E non c'è niente a parte noi
A parte i sogni rotti e quelli che non vuoiE fermati qui e resta così
Prima che il tempo porti via ogni cosa e
Forse però, se poi ci penso un po'
Non è mica così, non è mica cosìIl cielo era una tela pitturata da colori spenti di una tavolozza vecchia e malandata, lasciata a soffocare quelle tinte a prendere altre sfumature per non riconoscersi più.
Dal blu scuro, all'azzurro che si mischiava al giallo limone che faceva quasi senso e si univa alle luci dei lampioni lungo le strade.
Non aveva un bagaglio tra le dita, ma ne aveva uno invisibile pieno di rimpianti e sbagli che si era portato appresso nel capuoluogo francese e gli strascichi erano tornati di nuovo a Roma, così come lui.
E scusa, scusa, scusa, scusa, scusa, scusa, scusa, scusa
E scusa, scusa, scusa, scusa, scusa, scusa, scusa, scusa, maNon avrebbe mai creduto di percepire un senso di inadeguatezza nel tornare nella città in cui era cresciuto come il più scaltro dei bambini e che l'aveva visto scappare via come il più codardo degli uomini.
Provava un senso di vergogna sulla sua pelle mentre attraversava le strade dall'aeroporto di Fiumicino, senza alcun posto in cui rifugiarsi perché nessuno sapeva del suo ritorno inaspettato come ai tempi neanche della sua partenza.
Alla fine dei conti era stata come al solito una sua scelta azzardata, pensava di poter riuscire a scindere le sue decisioni a seconda di quello che gli diceva la testa invece doveva ascoltare il suo cuore, e lasciare andare quella ragazza assieme alla piccolina dai capelli biondi per la loro strada; che non comprendeva lui.
Vissuto nella miseria non aveva mai provato la sensazione di essere usato soltanto per i soldi, e poi essere buttato via come un giocattolo rotto.
Quella carta prepagata era stata la sua rovina, e il padre che continuava ad alimentarla nonostante non avesse più sue notizie non poteva immaginare che era tra le mani di una sconosciuta che aveva solamente usato suo figlio come un bancomat.
Aveva sentito la sua sola certezza crollare, in quelle strade sconosciute e lingua che non sapeva parlare.
Era ritornato sui suoi passi, che lo avevano visto rovinarsi con le proprie mani.
Manuel non sapeva che fare.
Era solo, questa volta per davvero. E anche se fosse stato così egoista da ripresentarsi davanti casa di qualcuno, nessuno avrebbe capito il perché di quella sua fuga; in verità neanche lui sapeva dare una vera e propria motivazione.
Sapeva che soltanto una persona probabilmente l'avrebbe capito, perdonato ad occhi chiusi se soltanto avesse insistito un po'.
Fortunatamente aveva dei contanti, per cui camminò ancora qualche chilometro per raggiungere un taxi e gli disse la sola via che in quel momento contasse qualcosa.
E sarò io, e sarai te
L'unica cosa al mondo da non perdere
A parte però che se ci penso un po'
Non è mica così, non è mica cosìIn mezzo al verde, era così diverso da quello che Manuel aveva visto per quei mesi; dai palazzi eleganti e la città piena di luci, l'odore buono delle brioche lungo le strade e i musicisti francesi.
Sembrava non fosse cambiato nulla e invece era cambiato tutto, era cambiato lui.
Con gli occhi gonfi e la vista offuscata, un senso di nausea che lo accompagnava dall'aeroporto per la paura che Roma non fosse più casa sua, che quasi sperava che il mezzo crollasse dal cielo.
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Un po' come noi
FanfictionSimone e Manuel x canzone di Gazzelle, almeno come penso io