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Pov Katashi

Quando uscì di prigione, non mi aspettavo di rivedere solo Luke.
Ma sapendo che i miei amici erano sempre impegnati, non ci rimasi male.

Oltrepassai il cancello della prigione che mi aveva ospitata per quegli anni interminabili.

Appena vidi il biondo gli corsi in contro per abbracciarlo, è sempre stato un fratello per me.
Lui ricambia stringendomi forte a se, scommetto che stava per mettersi al piangere ma non l'avrebbe mai ammesso.

«Luke, come stai? Come state tutti?»

Mi staccai dall'abbraccio con un sorriso stampato in volto.

«Stiamo bene, come sei cresciuta, sembri un altra persona con tutti quei tatuaggi.»

Mi grattai la testa imbarazzata.

«Ma vogliamo parlare di te? Sei diventato ancora più alto»

«Sei tu la nanetta. Comunque ti ho portato una persona, importante per te. Però lui non si ricorda»

Rivolsi lo sguardo alla macchina alle sue spalle e come se lo avesse chiamato telematicamente scese un ragazzo dai capelli marroni e mossi.
All'inizio non lo riconobbi, eravamo troppo distanti, ma quando mi avvicinai il mio cuore perse un battito.

«Luke, hai finito di parlare con questa tipa? Lo dico a Kyla vedi»

Lo osservai, forse anche troppo. Era cresciuto notevolmente, ormai era un uomo in effetti. Non lo vedevo da quando avevo 12 anni.

«Ivan, non ti ricordi di me? Così mi offendi. Ti perdono dai, eri solo un moccioso»

Gli rivolsi un sorriso un pò forzato.

«Allora Kata, cosa mi racconti di questi 5 anni di prigione?»

«Niente di chè. Prostitute, drogate, assassine. Di tutto e di più»

Dissi ricordandomi delle mie compagne di cella.

«Fai parte di alcune di loro per essere stata in prigione, no?»

Sentì il sangue ribolirmi nelle vene.
No, io non c'entravo nulla. Non faccio parte di quella merda, non ne faccio parte. Per nulla, io sono migliore di loro. Io....non ho fatto nulla quel giorno.

«Caro Ivan, certe volte si va in prigione per colpe non nostre »

Vidi che il suo sguardo divenne più curioso.
Ma io quasi non ci vedevo più dalla rabbia.

«Merda, scusatemi. Andiamo?»

Entrata in macchina mi passai una mano sul volto, avevo bisogno di riposarmi. Ma volevo rincontrare quel bastardo, farà la fine che si merita, dovrà bruciare all'inferno.

Ringraziai più volte Luke per essermi venuta a prendere, cercai di essere il più disponibile possibili sfogiando le mie doti culinarie a dir poco penose e pulì piatti e bicchieri.
Andai nella camera dove avevo depositato le poche cose che possedevo. Il telefono e alcuni vestiti che io definirei stracci.

Accesi il mio vecchio telefono, chissà quanti ne erano usciti in quegli anni.
Quando la schermata di blocco si illuminò cercai il carica batterie in mezzo a quegli stracci, lo trovai vicino a un vestito che un tempo era il mio preferito. Lo osservai per un lungo tempo e me ne innamorai un altra volta. Decisi di andarmi a fare una doccia, avvertì Luke che mi diede un accappatoio nuovo e un'asciugamano.

Andai in bagno, aprì l'acqua calda e mi inizia a spogliare. Osservai metà della mia pelle incisa di quell'incontro indelebile in contrasto con l'altra parte completamente pulita. Metà ragno, più che stilizzato sul lato destro del petto e un serpente abbastanza strano sul lato destro della schiena.

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