LA VIGILIA DI NATALE

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Le pareti del salotto le stavano crollando addosso. Almeno questa era la sensazione di Frida. La pittura beige era troppo colorata. Il pavimento di parquet era troppo lucido. L'albero di Natale, con i suoi fiori finti e le palline, le dava la nausea. La cosa che però la infastidiva di più era la mano di Lauren sul braccio di Sebastian, l'abito da elfa verde di lei contro il costume da Babbo Natale di lui. Come aveva potuto succedere? Quando la sua amica e il ragazzo che le piaceva avevano iniziato a flirtare?

-Tra un po' finiscono contro l'albero di Natale- Marion ridusse gli occhi scuri ridotti a due fessure.

-Ancora cotta di Lauren?- Frida sospirò. La vecchia frattura alla gamba la faceva impazzire. Spostò lo sguardo sui festoni che attraversavano la stanza. Ma come si potevano mettere degli orrori simili?

-Che ci posso fare? Ho un debole per le bionde- incrociò le braccia.

-Un cocktail?- Ethan, in maglione con l'albero di Natale e jeans, porse loro due bicchieri pieni di un liquido rosso che fece venire a Frida la nausea.

-Li prendo entrambi- Marion glieli sfilò di mano e bevve un sorso da uno e dall'altro. -Mmm, non male-

-Perché mi hai portata qua?- Frida appoggiò il viso nelle mani a coppa, attenta a tenere le dita strette per non vedere quello che stava succedendo. Quei due uscivano insieme da tre mesi. Avrebbe dovuto essersi abituata.

-Ma è la vigilia di Natale, i tuoi non ci sono, non potevi startene da sola a casa-

-Meglio che qua- peccato che non si era portata dei tappi per le orecchie. Tutti quegli smack le facevano venire il mal di testa.

-Bleah! Sono disgustosi-

-Non... -

Toc, toc. Frida fece cadere le mani sul grembo. Qualcuno stava bussando.

-Qualcuno ha ordinato qualcosa?- urlò Ethan.

Marion e Sebastian si staccarono quel tanto che bastava per scuotere la testa, poi ricominciarono a sbaciucchiarsi.

-Potrebbe essere Miriam, le ho detto che se non sapeva dove andare poteva passare- Marion si guardò intorno, il maglione nero che la faceva sembrare pallida. -Dove posso mettere i bicchieri?-

-Vado ad aprire io- esclamò Frida. Qualsiasi scusa sarebbe stata buona per allontanarsi da lì. Uscì dal salone ed entrò nel corridoio buio. Dove non si sentiva il rumore dei baci. Si mise a giocherellare con i lacci della felpa rossa. Felpa che aveva scelto perché Sebastian adorava i maglioni natalizi. Così lei si trovava con una renna dal naso vermiglio e Lauren senza rossetto per i troppi baci. -Odio il Natale-

Aveva iniziato a detestarlo quando a sei anni Babbo Natale non le aveva portato la casa delle bambole a due piani. Era stata l'unica del suo gruppo d'amiche a non averla. A dieci anni aveva passato il Natale in ospedale per una polmonite. A tredici era stata investita e si era rotta una gamba. A diciotto il suo primo ragazzo l'aveva lasciata. Ed ora questo. Il Natale le portava male, ecco la verità.

-Odio il Natale- borbottò ancora.

Chiunque fosse fuori dalla porta aveva smesso di bussare. Frida sbirciò dall'occhiello. Fiocchi di neve volteggiavano nel cielo nero. Non si vedeva nessuno.

-Miriam, sei tu?-

Nessuna risposta. Frida valutò la possibilità di non aprire, tornare indietro e di dire che non c'era nessuno, ma dei passi le arrivarono alle spalle.

-Ehi, chi è?- Ethan le andò tanto vicino che poté sentirne il suo profumo. Frutti canditi.

-Non lo so, dall'occhiello non si vede nessuno-

-Beh, per questo le porte si possono aprire- armeggiò con la serratura, i riccioli scuri che gli baciavano le guance.

Frida si sentì a disagio. Fece un passo indietro, l'aria piena di neve che le colpiva il viso.

-Oh, c'è un regalo- Ethan sparì oltre la soglia e ricomparve con un pacco incartato in mano. -Di che si tratta?-

-Non saprei, è una scatola piuttosto grande- Frida la prese e nel farlo le dita del ragazzo sfiorarono le sue. Qualcosa sfarfallò nella sua pancia. -E pesa- provò a scuoterla e sentì un tintinnio. -Sembra che ci siano vari pezzi dentro-

Ethan chiuse la porta. -Credo che dovremmo aprirla-

Frida la capovolse. La carta azzurra che la ricopriva frusciò. -Non c'è nessun biglietto... non credo che sia una buona idea aprirla- con la fortuna che aveva lei poteva pure trattarsi di una bomba. Trattenne il respiro. -Bisognerebbe capire per chi è, forse è uno scherzo-

-Hai ragione, dobbiamo capire per chi è... dobbiamo aprirla- gliela sfilò di mano e corse verso la sala.

-Aspetta-

Quando lo raggiunse era tardi. I suoi amici si erano radunati intorno alla scatola e la fissavano con gli occhi sgranati.

-Potrebbe essere un pacco Amazon- Lauren si sporse avanti, i capelli biondi che le ricadevano sugli occhi blu. -Hai ordinato qualcosa?-

Marion scosse la testa. -E poi non consegnano la notte di Natale-

-Ributtiamolo fuori- Sebastian era distaccato dal gruppo, le braccia conserte. Sembrava infastidito dal pacco. Frida si ritrovò a pensare che non solo era bello, ma anche intelligente.

-Senza sapere cosa c'è dentro?- Ethan afferrò il pacco e lo scartò senza attendere.

Una scatola con un grande albero di Natale impresso sopra.

-Sono decorazione?- Lauren arricciò il nasino. Come poteva avere un nasino così perfetto?

-S.O.S. Natale?- Ethan ridacchiò. -Credo che sia un gioco di società-

-Un gioco di società?- lo sguardo azzurro di Lauren brillò. -Ti ricordi Frida le ore passate a giocare al Monopoli?-

A perdere al Monopoli. -Come dimenticare?-

-Non l'ho mai sentito- Marion si avvicinò e scrutò la scatola.

-Forse è un gioco per bambini, dovremmo ributtarlo fuori- Sebastian scosse la testa, riccioli biondi che gli sfioravano le labbra carnose.

Frida sentì il cuore accelerare. -Ha ragione, buttiamolo fuori-

Ethan la guardò. Aveva uno strano luccichio nello sguardo verde. -Dai sempre ragione a Sebastian?-

-Beh, credo che sia la scelta più sensata, quel gioco non è per noi-

-Oh! Guardate, c'è un trenino-

Frida si rese conto che Lauren lo aveva già aperto. Certo, lei non sapeva tenere a posto le mani.

-Credo che sia come il gioco dell'oca- Lauren estrasse dalla scatola un tappetino con sopra dei disegni. Elfi, pini, festoni, casette. Tutte cose che richiamavano il Natale. Frida sentì lo stomaco capovolgersi. La gamba offesa pulsò. -E ci sono le istruzioni- Lauren prese un foglio colorato. -"Se volete ritrovare lo spirito natalizio questo treno dovrete prendere"- lanciò un gridolino che provocò il sorriso di Sebastian. Frida strinse i pugni. Se gli piacevano tanto quei gridolini li avrebbe potuti fare anche lei. -"Segui il treno, supera gli ostacoli e trova lo spirito del Natale"... dobbiamo assolutamente giocarci!-

-Io non voglio giocare- Marion si lasciò cadere su una poltrona. -Dove ho lasciato i miei cocktail?-

-Sebastian, tu vuoi giocare, vero?- Lauren gli lanciò uno sguardo civettuolo.

-Eh, sì, sicuro, tutto quello che vuoi tu-

Patetico.

-Frida?- Lauren le sorrise.

-No, mi dispiace-

-Io sì- Ethan afferrò il trenino e lo fece volteggiare a mezz'aria. -Tre contro due, vince il sì, si gioca-

S.O.S. NataleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora