~Cap.5~

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Tutti e tre,senza scelta ci dirigismo verso i ragazzini che stanno lavorando.
Questa é la nostra unica scelta,dobbiamo lavorare per sopravvivere più a lungo e poi scappare,come aveva promesso Harry a Giacobbe.

Per adesso, l'unica cosa che possiamo fare é metterci al lavoro,dove non so cosa dobbiamo ancora fare.Guardo il comulo di terra o non so di che cosa ,dove i ragazzi con le pale uguali alle nostre, prendono la terra e la trasportano nella carriola e la portano non so dove.Non so neanche se questo lavoro serva a qualcosa, penso serva solo per far si che ci stanchiamo e sudiamo,ma lo dobbiamo fare.

Guardo il sole ormai alto nel cielo,che splende sulle fronti dei ragazzi ormai sudati e mi ricordano i miei genitori.Che cosa staranno facendo?Gli avranno già uccisi?
Rabbrividisco al pensiero e cerco di iniziare a lavorare imitando Harry.

Harry,lui si che cerca qualcosa di positivo qui,é sempre positivo,lui é la mia unica forza ormai qui,dove scapperemo.
Scappare sembra impossibile,ma,anche le cose impossibili possono diventare possibili solo se si crede in qualcosa.
Io credo di farcela,io credo in Harry.

Mi metto vicino Harry e Giacobbe e inizio a prendere un mucchio di terra,il peso é veramente eccessivo ma continuo con tutta la forza che ho per raggiungere la carriola.
Guardo come se la cava Giacobbe e sembra più in difficoltà di me quindi mi avvicino a lui:

"Guarda,Giacobbe." Gli dico indicando un bambino più o meno della sua età. "Fai come quel bambino, prendila con le mani."
Dico e lui annuisce con un piccolo sorrisetto e fa come gli ho proposto io,e dopo continuo il mio dannato lavoro.

Harry,a differenza di me e Giacobbe,riesce a lavorare facilmente, ma c'è di mezzo il fatto che é un uomo.

"Ce la fai?" mi chiede Harry e muovo la testa in segno di non molto.

"Dai, mettiti forza,perché qui é l'unica cosa che puoi fare se vogliamo scappare." mi dice con un piccolo sorriso di incoraggiamento e noto le sue adorabili fossette,così ricambio il sorriso.

"Da dove vieni esattamente?" mi chiede Harry mentre io sto trasportando la terra verso la carriola.

"Io sono nata a Gerusalemme, la capitale d'Israele." lo informo e lui annuisce continuando a lavorare.

"A Gerusalemme é morto il creatore della mia religione, Gesù." m'informa.

"Lo so,pensa che mi sono dovuta fingere per anni cristiana,e ho dovuto imparare un pò di cose." lo informo mentre lui annuisce.

"Io non sono cristiano,sono di religione anglicana, é sempre basato sul cristianesimo, ma cambiano delle cose." mi dice.

"Almeno non sei ebreo." gli dico con aria un po sconfitta.

"No,però mi tocca la stessa sorte." Mi dice e io annuisco.
Mi vengono in mente vecchi ricordi,la nonna,mamma e papà, i miei amici,le persone che ho lasciato e zia Elisabetta.
Senza che io me ne accorga,mi stanno uscendo lacrime salate sul mio volto ed Harry se ne accorge dalle mie tirate di naso.

"Shh...Naomi non piangere, tu sei forte,ce la farai." mi dice mentre mi prende in un piccolo abbraccio e con le sue belle mani mi asciuga le lacrime.

"Ti prometto che a tutti i costi usciremo da questo dannato inferno,a costo di ammazzare qualcuno,a costo di tutto,io tu e Giacobbe scapperemo,scapperemo lontano da questo inferno, ti porterò in Inghilterra,dove li non c'è pericolo, ai tedeschi é proibito entrare nella mia terra,che diventerà anche tua e di Giacobbe." Mi rassicura ancora e sul mio volto scappa un piccolo sorriso.

"Ma se nella tua terra i tedeschi non possono entrare,come sei finito qui?" chiedo Harry curiosa.

"Adesso non importa come,adesso importa come ne usciremo,va bene." mi chiede e io annuisco,anche se la risposta di Harry non mi convince tanto.

Continuiamo a lavorare ancora un'oretta finché non annunciano la pausa pranzo.
Quindi l'unica cosa che si può fare,é seguire Harry e Giacobbe nella mensa, credo.

Come credevo, infatti,in una struttura nel campo di concentramento, vi é la sala mensa.
La mensa non ha un bell'aspetto,il mio naso pizzica dall'odore di muffa e umidità.
Ma lascio perdere e seguo Harry su un tavolo e ci sediamo.

"Che schifo di posto." dice Harry e io annuisco.

"Mi manca papà." ci dice Giacobbe incominciando a piangere.

"Vieni qua." gli dico dicendogli di venire in braccio e lui annuisce."Guarda, un giorno rivedrai di nuovo il tuo papà, va bene?Adesso devi solo resistere."gli dico accarezzandolo sulla schiena ed Harry si avvicina a noi.

"Senti Giacobbe,anche a me mancano la mia mamma e il mio papà,ma sai,questa é la vita e noi riusceremo ad andarcene ok?" cerca di rassicurarlo Harry.In questo momento, con Giacobbe,io ed Harry,sembriamo la sua mamma e il suo papà e rido al pensiero.
Giacobbe, qui,ha solo io ed Harry ,come io ho solo lui ed Harry.

"Vado a prendere il pranzo, non meravigliatevi se trovate topi, o se il cibo sarà orripilante." ci dice Harry in tono scherzoso e io alzo gli occhi al cielo.

Subito dopo che Harry se n'é andato,si avvicinano un ragazzo e una ragazza al nostro tavolo.

"Hey,il posto é libero?" mi chiede la ragazza in tono amichevole e io le sorrido annuendo.

"Io sono Sarah e lui é Jacob." si presenta la ragazza con un sorriso.

"Io invece sono Naomi,lui é Giacobbe invece quelli che sta arrivando é Harry." le dico mentre indico Harry che si sta dirigendo verso di noi con tre piatti in un vassoio.

"Nuove conoscenze?" chiede Harry mentre prende posto accanto a me.

"Si,lei é Sarah e lui é Jacob." lo informo e lui sorride.

"Io sono Harry." dice stringendo la mano ad entrambi.

"Lo sappiamo, Naomi ci ha già informate." dice Sarah ad Harry.

"Non sembri da queste parti." dice Jacob riferendosi sicuramente all'accento inglese di Harry.

"No,vengo dall'Inghilterra, non sono neanche ebreo." Harry informa Jacob.

"Bello,che paese in particolare?" chiede Jacob curioso.

"Holmes Chapel." dice Harry.

"No,non ne ho sentito parlare." dice Jacob.

"Per forza,é un paese piccolino, a 30km da Manchester." lo informa Harry e Jacob annuisce.

"Tu,Naomi,sei ebrea?" mi chiede Sarah e io annuisco."Tu?"chiedo.

"Si,sia io che Jacob." mi informa.

"Lui é tuo fratello?" chiedo e lei annuisce.
Bene, almeno lei ha qualche familiare qua.
Finita la conversazione, non riesco a toccare cibo da quanto disgustoso sembri quindi mi alzo e lo butto nell' immondizia.

"Dovresti mangiare, Naomi." mi dice Harry.

"Non mangio questa roba." dico disgustata.

"Lo so,che fa schifo ma se non mangi,non ce la fai a lavorare."

"Lo so,ma vedrò alla cena ok?" dico ed Harry annuisce.

Finito il pranzo,io,Harry,Giacobbe,Jacob e Sarah ci dirigiamo a lavorare.É stato bello fare nuove amicizie.

I miei occhi vedono la stessa scena di prima, tutti ragazzi che lavorano e che si danno da fare.
Delle grida attirano l'attenzione di tutti, me inclusa,volto il viso verso la direzione da cui provengono.
La scena davanti a me é orribile:una guardia sta frustando violentemente un'ebreo dove ormai dalle ferite sta fuoriuscendo del sangue.
La stessa sorte può capitare a noi se non stiamo attenti.Si può morire con la tortura.

Me:)
Hey!Nuovo capitolo! Che ne dite?Spero che vi piaccia.Ricordo a tutti,come sempre, di votare se la storia ci piace.
Al prossimo capitolo.Baci,EMI

~Jew~||h.s.||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora