1 Astro - Lo Stregone più forte del mondo

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1 Astro – Lo Stregone più forte del mondo.

La giornata era stata pesante come qualsiasi altra giornata all'Istituto di Arti occulte. Frequentavo quell'Istituto in quanto dotata della capacità per diventare uno stregone ed esorcizzare le maledizioni. Ero al terzo anno e avevo diciotto anni e fin dal primo giorno, da quando avevo messo piede in classe due anni prima, non pensavo ad altro che a LUI.

Satoru Gojo, lo stregone più forte esistente al mondo e professore emerito dell'Istituto.

Ne avevo sentito parlare fin da bambina, di quanto fosse forte, veloce e scaltro; praticamente una leggenda. Da piccola me l'ero immaginato come un signore sulla cinquantina, elegante con giacca e cravatta, serio e spietato con la voce grave; un po' come i professori dell'università normale a cui andava mia sorella (non dotata di particolari poteri).

Si, in casa ogni tanto se ne parlava, ma cosa poteva interessare a me? Ero prima una bambina, poi una ragazzetta, quale interesse poteva avere un noioso, per quanto forte professore? I professori si sa, sono noiosi.

O perlomeno era quello che avevo sempre creduto. Probabilmente l'argomento della sua forza e di come sbaragliasse facilmente le maledizioni era talmente interessante che nessuno mi aveva mai detto chi era veramente:

Un Ragazzo. Un ragazzo di soli 28 anni... e un figo stellare.

Immaginate la mia sorpresa nel vederlo il primo giorno di Istituto, entrare in classe con aria spavalda, le mani in tasca, una semplice divisa blu a collo alto. I capelli bianco argento sparati in aria lo facevano sembrare un cantante rock, e poi c'era il suo marchio di fabbrica: una benda nera attorno agli occhi.

Non mostrava gli occhi: MAI. Lo faceva solo quando combatteva ed erano l'ultima cosa che una maledizione vedeva. Un po' come la Medusa della mitologia greca, guardarlo negli occhi significava morire, o perlomeno lo era per le maledizioni, anche se alla gente piaceva dire che lo era per tutti: IMPOSSIBILE DA GUARDARE.

Ovviamente questo lo rese subito irresistibile ai miei occhi, avrei dato Tutto per poterlo vedere in faccia.

Il primo giorno di scuola entrò in classe sorridendo, anzi, ridendo come un matto e salutando tutti con infinita cordialità, la sua voce era fiera e squillante anche se con un tocco caldo. Ero assolutamente stupefatta, era l'esatto contrario di quello che mi ero sempre immaginata, ero più che stupefatta: ero ABBAGLIATA.

La sua presenza riempiva totalmente la stanza, era in un certo senso...luminoso, come fosse un piccolo sole; non saprei come altro definirlo.

Da quel momento fui schiava: nonostante l'Istituto fosse pieno di bei ragazzi non mi interessavano più i miei coetanei, i miei occhi incontravano solo lui anche se, i suoi, per forza di cose non potevano mai incontrare i miei. Come facesse a vedere nonostante la benda era un mistero, ma ovviamente ci vedeva benissimo e questo mi rendeva ancora più ansiosa nei suoi confronti; non poter mai mai capire se mi guardasse almeno un po', non poter capire se col passare del tempo si fosse accorto di quello che provavo. Lo guardavo sospirante passare per i corridoi, lo vedevo sorridere e ridere a crepapelle, dando pacche sulle spalle agli altri professori e domandandomi come, un essere così...Stravagante? Sorridente e baldanzoso potesse essere lo stregone più potente del mondo.

Ora, ero al terzo anno e la situazione non era migliorata, ANZI, ero ogni giorno più pazza di lui. Ma lui ovviamente non mi vedeva nemmeno.

"Hei ci sei??" mi chiese Meiko, la mia migliore amica beccandomi per l'ennesima volta a guardarlo da lontano "Ancora stai pensando al professor Gojo?"

"SHHHH cazzo Meiko vuoi abbassare la voce?? Ti sentirà tutta la scuola" le dissi afferrandola e tappandole la bocca. Fortunatamente il professore era in fondo al corridoio e stava ridendo e scherzando con un altro prof, Kento Nanami. Non diede minimamente l'idea di aver sentito qualcosa.

"Ma la vuoi piantare di fantasticare su un amore impossibile? Il prof è troppo grande per te..."

"... Ma se è solo un ragazzo!" la interruppi io"

" ....E comunque" continuò Meiko facendo finta di non avermi sentito" " Non guarderebbe mai una ragazzina come te, come noi, per lui siamo solo allieve" disse pratica. "Dovresti dedicarti a qualcos'altro...." Disse spalancando improvvisamente gli occhi al passare di Tatsuo Nakada, un nostro coetaneo del terzo anno.

"Nakada, lui si che è un figo guarda che fisico...." Disse sbavandogli dietro.

No, Tatsuo Nakada non era certamente il mio tipo, e poi non volevo dedicarmi ad altri, io volevo lui, anche se sapevo benissimo che non mi avrebbe mai guardata, pensai ritornando a guardare verso la fonte della mia sofferenza.

Non ero nemmeno particolarmente dotata, o meglio ero brava, ma non potevo paragonarmi al gruppetto dei protetti del prof:

Megumi Toshiguro, un ragazzo dai capelli neri, serio e coscienzioso, Nobara Kusaki che combatteva usando dei feticci e dei chiodi maledetti e poi c'era lui, il preferito del Professore, quello che veniva chiamato da tutti "Il recipiente di Sukuna": Yuji Itadori. Tutti avevano paura di lui a causa di quello che si portava dentro, ma io ci avevo scambiato qualche chiacchiera e mi era sembrato un normalissimo ragazzo, tra l'altro molto simpatico. Per essere il protetto del professor Gojo doveva essere fortissimo.

Mi persi nei miei pensieri continuando a guardare il prof da lontano assieme al suo gruppetto di allievi ma, ad un certo punto accadde una cosa strana: lui si voltò verso di me e fece un piccolissimo sorriso. Il corridoio era molto lungo ed era impossibile stesse guardando "proprio" me, dovevo essere pazza, eppure sentii chiaramente il suo sguardo.

Il cuore iniziò a battermi all'impazzata ed abbassai lo sguardo per la vergogna. "Andiamo Meiko" le dissi trascinandomela dietro.

"Hei ma cosa ti prende! Volevo provare a parlare con Nakada!" ma in quel momento suonò la campanella e tutti quanti si affrettarono a tornare nelle classi. "Salvata dalla campanella, ti perdono!" mi disse facendomi l'occhiolino.

Ma che mi era preso!? Dovevo aver preso un abbaglio perché lui non guardava mai me io ero sempre stata totalmente invisibile e, a parte il normale rapporto allievo/prof, non c'era mai stato niente altro. Sicuramente avevo visto male, sicuramente NON sorrideva a ME. Ero una allieva, avevo 11 anni meno di lui e sicuramente, per quel poco che mi vedeva, mi vedeva come una ragazzina, nulla più.

Eppure la sensazione del suo sguardo mi rimase attaccata per tutto il resto della giornata. 

Il Sole a Mezzanotte - a Jujutsu Kaisen Love story ( You/ Satoru Gojo)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora