POV Thames - 3

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Lo sentite il battito del mio cuore? 
Lo sentite anche voi? 

Credo che potrei anche morire. Lo so, forse credete che esagero ma non è così. 

Non pensavo che dieci anni potessero essere spazzati via in pochi secondi. Mi è bastato alzarmi dalla sedia e trovarmi di nuovo a fissare quei laghi scuri profondi. Così espressivi, così buoni, così onesti. 

Stamattina quando sono venuto in quest'agenzia non credevo di ritrovare In. Sono stato sorpreso e felice. Sang mi ha consigliato di rivolgermi a questi professionisti ma non immaginavo perché si trattava di persone fidate, conosciute ai tempi del liceo. 
Ma la sorpresa più grande è stata ritrovare War. 
Quando In mi ha detto che War non solo era ancora il suo miglior amico ma addirittura il suo socio, non so come ho fatto a non cadere dalla sedia. 
Involontariamente la mia mano ha sfiorato il mio tatuaggio. Il mio dio ispiratore, la mia divinità, il mio Ares, il mio War. 

Forse dovrei congratularmi con me stesso. Quando alcuni anni fa ho deciso di tatuarmi il dio della guerra imprimendolo sulla mia pelle, avevo il cuore pieno di War. 
Avevamo da poco terminato il liceo e immaginavo che non l'avrei più rivisto. Sapevo da amici comuni che aveva lasciato la nostra cittadina per spostarsi nella capitale a studiare.
Questo tatuaggio era il modo, tutto mio personale, per non dimenticare che almeno una volta nella vita aveva avuto un amore travolgente. Che forse non avrei trovato più. Un amore per il quale, al contrario di quanto simboleggia Ares, non avevo saputo combattere. 

Giuro, ero convinto che sarebbe andata così. E invece! Bizzarra la vita, ma davvero. 
Ho trascorso gran parte di questi anni in Europa. Certo, il detto che anche se ti allontani, i problemi e i pensieri (d'amore aggiungo io) te li porti comunque, è del tutto vero ma almeno ho visto persone nuove, ho realizzato un sogno, ho trovato un lavoro, ho coltivato la mia passione. 

Si... ho avuto successo. Sapevo bene che non avrei dimenticato mai War e nemmeno lo volevo visto che ce l'ho impresso sulla pelle ma pensavo che sarebbe rimasto in un angolo della mia memoria, un ricordo dolce amaro di un adolescente timido. 

Eccomi qui invece. A guardare la mia agenda dove leggo, scritto in stampatello "MARTEDI' ORE 12 APPUNTAMENTO CON WAR". 
...appuntamento con War. Si lo ammetto, l'ho scritto di proposito. Volevo vedere l'effetto che mi faceva. 

Volete una risposta? Sto ancora qui a guardare quella scritta e non so se darmi del cazzone visto che spero che prima o poi la parola appuntamento non si riferisca a una riunione di lavoro ma a quello che ho sempre sperato. 

Ah Thames, ragazzo mio! Ancora a sperare! 
Ho cercato di non dare a vedere la mia ansia di averlo rivisto. Non credo che nessuno lo abbia capito. So essere bravo quando si tratta di improvvisare. Ma che fatica! Ho dovuto trattenere le mie mani. Volevano toccare War, le mie braccia che volevano abbracciarlo. 

Thames, non sai niente di lui. Mi dico convinto. Magari è sposato e ha una vagonata di pargoli che lo aspettano a casa! 
Vuoi che dopo dieci anni, un ragazzo come lui sia ancora sulla piazza? 
Lo chiederò a In. Si, ecco cosa farò. 
Magari proverò a farmelo dire da lui stesso. 

"Ehi amico, come va la famiglia? I tuoi figli ti somigliano?" 

Santo cielo. Sto davvero dando i numeri. Più che tatuarmi Ares avrei dovuto tatuami Apollo, il dio greco-romano di luce, la conoscenza, l'intelletto e il sole. 

Ma ci sarebbe stato un unico e solo problema. 
Un tunnel senza uscita perché il mio sole è sempre stato lui. 

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