𝟐 • 𝐏𝐫𝐞𝐬𝐞𝐧𝐭𝐞

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《 𝐉𝐮𝐧𝐠𝐤𝐨𝐨𝐤 》

«E dopo?» chiese Jimin.

«Ho smesso di credere a Babbo Natale»

Jimin, il mio migliore amico, scoppiò a ridere.

Entrambi non eravamo per niente sobri e iniziammo a raccontarci di come abbiamo smesso di credere a Babbo Natale.

Il mio amico mi contagiò con la sua risata, che si confuse con le voci del bar.

«Anche da sbronzi non perdete la vostra parlantina» si avvicinarono gli altri nostri amici. Namjoon, Seokjin - o semplicemente Jin -, Yoongi e Hoseok.

Io appoggiai la fronte contro il bancone, mentre Jimin continuava ridere per chissà quale ragione.

Tra tutti e sei, solo noi eravamo ubriachi.

«Noi non dobbiamo più venire nei club. Finisce sempre così» si lamentò Jin.

«L'idea ovviamente è stata di questi due» ci indicò Yoongi.

«È quasi mezzanotte passata e i bambini devono andare a letto» disse Hoseok.

«Non siamo bambini. Ho ventun anni e Jimin ventitré» dissi arrabbiato e guardandolo offeso.

«Infatti siete dei bambini. Forza, torniamo a casa che domani è la vigilia» disse Namjoon, facendo alzare sia Jimin che me.

«Mi scusi» richiamò il barman. «Quant'è il conto?» chiese, prendendo in mano il portafoglio.

«Sono 25000₩» *circa 17,45€

«Ecco a lei» e gli passò le banconote.

«Dai andiamo a casa»

Namjoon scortò ognuno di noi a casa e io e Jimin fummo gli ultimi.

«Vi accompagno» disse Namjoon, parcheggiando l'auto

Jimin e io vivevamo insieme da quando avevamo deciso di lasciare Busan, ma tornavamo durante ogni festività e, infatti, il giorno dopo saremmo dovuti partire per ritornare nella nostra città per festeggiare le feste natalizie.

Nonostante non fossimo così ubriachi da non riuscire a reggerci in piedi, era più sicuro se qualcuno di sobrio fosse con noi e così ci lasciammo scortare.

Prendemmo tutti e tre l'ascensore e quando arrivammo vicino la porta del nostro appartamento, fu difficile per me e Jimin trovare la chiave giusta. Fu Namjoon ad aiutarci e con tutte le difficoltà precedenti riuscimmo a entrare.

«Ci vediamo, ragazzi- ah e auguri» ci sorrise Namjoon dopo aver controllato l'orologio.

Era scattata la mezzanotte.

«Grazie hyung» e chiudemmo la porta quando vedemmo le porte dell'ascensore richiudersi.

«Andiamo Kook, che domani pomeriggio dobbiamo partire» mi avvisò Jimin, cercando di trascinarmi giù dal divano su cui mi ero lasciato ricadere.

«Vai prima tu, hyung» mi lamentai e dopo aver cercato di convincermi ad alzarmi con scarsi risultati, si arrese rintanandosi in bagno.

Mi sarei addormentato se non mi fosse venuta una strana idea in mente.

Mi alzai correndo verso la porta del bagno. Bussai e la voce di Jimin si sentì oltre la superficie.

«Hyung!» urlai.

«Dimmi»

«Posso farmi un regalo?»

Non avevo idea di come mi fosse venuto in mente, ma forse riparlare di come ho smesso di credere a Babbo Natale mi ha fatto tornare la nostalgia del vero Natale. Prima di smettere di credere all'uomo con la slitta e la renna Rudolph, adoravo il Natale e lo adoro tutt'ora ma avevo iniziato a viverlo in modo differente. Ero il bambino più felice del mondo - e non solo perché iniziavano le vacanze scolastiche - ma perché era la festività migliore. Adoravo fare le lettere e credere che le carote e i biscotti lasciati per Babbo Natale e le sue renne, fossero scomparse perché era lui a mangiarle. Le cene e i pranzi con i parenti erano divertenti e infondo era meglio da bambini. Natale era una festa felice e non volevo lasciarmi contagiare dalla nostalgia dei vecchi tempi. L'avrei passato con i miei parenti e i miei nipoti, in quanto i miei cugini erano diventati genitori. Sarei stato felice di mangiare tutte le cose buone preparate dai miei parenti e come ogni anno avremmo festeggiato a casa mia. Era ormai il mio ventunesimo Natale, un po' come tutti gli altri ma sempre divertente.

My 21st Christmas | JJK x KTH✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora