Capitolo 45

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6 dicembre 1979

DORCAS POV

Non sono ancora riuscita ad abituarmi alla sensazione di nostalgia e rimpianto che mi pervade ogni volta che metto piede ad Hogwarts, nonostante io ne sia uscita da ormai due anni e mezzo e nonostante mi trovi a fare ritorno al castello decisamente di frequente, da qualche mese a questa parte.

Il piano di Albus Silente per introdurmi a Durmstrang non ha mai subito battute d'arresto dal giorno in cui il Preside ha preso quella decisione, seppure con il mio consenso. Il primo passo è stato impartirmi frequenti lezioni di Occlumanzia: Durmstrang, infatti, è famosa non solo perché non ammette Nati Babbani tra i suoi studenti, non solo perché quella delle Arti Oscure è una materia di studio al pari di tutte le altre, non solo perché la sua ubicazione è segreta al punto che a qualunque mago o strega si trovi a visitarla viene cancellata la memoria nel momento in cui lascia la scuola, ma anche per la capacità delle guardie che circolano all'interno dell'edificio di leggere la mente di chiunque si trovino di fronte: è quindi essenziale che io impari a chiudere la mia, prima di entrare a Durmstrang.

In questo momento sono impegnata proprio a cercare di respingere con tutte le mie forze l'intrusione nella mia mente perpetrata dal Preside di Hogwarts. Respiro affannosamente e tengo le mani ben strette sulle tempie; la testa mi pulsa ed ho la sensazione che possa esplodere da un momento all'altro. Percepisco chiaramente, come ormai d'abitudine, lo sguardo del grande mago che ho di fronte cercare di scandagliare i più reconditi meandri dei miei pensieri in cerca di qualcosa... un'immagine, un dettaglio, un'informazione di qualsiasi tipo. Le prime volte che mi sono sottoposta a questa specie di tortura ho provato un imbarazzo inimmaginabile: Silente mi aveva rassicurata dicendo che qualunque cosa avesse visto non avrei avuto nulla da temere, nulla di cui vergognarmi, ma per me non era stato così. Avevo provato un disagio immenso nel mostrargli ogni mia debolezza, ogni pensiero cupo che aveva attraversato la mia mente quando frequentavo la scuola, soprattutto prima degli esami, quando non mi sentivo all'altezza e finivo per dimenticare in un istante tutte le nozioni che avevo studiato per mesi con costanza e dedizione. E mi vergognavo a mostrargli il terrore che mi aveva suscitato l'incontro con Lord Voldemort lo scorso giugno. Il modo in cui il Signore Oscuro mi aveva umiliata quando si era accorto che nascondevo qualcosa - il bottone applicato nella mia camicetta con cui avevo chiamato gli Auror - era sempre vivido nella mia mente, impresso a fuoco come un marchio ed odiavo che qualcuno potesse percepire come mi ero sentita in quel momento. Eppure Silente non aveva avuto remore e mi aveva portata a rivivere insieme a lui ogni singola emozione percepita in quei terrificanti istanti.

Qualcosa dentro di me si è smosso durante ogni singola lezione di Occlumanzia; Silente mi ha spiegato molto bene come chiudere la mente, come annullare ogni pensiero, ogni preoccupazione, ma ci sono volute ore ed ore di allenamento, non solo con lui, ma anche da sola, a casa o dovunque mi trovassi, perché io potessi arrivare ad affermare di essere vicina al riuscirci.

Lo scroscio di un applauso mi fa sobbalzare; ero talmente concentrata a liberare la mia mente da ogni pensiero, che questa reazione di Silente mi arriva totalmente inaspettata. "Molto bene Dorcas" afferma il grande mago con un certo entusiasmo che traspare dal suo tono di voce. "La dedizione e la volontà che hai dimostrato in questi mesi hanno finalmente dato i loro frutti. La tua mente era quasi totalmente libera, eccezion fatta per qualche fugace pensiero ma nulla che possa essere carpito dalle menti - che non credo siano poi così eccelse, diciamoci la verità - delle guardie di Durmstrang. Ti faccio i miei complimenti. E se ancora fossi in Corvonero, la tua Casa beneficerebbe di tanti punti da poter vincere agevolmente la Coppa delle Case già a dicembre" conclude con un sorrisetto ironico.

"Beh allora, peccato che io non sia più una studentessa" ribatto nello stesso tono "anche se probabilmente tre anni fa non sarei mai stata in grado di raggiungere questi risultati" aggiungo senza falsa modestia.

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