Ventiquattro

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HOLDEN

La serata è trascorsa in un batter d'occhio. Ora, mi trovo sul divano, immerso in una conversazione con Kumo. Gli altri, nel frattempo, si sono uniti a Micol sul suo canale YouTube, partecipando alle sue attività in diretta.

"Sei felice?" mi domanda.

"Sì, non avrei mai pensato di raggiungere un numero così alto", confesso.

"Non intendevo per il singolo, Holden", mi sorride. "Ma per come stanno andando le cose con Micol." Sorpreso dalla domanda, mi fermo un attimo. Poi, con un sorriso, rispondo: "Sì, anche lì... sono molto felice."

"Ma?" Sospiro.

"Ma ho paura per un segreto che tengo nascosto." Kumo, incuriosito, chiede: "Quale segreto?" mi guardo attorno, poi sottovoce: "Ti ricordi di Trouble?" Kumo annuisce.

"Ti ricordi di Trouble?" Kumo annuisce, e qui sospiro, ma decido di confessare: "Sono io."

Silenzio e poi sento il rumore di una bottiglietta che cade a terra, ci voltiamo e c'è Micol.

Merda.

Lei è lì, ferma. Kumo sposta di continuo lo sguardo da me a lei.

"Vi lascio soli", sospira dandomi una pacca sulla spalla.

Lei non fa una piega. Ha un'espressione di shock sul volto, come voler dire: "Come, sei tu Trouble?" Non so cosa fare.

"Posso spiegare?" chiedo con la voce incerta. Micol si volta verso di me, gli occhi pieni di domande. "Sei obbligato a darmi delle spiegazioni", risponde con tono fermo nonostante lo shock.

"Però non qui... Andiamo in camera mia... So che i ragazzi sono fuori in cortile...", le dico. Lei, non dice niente. Le tremano le mani e il suo sguardo è spento. Mi sento così stupido.

Entriamo nella mia stanza e chiudo la porta.

"Come hai potuto mentirmi?" I suoi occhi sono già lucidi.

"Ho creato quel profilo nel periodo più confuso della mia vita. Spesso mi sono ritrovato ad avere persone che si avvicinavano a me solo per il cognome che ho e in quel periodo, mai pensavo che la persona che amavo di più potesse tradirmi. Ero disperato e avevo bisogno di distrarmi, con uno pseudonimo tutto era più semplice e poi mi sono imbattuto in te. Ill tuo canale mi ha salvato, ti ascoltavo e mi trasmettevi serenità. Mi sono affezionato senza neanche conoscerti poi la vita è stata strana e ci ha messo sulla stessa via. Volevo dirti la verità fin da subito, ma non ce l'ho mai fatta perché si era creato un legame particolare soltanto mio e tuo, intimo e spirituale che dal di fuori non tutti possono comprendere. Questo è stato il motivo principale per cui all'inizio non volevo avvicinarmi a te sentimentalmente", dico tutto d'un fiato.

"Non ho parole, sto cercando di assimilare la cosa, ma non è semplice. Avresti potuto dirmi la verità fin da subito. Sono stata in paranoia un sacco di tempo, perché anche io provo qualcosa per Trouble e stare insieme a te mi sembrava una forma di tradimento", agita le braccia. "Mi sento stupida in parte perché ti ho raccontato cosa che non ho mai detto a nessuno. L'altra sera con i ragazzi, ho confessato di essere innamorata di Trouble ed è scioccante scoprire che sei proprio tu, ho fatto la figura di quella che ha il cuore diviso in due, quando in realtà appartiene solo a te e non so più se è un bene o un male", alza leggermente il tono della voce.

"Non dovevi scoprirlo così, ma ti avrei detto tutto, mi dispiace", dico. Non ho altro d'aggiungere. Mi avvicino a Micol per abbracciarla, ma lei scoppia a piangere e mi allontana.

"Ti avrei capito e forse sarebbe stato tutto più semplice. Ma ora non so che pensare", si asciuga le lacrime che scendono a dirotto.

"Dimmi che non è un addio Micol..." le sussurro.

"Non lo so Holden, Trouble o chiunque tu sia. So solo che ho bisogno di rimanere sola", detto ciò, esce sbattendo la porta della stanza.

Me lo merito, incasso il colpo e per ora va bene così.

MICOL

Vado verso la mia stanza e inizio a piangere a dirotto, fregandomene della presenza di Chiara, Gaia, Kumo, Stella e Marisol. Mi sdraio sul letto e nascondo la testa sotto al cuscino. Chiara e Gaia sono preoccupate, si avvicinano a me e cercano di farmi calmare. La stanza è ormai silenziosa, solo i miei singhiozzi riempiono l'aria. Sollevo poco dopo la testa e noto Chiara e Gaia si scambiano uno sguardo preoccupato, poi si siedono accanto a me e cercano di consolarmi. Kumo, Stella e Marisol, non fanno domande e noto anche che hanno spento il mio portatile. Dimenticavo fossero in diretta e in questo momento ringrazio il cielo che non sia acceso.

"Vado da Holden", dice Kumo sospirando. Non dico niente, mi limito a piangere di più.

Qualche minuto dopo...

"Ora che ti sei calmata, ci spieghi?" Mi tiro su seduta.

"Vi ricordate di trouble?" Chiedo.

Le ragazze annuiscono.
"È Holden."
Le ragazze assumono la mia stessa espressione.

"Sono scioccata tanto quanto voi e prima abbiamo discusso  pesantemente", in breve racconto quanto ci siamo detti.

"Ci siamo rimaste male anche noi, ma forse dovresti cercare di capire anche lui", mi consiglia Marisol.

"Ho bisogno di tempo per elaborare tutto questo. Non mi aspettavo niente di tutto ciò", ammetto alle ragazze.

"È giusto che tu ti prenda il tempo necessario per elaborare ciò che è successo, ma non scappare da questa situazione. Affrontalo quando starai meglio", ringrazio le ragazze e chiedo scusa a loro se me ne vado, ma ho bisogno di farmi una doccia notturna prima di andare a dormire.

SINFONIA DEI CUORI RIBELLIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora