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In questo capitolo: come siamo finiti nei casini? È scoppiata l'apocalisse? Perché siamo all'inferno? Ecco le risposte a tutte le vostre domande!

 «Come siamo finiti a cercare di dare fuoco ad un demone falena? Perché ci troviamo all'Inferno in un posto di nome Happy Hotel? E perché Ace è più strana del solito?» domanda Dylan, con un modo di fare e un'enfasi che solo Alastor avrebbe.

E se Dylan fosse Alastor sotto copertura, venuto fin qui per ucciderci?

NO. BASTA. BASTA, NON CI DEVO PENSARE.

 «Non è che dobbiamo partire dall'inizio? Così quei poveri cristi ci capiscono qualcosa» ribatte Daisy, che ha le braccia incrociate e adesso ha alzato un sopracciglio.

 «Allora ripartiamo da zero...» prosegue Dylan, abbandonando la teatralità che aveva adottato fino a poco fa.  «Dunque...»

...


Sto camminando per una via del mio paese con le cuffie su, è partita "Insane", che è letteralmente un vibe per tutti i fan di Hazbin Hotel, o meglio, in particolare i fan di Hazbin Hotel e di Alastor. 

Sento qualcosa che mi afferra da dietro e capisco subito che cosa sta succedendo: è arrivata Daisy, la mia migliore amica, e ha provato di nuovo a strangolarmi a tradimento. Sì, è il suo modo di dimostrare affetto, per cui ormai ci dovrei essere abituata... e invece no!

Questa volta, però, sono davvero troppo impreparata, per cui nel momento in cui il suo corpo descrive un semicerchio in aria, io perdo l'equilibrio e rischio di cadere; per cercare di rimanere in piedi afferro la sua mano e come unico risultato finiamo entrambe lunghe distese, una di fianco all'altra.

«Perché non cerchi altri modi di salutarmi?» le domando, in tono sarcastico, per poi togliermi le cuffie e riporle nella borsa.

«Perché ormai uso questo, sai com'è» risponde. Dopodiché si rialza e così faccio anche io.

«Senti, ma...» attacca, ma poi solleva lo sguardo in direzione del cielo, che si è improvvisamente ricoperto di nuvole grigio scuro e che minaccia di mandarci giù anche il Paradiso e tutti i santi... be', mi pare logico, dal momento che il Veneto è famoso per le sue genti dal linguaggio assolutamente religioso e i numerosi credenti.

Nonostante la mia miopia riesco ad adocchiare una persona che attraversa la strada e viene nella nostra direzione: è un ragazzo con i capelli neri e gli occhi verdi di statura media, però non l'ho mai visto da queste parti.

«Ace, sai che l'ho già visto da qualche parte?» commenta Daisy.

«Io non ne sono sicura... un attimo. Adesso ho capito chi è!» esclamo.

Il ragazzo ci raggiunge. «Ciao! Sono Norman.»

«Aspetta, quel Norman? Quello di Wattpad? No, perché ci sono talmente tanti Norman: quello di The Promised Neverland, quello di Ghost and Pals...» inizio ad elencare, ma lui mi interrompe rispondendo che è effettivamente quello di Wattpad.

Ci salutiamo e ci presentiamo.

«Anche tu sei di qui?» chiedo.

«No, in realtà... non so come ma mi sono ritrovato a camminare da queste parti. Non so come sia successo, stavo semplicemente in giro e poi sono finito qua» risponde.

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