da me -Joel? - Mi soffiò sulle guance. I capelli gli ricadevano disordinati attorno al viso. -Dimmi- Gli misi le mani suoi fianchi, lasciando che mi si strusciasse contro. Se pensava di avere una conversazione con me, si sbagliava di grosso. Ero troppo concentrato ad esaminare la sua espressione compiaciuta per curarmi di cosa avesse da dire. -Mi sei mancato, sai? - Sentii il battito del mio cuore aumentare drasticamente e il viso scaldarsi. Come poteva dire una cosa del genere dopo il modo in cui mi aveva trattato? Non potei fare a meno di sorridergli -Dimostramelo allora- Mi baciò con la solita lentezza, lasciandomi sentire il suo dolce sapore. Iniziò a sbottonarsi la camicia, senza staccarsi dalla mia bocca. Quando si tirò su, era completamente slacciata, lasciando intravedere la pelle chiara e liscia. Aveva il fisico asciutto, con un leggero accenno di addominali. Armeggiò con la cerniera dei suoi pantaloni. Cercava di mantenere un atteggiamento distaccato, ma un leggero tremore indicava la sua impazienza. Quando finalmente riuscì ad abbassarla, si sollevò per toglierseli. Volevo toccarlo, ma mi trattenni. Se voleva il controllo glielo avrei dato del tutto. Era adorabile come cercasse di toglierseli senza staccarsi da me. Alla fine si accigliò e mandò tutto al diavolo, liberandosene bruscamente. Non potei fare a meno di notare quanto fosse solo un ragazzino inesperto nonostante fosse stato cresciuto da uomo. Era abituato ad avere il controllo su tutto, quindi nel momento in cui gli sollevai i fianchi e lo spostai verso il mio membro lui si irrigidì di colpo. Forse a spaventarlo era la facilità con la quale potevo capovolgere la situazione, o magari l'avevo solo preso di sorpresa. Non era preparato, ma poco importava. Si era divertito come un matto a farmi del male, ora non gli avrei permesso di lamentarsi. Lo posizionai precisamente sopra al mio sesso e lo spinsi lentamente verso il basso. Louis si dimenò -Aspetta- Tentò. Gli permisi di sistemarsi in modo più comodo, senza togliere le mani da suoi fianchi. Finalmente si lasciò guidare, permettendomi di entrare in lui. Era talmente bagnato da non avere alcun bisogno del lubrificante. Mi godetti il primo e unico momento doloroso sul suo volto, sapendo che era solo questione di tempo prima che si trasformasse in piacere. Emise un verso strozzato mentre entravo. Abbassò la testa, cercando di nascondersi dietro i suoi riccioli. Il suo calore mi circondava, mozzandomi il fiato. -Non sei più tanto spavaldo- notai compiaciuto. Prima che potesse anche solo formulare una risposta gli strinsi i fianchi, sollevandolo leggermente. Louis inarcò la schiena e alzò la testa, senza aprir bocca. Lo abbassai di scatto e gemette, provocandomi una scarica di piacere. Però non ero soddisfatto, non mi aveva nemmeno regalato qualche lamento. Mi mossi dentro di lui facendolo tremare, ma volevo di più. Lo afferrai di nuovo per la cravatta e lo attirai verso di me. Lo baciai rudemente, cercando la sua lingua con la mia. Bloccai i suoi sospiri, mischiandoli con i miei. Solo in quel momento trovò il coraggio di muoversi. Si allontanò dal mio viso e si morse un labbro mentre uscivo da lui. Era troppo lento e io stavo perdendo la pazienza. Non mi aveva certo sedotto per farmi morire di noia. Con un singolo movimento diretto capovolsi la posizione, portandolo sotto di me. Louis gemette, cercando di dimenarsi. Ora ero sopra di lui, in mezzo alle sue gambe. II suo viso era il ritratto dell'imbarazzo e del panico. Cercò di allontanarmi ma gli afferrai i polsi e li portai sopra la sua testa. -Joel...? - Gemette mentre uscivo da lui. Avrei voluto sentire quel suono uscire dalla sua bocca per l'eternità, invece più mi spingevo in profondità, più mi regalava solo parole inarticolate e gemiti sommessi. Mi piegai sul suo collo, aumentando il ritmo. Louis tentò di liberarsi dalla stretta che avevo sui suoi polsi, ma non glielo permisi. Gli baciai il collo mentre ascoltavo attentamente il suo respiro irregolare. Tremava, come se avesse freddo. -Rallenta...- mi supplicò. In risposta affondai i denti nella sua tenera pelle, nel punto fra il collo e la spalla. Gli lasciai un succhiotto improvvisato. Quando tornai a guardarlo in faccia non vidi traccia dell'espressione decisa e maliziosa di poco prima. Aveva gli occhi socchiusi e le guance bordeaux. Non potei fare a meno di notare che, nonostante tutto, si rifiutasse di arrendersi completamente, cercando di trattenere il più possibile i lamenti. Volevo sentirlo gridare, volevo che mi implorasse di non fermarmi, che urlasse il mio nome fino a perdere la voce. Volevo vederlo piangere. Sprofondai in lui con una tale violenza da sconvolgere perfino me stesso. Lo baciai fino a non sentire più le labbra, fino a sentire il fiato mancare. Ormai entrambi eravamo al limite. Lo stavo divorando. -Chissà cosa penserebbero i tuoi cari amici se ti vedessero adesso- Gli sussurrai mordendogli un orecchio. - Oh Louis, sei stato tu a farmi questo- Sentivo l'orgasmo farsi sempre più vicino. Louis aveva rinunciato al tentativo di trattenersi, ansimando senza ritegno. Gli lasciai i polsi, curioso di vedere cosa avrebbe fatto. Continuai ad affondare in lui senza tregua, aumentando il ritmo ogni volta che stringeva le labbra. Si aggrappò alla mia schiena, graffiandola. -Sei proprio una puttana- ridacchiai tornando a tormentargli il collo -No...- Gemette lui. Glielo leccai lentamente, godendomi ogni suo tremore -Però ti fai scopare come una di loro- Afferrai il suo sesso, accarezzandolo con una mano. Louis sgranò gli occhi, inarcando la schiena. Trattenne il respiro, stringendosi a me. Mi strinse talmente forte che per un momento temetti che mi avrebbe spezzato dall'interno. Venne con il mio nome sulle labbra, affondando le unghie nella mia schiena. Lo raggiunsi poco dopo, baciandolo. Rimanemmo immobili un momento, tentando di riprendere fiato. La sua espressione era sublime. Un rivolo di saliva gli scendeva fino al mento e nemmeno riusciva a guardarmi in faccia. Gli presi il viso fra le mani, costringendolo ad alzare lo sguardo. Feci tesoro di quei pochi istanti di sincerità, in qui piccole lacrime gli scendevano lentamente sulle guance. Ne raccolsi una col pollice, sorridendo. Mi chinai sulle sue labbra, fermandomi ad un centimetro da esse senza toccarle. Uscii da lui, gustandomi il suo ultimo sospiro sommesso. Crollai al suo fianco, stremato. Chiusi gli occhi, sentendolo muoversi. Si alzò dal letto e sentii la porta del bagno chiudersi. Mi sedetti, osservando le prove del nostro divertimento attorno a me. Lo avevo desiderato così tanto che mi sembrava irreale. Un pensiero terribile si fece largo nella mia mente: E adesso? Non volevo che se ne andasse, volevo averlo con me ancora per un po'. Mi domandai cosa avrebbe fatto una volta uscito dal bagno. Lo avrei lasciato andare? Mi rivestii velocemente per poi tornare a letto. Louis uscii poco dopo, pulito e rivestito. Mi osservò un istante, prima di dirigersi verso la porta -Dove credi di andare? - Domandai lievemente in panico. Lui si fermò, rivolgendomi un'occhiataccia -Sei già pronto per un altro round? - Mi chiese regalandomi un lieve sorriso stanco. Scossi la testa e gli feci segno di avvicinarsi -Non crederai mica che ti lascerò andare tanto facilmente- Louis esitò, passandosi una mano sui capelli umidi -Ci ho sperato- Sussurrò avvicinandosi. Mi sedetti, osservandolo. Si fermò davanti al letto, non sapendo bene cosa fare -Quindi? Vuoi che ci facciamo le coccole nel punto dove abbiamo appena scopato? - Stava cercando di mantenere la sua maschera di acidità, ma la stanchezza lo rendeva più docile e meno convincente. Gli sorrisi, indicandogli il posto accanto a me. Lui sospirò, ma si sfilò la giacca. Studiai attentamente i suoi movimenti, incredulo. Si sedette sul letto accanto a me, cercando di allentare il nodo della cravatta. Mi avvicinai a lui -Lascia fare a me- Lentamente gli passai un dito sul collo, fermandolo sul nodo. Lo slacciai abilmente e glielo sfilai dal collo. Louis arrossì, girando la testa di lato. Mi sdraiai, troppo stanco per provocarlo oltre. Lui si girò a guardarmi, come se si aspettasse una conferma. Gli indicai pigramente di imitarmi -Andiamo Louis, non mordo mica. Non sempre almeno- Lo invitai osservandogli il collo che mi ero tanto impegnato a decorare. Portò gli occhi al cielo ma fece come gli avevo detto, sdraiandosi al mio fianco. Era rigido come una roccia, quindi lo attirai a me afferrandogli la vita con un braccio. Sussultò ma non si ritrasse. Nascosi la testa nell'incavo del suo collo, ispirandone il profumo. -Dovrei tornare nella mia stanza- Tentò con voce rotta -Ci torni domani mattina, ora riposati- Sussurrai trattenendolo. Chiusi gli occhi e mi abbandonai al suo tepore. Prima che potessi addormentarmi Louis sbuffò. Si girò verso di me, nascondendosi contro il mio petto. Sorrisi, circondandolo con entrambe le braccia. I suoi riccioli mi solleticavano il viso e il suo calore mi circondava. Ascoltai i battiti del suo cuore rallentare e il respiro farsi pesante, finché non si abbandonò completamente, addormentandosi. Chiusi gli occhi a mia volta, chiedendomi come avessimo fatto ad evitarci per così tanto tempo senza renderci conto di cosa potevamo avere. Gli lasciai un leggero bacio sulla testa e mi arresi alla stanchezza.

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