Capitolo 2 - Stravolgimenti

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"Io ritengo che il metodo di Tartinville sia da preferire"

"Ma non credo sia possibile ancora affermare una cosa del genere e per fortuna nella scuola moderna le disequazioni possiamo valutarle diversamente"

"Cosa? E quale sarebbe il metodo migliore allora?"

Ma come ho fatto a pensare che Thames la pensasse come me! E' da settimane, da quando abbiamo cominciato a frequentare il club di matematica che non facciamo che litigare.

Ok lui riesce ad argomentare bene le sue convinzioni ma resta il fatto che sono delle convinzioni sbagliate. Ma come fa ad essere così dannatamente ottuso!

Anche oggi abbiamo finito per litigare. Se non fosse intervenuto Gun penso che saremmo arrivati alle mani.

"Ragazzi, Ragazzi... ok la passione per la matematica ma ora è il caso di smetterla ok?"

"Phi, io ho ragione e lo sa anche War" dice Thames con due toni di voce più alti. "semplicemente è un fottuto egocentrico e pensa che solo lui capisca la matematica". Non mi lascia il tempo nemmeno di controbattere e continua "credi solo perché sei assurdamente attraente, puoi permetterti di trattare noi poveri mortali così". Poi sbatte un quadernetto di appunti sul pavimento e con la stessa forza sbatte la porta dietro di sé andandosene via.

Silenzio. Per una frazione di secondo nel club non vola una mosca.

"Cazzo War" mi sussurra ad un orecchio In rimasto letteralmente a bocca aperta. "praticamente ha detto che noi siamo mortali e tu sei una divinità" dice ridacchiando.

"Che fai? Mi prendi per il culo anche tu ora?" rispondo acido al mio compagno di banco che si zittisce per la mia veemenza. "Scusa In" mi precipito ad aggiungere "E' che non riesco a non litigare con Thames. Non so perché. Ogni parola che dice e su qualunque argomento, mi dà sui nervi!"

"Ho la sensazione che quest'anno, in questo club ne vedremo delle belle!" intanto dice il nostro senior pregustando dibattiti accesi a suon di teorie matematiche e complimentandosi con noi per la passione messa anche in questa discussione accesa. Finita, oggettivamente non troppo bene!

"Non pensarci War" ritorna sull'argomento In mentre stiamo andando verso casa quel pomeriggio. "Sai che penso? Credo che tu e Thames abbiate entrambi un bel caratterino. Siete cazzuti entrambi. E' più che normale che vi scontriate"

Io avrei il carattere di quello lì? Ehi. Io sono la persona più gentile che esista su questo pianeta. Non ho mai dato una risposta nervosa nemmeno a mio padre quando litiga senza motivo con mia madre. Non mi sono spazientito mai con In quando lo vedo impallidire davanti a quell'idiota di Sang. Non mi lascio coinvolgere in nessuna discussione per non ferire nessuno con le mie parole. Com'è possibile che io abbia un carattere uguale a "quello lì"! Penso per tutto il tempo che impieghiamo per tornare a casa.

C'è una sola verità, mi dico da solo nella mia stanza. Ci sono persone che inevitabilmente stuzzicano la reazione nervosa del nostro cervello. E' così. Antipatia a pelle. Sarà così, dico a me stesso.

Oggi abbiamo compito di matematica. Io e In siamo in anticipo e ci siamo fermati a prendere un dolce e un americano in un piccolo caffè poco lontano da scuola. Chiacchieriamo in un angolo nascosto del bancone aspettando che si faccia ora di entrare in classe quando improvvisamente sento una fragrante risata spezzare il vociare dei commensali.

Alzo la testa. Thames è dall'altra parte del locale con Tara, la nostra compagna. Stanno ridendo insieme di qualcosa bevendo tè e mangiando dei biscotti.

Anche In si accorge di loro. "Ehi ci sono Thames e Tara. Raggiungiamoli" dice incamminandosi verso il tavolino dove sono seduti i nostri compagni.

Faccio appena in tempo a bloccarlo. "Ma no, In. Rischiamo di far tardi in classe. Dai lasciamo perdere per oggi". Ok lo so che suona come una scusa e in effetti lo è. Semplicemente non voglio litigare di prima mattina con Thames.

"Ehi amico, credi che a Thames piaccia Tara?" mi chiede intanto In. "Non ti pare che siano affiatati? E io che speravo che le piacessi tu. Tara è una brava ragazza. Sareste bene insieme!" conclude fissandomi lo sguardo nello sguardo.

Mi volto a guardarli. Sembrano effettivamente piuttosto intimi. Mentre continuo a fissarli, Tara sposta un ciuffetto di capelli che sono scivolati sulla fronte di Thames. Improvvisamente sento una sorta di lama che mi provoca un dolore nello stomaco.

"Ma che dici In? Perché mai a Tara dovrebbe piacere quello lì? Tara è una ragazza molto dolce ed educata. Lo vedi? Si sta comportando come suo solito? Tutto qui!" rispondo velocemente.

"Ehi, sembra che tu sia geloso. Ma quindi a te, Tara piace?" dice sornione In.

Scoppio a ridere. "In sei un ragazzo di una intelligenza superiore di gran lunga rispetto alla media del mondo intero ma stavolta proprio hai detto una cazzata! Lo sai da tempo che Tara e io siamo cresciuti insieme e sai che posso considerarla al massimo una sorella. Niente altro!"

"Ok ok. Certo la tua reazione era proprio una reazione di gelosia! Allora... se non sei geloso di Tara, lo sei di Thames?" dice In scoppiando immediatamente a ridere.

Devo aver sgranato talmente gli occhi che ancora ridendo, alza una mano in segno di scusa. "Ti sto prendendo in giro War! Mamma mia! Oggi sei iper sensibile. Mi ricordi quasi me!" dice e continuando a ridere dà un morso al suo pasticcino.

La crema alla banana gli scivola sulla camicia blu della divisa scolastica nel momento esatto in cui nel baretto entrano Sang e i suoi due amici.

In acquista un colorito cinereo mentre i tre si avvicinano a noi.

Da lontano vedo Thames osservare la scena. Muove la testa al mio indirizzo. E' un segnale che recepisco immediatamente.

"Pensaci tu" è come se stesse dicendo.

Che strano. Io e Thames non riusciamo ad avere una comunicazione verbale senza sbranarci a vicenda. Se solo uno di noi apre bocca, l'altro è pronto a controbattere come se al mondo non ci fosse nessun altro modo di dar fiato ai nostri polmoni.

Eppure le nostre menti si capiscono al volo. I nostri sguardi e il linguaggio dei nostri corpi è in perfetta sintonia.

Strano davvero.

Continuo a pensarci anche mentre sono in classe. Anche mentre torno a casa. Anche mentre pranzo con i miei in un rigoroso mutismo. Anche mentre fingo di fare i compiti. Anche mentre gioco alla play station con In.

Continuo a pensarci anche sotto la doccia. Ed è lì che avviene l'irreparabile.

Nella mia mente, rivedo i momenti passati in queste ultime settimane con Thames. Al club, al pub, con i nostri amici. Una visione del tutto ingenua. Penso ai nostri scontri verbali. Agli occhi infuocati quando sostiene le sue motivazioni. Alle labbra carnose che pronunciano il mio nome.

Improvvisamente sento un formicolio provenire dal basso ventre e con terrore abbasso lo sguardo fissando gli occhi su una ben vistosa erezione.

Mi sono eccitato pensando a Thames. A un ragazzo! Mi sono eccitato pensando solo alla voce, agli occhi e alle labbra di un ...ragazzo!

E' la prima volta che mi capita. War, ragazzo mio, la verità è che ti stai concentrando troppo sullo studio. Dovresti pensare alle ragazze.

Ecco si. Questo è il problema. Non esco con una ragazza da tempo.

Faccio in modo che il getto di acqua diventi freddo. Inspiro ed espiro cercando di calmarmi. Niente. Non c'è niente che faccia cambiare idea al mio corpo.

Abbasso una mano e afferro la mia carne mentre l'acqua ormai gelida continua a coprirmi senza effetto. La mia mano sa cosa fare e piano piano il mio respiro aumenta come il ritmo dei miei movimenti.

Mi appoggio alla parete piastrellata della doccia fino a lasciarmi andare.

Quando riapro gli occhi, ho la vista appannata da mille pensieri.

Mi sono appena masturbato a causa di un ragazzo.

Nessuno. Non lo saprà mai nessuno 

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