🔴Improvvisamente- Jude Belligham

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"Fa ciò che senti giusto nel tuo cuore,poiché verrai criticato comunque..."

Sono Marisol ho 20 anni e cerco di amare al massimo la mia vita. Sono rinchiusa a lavorare nell'hotel di mio padre, e la cosa mi andrebbe bene se solo non fosse che sono considerata la sgualdrina di questo posto, sono la perfetta incarnazione di quelle receptionist bellissime quanto antipatiche che ci provano con tutti gli uomini, peccato che io non mi consideri antipatica con i clienti né tantomeno bellissima. Tutte le donne che lavorano in questo posto, dalle mie coetanee alle signore più anziane, mi guardano dall'alto e storcono il naso al solo vedermi con l'uniforme dell'hotel, ma io cerco sempre di non dare conto a loro anche se a lungo andare sta diventando sempre più complicato e purtroppo la mia salute mentale e le mie insicurezze sono coloro che ne risentono di più.
Dovrei fregarmene ma all'interno di questa società è più facile e conveniente omologarsi agli altri piuttosto che continuare per la propria strada a testa alta; ma in qualunque caso alla nostra figura si affiancheranno sempre gli infiniti pregiudizi che ci sono stati inflitti nel tempo e verremo sempre giudicate ugualmente.
...
Questa mattina varco l'entrata dell'hotel sempre alla stessa ora e come sempre faccio la mia entrata trionfale tra gli sguardi di donne assassine che sembrano volermi polverizzare con lo sguardo. Per fortuna ad accogliermi e a salvarmi da queste situazioni c'è sempre il mio papà e il suo "buongiorno&cappuccino", una nostra vecchia tradizione per cui io arrivo qui, ci salutiamo calorosamente e beviamo insieme un cappuccino preparato da lui, e se devo dirla tutta penso che questo sia il momento più bello della giornata.
"allora tesoro oggi penso che dovrai stare alla reception, perché ci sono degli ospiti davvero importanti e vorrei fossi tu ad accoglierli"

"oh bello pa' e chi sono?"
"Papà sei inquietante con quel sorriso dimmi chi sono"

"vengono i giocatori del Real amore mio, sono qui per giocare El Clásico" dice infine mio padre tutto emozionato

"È fantastico papi, il bro fa affaroni con il Reaaaal"

"Probabilmente perché siamo gli unici a Barcellona a tifare per loro" ridacchia, mi da un bacio in fronte e poi torna al suo lavoro.

Saranno ospiti da noi i giocatori del Real Madrid.
...
La giornata lavorativa sta finalmente per giungere al termine e devo dire che con i preparativi per l'arrivo della squadra è stato tutto il triplo più difficile. Penso di aver avuto una decina di piccoli battibecchi con le altre ragazze per come avevo preparato le camere e a causa di questo mi ritrovo ora a concedermi qualche bicchiere di qualsiasi cosa, basta sia fortemente alcolico.
"Ehi piccola stanno per arrivare, vai alla reception" mi incita mio padre e lo ascolto, dirigendomi a passo spedito verso la reception non prima però di essermi data una leggera sistemata.
Dopo solo pochi minuti sento un gran vociare proveniente da fuori e in seguito mio padre si presta ad accogliere gli ospiti da lui tanto amati, e anzi mi sembra strano che non salti addosso a tutti.
Sotto indicazione di mio padre l'intera squadra si dirige verso di me e con la mia innata sicurezza li accolgo con professionalità e una punta di emozione.
I giocatori mi aiutano anche a sciogliere un po' la tensione poiché iniziamo a ridere e scherzare su chi voglia dormire insieme e con chi vuole farlo, così facendo fluentemente riesco a gestire tutta la squadra.
Manca solo l'ultimo ragazzo. Lo guardo, sembra molto giovane, probabilmente è un mio coetaneo.
"Buonasera"
"sera" risponde lui
"Sembra che lei avrà l'opportunità di dormire da solo"
"Direi che sono stato graziato, non sopporterei quei maiali nemmeno per un minuto" dice scherzosamente e io abbozzo un sorriso divertito per aver conosciuto un ragazzo che sembra alla mano, anche se penso che ora mi stia fissando troppo, ma non ne sono sicura sarà l'alcol.
"Ecco a lei la chiave, camera 203 al 5º piano"
"grazie" sembra voler dire qualcosa, ma poi fa un sorrisetto e va via, io gli sorrido di rimando.
Devo dire che è un ragazzo gentile e bello il famoso Bellingham, quasi quasi ci farei un pensierino. Oddio sta parlando l'alcol!
...
Sono le undici meno un quarto di sera e il mio turno può ritenersi concluso, ho già racimolato le mie cose, tranne per il fatto che non trovo il telefono. Cammino verso la reception dove subito lo intravedo, ma proprio quando me ne sto per andare squilla il telefono per il servizio clienti.
Mi obbligo a rispondere dato che quella del turno successivo non è ancora arrivata.
"Buonasera, da che stanza chiama e come posso aiutarla?"
A rispondermi è una voce molto roca che al solo sentirla mi fa venire i brividi, ma mi riprendo subito per comprendere le richieste del cliente.
"É possibile avere un the caldo? Camera 203" al sentire queste ultime parole i brividi aumentano ancora di più, è lui.
" mi scusi,mi sente?" e allora mi riprendo subito dal mio stato di trance e rispondo con un flebile:" sì certo, arriva in pochi istanti"
"grazie"
non riesco a dire altro per questo chiudo la conversazione e faccio un respiro profondo.
Chiedo un the e una volta pronto mi convinco a portarlo io stessa a lui, sia perché papà ha incaricato me per occuparmi della squadra e sia perché in realtà vorrei vederlo.
entro nell'ascensore e schiaccio il pulsante per il quinto piano, in pochi attimi sono arrivata e mi dirigo a passo svelto verso la sua camera. Busso e ad aprirmi trovo niente popo di meno che lui che si sta infilando una maglia e che dopo averlo fatto mi guarda con uno strano ghigno. Mi lascia entrare,appoggio il vassoio con il the su un mobile e faccio per andarmene.
"ho saltato il the delle cinque quindi dovevo rimediare...ne vuoi un po'?"
"no grazie, buonanotte"
"sciogliti un po' che non ti succede niente, dai vieni"
"non dovrei ma va bene"
verso il the in due tazze e lui improvvisamente si alza e si ricaccia la maglia, devo dire che è ben messo il ragazzo, il problema è che probabilmente lui si è accorto del mio sguardo sul suo addome perché ghigna ancora.
"fa davvero caldo qui"
"posso abbassare o spegnere il climatizzatore"
"si grazie"
Mentre lui si gode spavaldamente il suo the a petto nudo, io spengo il condizionatore, finché non inizio a sentire aria calda sul collo.
"cosa sta-"
"shhh sta calma e rilassati, so che ne hai bisogno e lo vuoi"
l'aria inizia a riscaldarsi anche senza climatizzatore, le sue mani su di me sono bollenti...
inizia a baciarmi il collo, la clavicola, lo scollo dell'uniforme, e accarezza i miei fianchi da sopra la maglia. Muove le mai fino ad entrare nella mia maglia, nel mentre inizio a sentire qualcosa di duro premere sul mio fondoschiena. Sento che mi sto bagnando e questo è il mio punto di non ritorno. Mi fa girare verso di lui e mi guarda per cercare consenso che io gli do iniziando a baciarlo con foga e sentendo che lui ricambia in egual modo. Ci baciamo fino a perdere il respiro mentre stringe i miei glutei. Improvvisamente si inginocchia davanti a me e con determinatezza infila la testa sotto la mia gonna e si aiuta con le mani per togliere il mio intimo. Scaccia via le mutandine e lo sento far forza per divaricarmi un po' le gambe, lo assecondo e subito vengo volta da uno spasmo di piacere quando sento la sua lingua calda sul mio clitoride e tra le mie labbra bagnate. Mi stimola ancora con le mani fino a penetrarmi direttamente con due dita e io non riesco a trattenere un forte gemito di piacere.
"fradicia, come pensavo" dice
"p...per...for...fortuna le camere sono... sono insonorizzate" riesco a dire gemendo,potrei venire ora.
" ed è solo l'inizio piccola"
la sua lingua aumenta la velocità, passo le mani tra i suoi capelli quando decide di aggiungere un terzo dito, e dopo poco non resisto più e mi riverso sulla sua lingua e sulla sua mano, lui lecca prima tutta la mia intimità e poi uscendo da sotto la gonna mi fa vedere come porta alla bocca anche la mano con cui ha fatto il servizietto.
Di mia iniziativa mi caccio la gonna e la maglia rimanendo in reggiseno e inizio a spingere Jude verso il letto cacciandogli in una sola volta pantaloncini e boxer. Mi inginocchio davanti a lui e resto interdetta dalle sue dimensioni, mentre lui ha nuovamente sul volto il solito ghigno. Decido quindi di prenderlo in bocca e ricambiare il suo favore, continuando questa piacevole ma infinita serie di preliminari. Sento i suoi gemiti, Bellingham sta godendo con me e per me, mi tiene i capelli finché non viene, e anche lì decido di ingoiare molto sensualmente come ha fatto lui.
Non resiste più, mi prende e mi adagia sul letto, poi prende un preservativo dal portafogli, lo apre con i denti ( e solo a questa visione di lui nudo che apre rudemente un profilattico sto per venire di nuovo) e se lo infila, poi con cautela si avvicina a me.
Chiede nuovamente il consenso con gli occhi e questa volta annuisco
"Sei una dea, e poi i tuoi occhi mi faranno impazzire... anzi forse lo hanno già fatto" è così dicendo mi penetra lentamente, mi da il tempo di abituarmi e poi inizia a muoversi prima lentamente poi sempre più veloce, in un'atmosfera di gemiti da parte di entrambi. Scende a baciarmi e infila le mani dietro la schiena per trovare il gancetto del reggiseno che sgancia e butta via, cominciando a torturare i miei capezzoli. Continua così lasciando scie di baci dalla mia fronte, alle labbra, al collo, alla clavicola fino al seno.
Con una forte spinta e altrettanto forti gemiti arriviamo in contemporanea al limite e ci baciamo.
Ci guardiamo per un attimo che sembra infinito, lui così bello e leggermente sudato, lo riempio di baci dappertutto e lui a me.
Un altro ghigno e mi ritrovo in un altro round dove sono io al comando, e di round ne facciamo tanti e tanti altri...
Decido che è ora di andare quando riprendo lucidità e ricordo che Jude dovrebbe riposare per la partita, quindi a notte fonda mi rivesto e faccio per uscire dalla sua stanza ma mi ferma prima che varchi la soglia:"spero non sia stata giusto una sveltina"
Non mi sembra il momento di parlare ora, perché non siamo lucidi offuscati dal piacere e poi sono confusa anche se lo rifarei milioni di volte.
Decido di sorridergli, "Notte Jude Bellingham"
"notte Marisol"
"come sai il mio nome?"
"l'ho letto oggi sulla divisa e giuro che non ti stavo guardando il seno" ridacchia e so che mente quindi lo assecondo ridendo
Ci baciamo nel corridoio, "notte" e così dicendo vado via.
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rafa_sposami spero ti sia piaciuta e non esitare a dirmi il contrario
grazie per essere stata la prima a richiedere una one shot💕
~ e poi chissà che la loro storia non finisca qua o che stranamente Marisol riceva un anonimo biglietto per andare a vedere El Clásico e che gli avvenimenti che si sono susseguiti fino ad ora non si ripetano~

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