LA VERITÀ NEL VICOLO

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Eravamo lì, uno davanti all'altro, in quel vicolo vuoto, abbandonato,  incazzati come non mai e con la voglia di strapparsi i vestiti di dosso che era più forte dell'odio che provavamo uno verso l'altro, mi spinse contro il muro e mi mise una mano attorno al collo,  incollando le nostre labbra in un bacio violento e passionale, che racchiudeva tutto l'odio, la paura di essere scoperti, e la gioia di essere insieme.

Mi infilò di forza la lingua in bocca e prese a rincorrere la mia, poi iniziò a scendere e a baciarmi il collo spostando le mani sui miei addominali scolpiti, mi strappò la maglia e iniziò a baciare tutta la pelle bollente al suo tocco, palpando e testando il mio fisico.

Quando arrivò alla fibbia dei pantaloni, iniziò ad armeggiare con la mia cintura, finché io non ribaltai la situazione in modo che lui fosse con le spalle sul muro, con uno scatto veloce tirai giù sia i pantaloni che i boxer fino a scoprire il suo cazzo lungo e duro per me.

Mi inginocchiai e guardandolo fisso negli occhi lo presi tutto in bocca e iniziai a muovermi, l'unico rumore che si udiva in quel vicolo era il suo cazzo che veniva accolto nella mia bocca e a volte io che mi strozzavo per quanto fosse lungo, mi aiutavo anche con la mano, ho continuato così per un tempo indefinito.

Quando stava per venire accolsi nella mia bocca il suo liquido biancastro, e mi alzai da terra pulendomi gli angoli della bocca.

Lui mi prese per i fianchi e mi strappò via la cintura cacciando via i pantaloni e i boxer, lanciando poi la mia maglia in un punto indefinito ma a nessuno dei due importava, prendendo poi la mia lunghezza in mano e iniziando a segarmi lì in mezzo al nulla.

Con la bocca mi reclamava, mentre la sua mano continuava a darmi piacere, alternando i movimenti da lenti a veloci, e quando stavo per venire tolse la mano e staccò la sua bocca dalla mia.

Si abbassò in modo da accogliere il mio sperma,  quando poi l'aveva ingoiato senza lasciarne neanche una goccia, lo presi e lo girai in modo da farli sbattere il petto al muro, presi il mio cazzo duro e lo indirizzai verso il suo culo sodo.

Entrai con uno scatto rapido tappandoli la bocca
prima che potesse urlare il mio nome, essendo che eravamo in un vicolo si ma pur sempre vicino a un locale, presi ad entrare e uscire prima piano e poi sempre con più forza e velocità.

Con una mano mi sorreggevo al muro e con l'altra scesi verso il suo cazzo e iniziai a muovere la mia mano su e giù, tirandolo, accarezzandolo, stuzzicandolo, e così lo segai mentre lo scopavo da dietro con il mio cazzo nel suo culo.

Quando poi stavamo per venire iniziai a dare spinte ancora più forte e veloci, quando sentimmo una porta sbattere non c'è ne curammo, visto che stavamo per venire, quando sentimmo un ticchettio sul pavimento continuai a pompare dentro di lui, mentre gemeva fin quando non sentimmo una voce pronunciare:

<<che cazzo state facendo quello è mio marito!>>

Noi due ci guardammo non sapendo con chi parlasse dato che entrambi eravamo suoi mariti e poi venimmo insieme, io gemendo e lui urlando il mio nome, e con mille fottutissimi dubbi in testa.

*****

Primo racconto andato.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 25 ⏰

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