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«Ehi bro, come stai?»

Misi una mano sulla spalla del mio amico

«Fra! Alla grande! Come mai mi hai chiesto di uscire? Di solito non organizzi mai per primo»

«In realtà ho bisogno di un favore e poi volevo cambiare, vi lamentate sempre che sono troppo distaccato. Ho invitato pure gli altri, ci stanno aspettando davanti al MC»

Annuì e iniziammo a incamminarci.

«Di che favore hai bisogno?»

«C'è una amica di mio fratello che sta cercando lavoro, puoi aiutarla?»

«Fammela conoscere, oggi pomeriggio al bar.»

Mi sorpassò, sapevo che faceva così quando pensava quindi lo lasciai stare.

Speravo che sarebbe andato tutto bene.

...
Pov Katashi

«Kata, sono riuscito a recuperare la tua moto. Te la senti di guidarla?»

Deglutì sonoramente, la osservai ricoperta da quel telo bianco usato per proteggerla.
Sicura di me l'alzai, rimasi sbalordita a come era rimasta completamente come nuova, o quasi.

«Si Luke, io lo voglio fare»

«Così ti voglio-mi lanciò le chiavi- vatti a fare un giro, io preparo il pranzo»

L'accesi con un pò di difficoltà, tolsi il cavalletto e partii spedita girando quella  città che ormai conoscevo come le mie tasche.

....
Pov Ivan

«KATASHII»

Mi tolsi di corsa le scarpe.

«diwmi»

Rispose con il piatto di pasta in mano e bocca piena. La guardai un pò male..

«Senti, ho fame»

«È il terzo piatto!»

Ribattè dalla cucina Luke.

«Mangia il doppio di me-sussurro- COMUNQUE, hai un colloquio di lavoro tra esattamente un ora»

«COSA, DAVVERO? LUKE HAI SENTITO? Mi devo preparare subito»

Nemmeno il tempo di finire la frase che già aveva finito di mangiare anche il piatto ed era scomparsa al piano di sopra.

«Speriamo che vada tutto bene»

Annuì con un sorrisetto in volto. Katashi è una di quelle persone che si fanno volere bene, così mi aveva detto Luke. Ero sicuro che avrebbe ottenuto quel lavoro.

Presi il libro di anatomia patologica e lo iniziai a leggere e a sottolineare le parti importanti.

«Non l'accompagni?»

Alzo lo sguardo pensandoci su.

«Vediamo che dice lei»

10 minuti e Katashi era già pronta.

Indossava dei semplici jeans a zampa chiari e una maglietta nera a maniche corte.

«Non senti freddo? Siamo a settembre. Inizia a far freddo»

«Per niente, mi metto le scarpe e la giacca e andiamo»

«Andiamo?»

Le chiesi confuso.

«Non vieni anche tu?»

Gli rivolsi un piccolo sorriso posando il libro sul tavolo.

«Certo»

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