Cap. 01 - Prima notte

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Non ero un coinquilino modello, dovevo riconoscerlo, ma non era colpa mia se quelle canzoni mi piacevano così tanto da sentirle almeno tre volte al giorno a ripetizione!

Il ragazzo con il quale dividevo l'appartamento al dormitorio dell'università era anche il mio migliore amico da sempre, per fortuna, e avevamo un'alta tolleranza per i comportamenti dell'altro.

Lui sopportava la stessa musica a ruota e i miei orari sballati per colpa del mio lavoro, io sopportavo le sue innumerevoli stranezze. Quale altro coinquilino avrebbe accettato di avere sedie con la forma di un culo in cucina? Il mio sedere neanche si adattava bene, perché troppo grosso.

Un grosso bello e che faceva acquolina. Non avevo ancora capito se essere famoso nel campus per il bel culo e le labbra carnose mi facesse piacere. Dipendeva un po' da come mi svegliavo la mattina e da quanta fiducia in me stesso trovavo quel giorno.

C'erano delle volte in cui mi sentivo il più bello del reame, altre l'anatroccolo più brutto dello stagno.

Abbassai lo sguardo sulla tuta oversize che faceva spuntare a malapena le dita dalle maniche e sui pantaloncini bucati lenti sui fianchi. Si poteva ben intuire in quale mood fossi quel giorno.

Sospirai, rassegnato all'idea di dover uscire per forza, non potendo saltare una sera di lavoro solo perché mi sentivo brutto e inutile. Anche perché sapevo fin troppo bene che, una volta salito sul palco, mi sarei sentito invincibile; il più desiderato del club.

Ghignai nel pensare a quanta mancia riuscivo a racimolare in un'unica serata e a quanti numeri di telefono mi facevano recapitare tramite i barman o camerieri. Era contro il regolamento provarci con i membri dello staff, quindi i clienti trovavano vie traverse per ingannare il regolamento.

Ovviamente non tenevo nessuno di quei biglietti, neanche se arrivavano da ragazzi giovani e appetibili. Non volevo storie di una notte, meno che mai una relazione seria, e avere a che fare con i clienti mi spaventava. C'erano stati uomini così ossessionati da altri ballerini che erano stati bannati a vita dal club; alcuni dei colleghi più grandi erano stati persino seguiti a casa, solo perché si erano concessi una volta.

Al solo pensiero mi venne un brivido di orrore e ripensai agli occhi preoccupati di mio fratello, che non mancava mai di ricordarmi di fare attenzione. Non aveva preso bene il mio lavoro, ma aveva accettato la mia decisione e mai fatto pressioni affinché lo lasciassi. Jungkookie era un fratellino esemplare e, nonostante fosse più piccolo di due anni, mi proteggeva come fosse lui lo hyung.

Sistemai la felpa calata dalla spalla e tirai su la zip per coprirmi di più; misi il borsone con il cambio in spalla e chiusi youtube per spegnere il laptop. Ormai lo usavo solo per studiare e ascoltare la musica di Agust D.

Quel rapper era un portento; lo avevo scoperto per caso scrivendo un titolo sbagliato, un paio di anni prima, e avevo ascoltato la prima canzone nei risultati. Me ne ero innamorato al primo ascolto, quindi avevo recuperato tutte le altre caricate sul suo canale; mi ero documentato per scoprire qualcosa di più su quel ragazzo dalla lingua tagliente, ma non c'erano notizie e teneva nascosta la sua vera identità. I video infatti non erano altro che i testi che scorrevano su uno sfondo completamente nero.

Agust D era ormai il mio artista preferito, tanto da arrivare a tatuarmi sul costato destro Nevermind, titolo della mia canzone preferita. Lo avevo fatto soltanto tre mesi prima e ne sentivo il peso, come fosse lì a ricordarmi della sua presenza. Poteva sembrare stupido, ma mi stava aiutando in un momento complicato della mia vita, durante il quale mi sentivo impotente e inutile.

Era stato uno shock per me perdere la borsa di studio e saper di dover gravare sulle spalle di mia madre. Il suo compagno, padre di Kookie, si era offerto di aiutarci economicamente a sostenere la mia istruzione, ma non volevo essergli di peso; doveva già mantenere suo figlio e non volevo approfittare del suo buon cuore, per quello avevo rifiutato categoricamente e promesso che avrei trovato un lavoro part time per coprire le spese.

Seven Nights [yoonmin]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora