I cardini arrugginiti del vecchio portone d'ingresso gemettero conforti striduli sotto l'insistente pressione dell'uomo che con non poca fatica riuscì a farsi spazio nell'androne.
La villetta se esternamente poteva sembrare semplicemente ingrigita nel tempo, dentro si rivelò un vero disastro. L'aspetto complessivo degli interni risultava fatiscente: c'era muffa sotto la carta da parati mezza scollata che pendeva tristemente lungo le pareti, il parquet in alcuni punti era visibilmente scheggiato, la poca mobilia rimasta era intarlata, la vernice degli infissi era sbeccata e qualche vetro persino rotto i cui cocci giacevano a terra ormai da molto tempo. Su ogni oggetto presente nella casa gravava un pesante strato di polvere, il che rendeva l'aria quasi irrespirabile. L'odore acre di chiuso prese immediatamente alla gola di Aurora che iniziò a tossire così forte che si senti quasi schizzare gli occhi fuori dalle orbite fino a lacrimare.
L'edificio era strutturato su due piani: il primo piano accoglieva, insieme all'ingresso, la cucina e il salotto principale da cui si affacciava una vecchia scala a chioccola in ferro battuto, che portava al piano superiore dove ospitava la zona notte. Vi era un altro piano in realtà, una sorta di soffitta piuttosto spaziosa cui si accedeva tramite scale a scomparsa collocata lungo il corridoio principale.
I tre avventori fecero il giro della casa cercando di aprire le finestre per farla arieggiare e riuscire a respirare un po' di aria sana. Dopodiché salirono al secondo piano per scegliere le loro stanze private. I genitori di Aurora scelsero per loro la camera più grande in fondo al corridoio, mentre Aurora scelse la prima stanza che si presentava subito all'imbocco della piccola scalinata. La stanza, come il resto della casa d'altronde, non risultava migliore del resto della casa. La finestra che si affacciava sul giardino nel retro era spalancata e aveva dato occasione a qualche piccione di entrare e fare sporcizia un po' ovunque. Infatti sotto la finestra era piena di liquami e foglie secche, la poca mobilia al suo interno, che consisteva in un letto e un piccolo cassettone erano impolverati e intarlati, anch'essi ricoperti di escrementi e foglie secche e marcescenti.
A quel punto Aurora non ce la fece più e scoppiò in un lungo pianto disperato, voleva tornare alla sua casa, nella sua città, con i suoi amici. Cosa ci faceva lì in mezzo al nulla tra la sporcizia e il caos?
I genitori di Aurora accorsero e cercarono di farla riprendere e consolarla un po', le assicurarono che per quella notte non erano costretti a dormire li, che avrebbero cercato per il momento un B&Bin zona in cui alloggiare e che avrebbero chiamato un'impresa di pulizie e ristrutturazioni.
-Io davvero non me lo aspettavo!- asserì stupito il padre – non immaginavo una situazione di tale degrado, zio Tommaso mi aveva assicurato che era in buone condizioni- disse indignato.
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The Fox and the Girl
Espiritual"Mi risvegliai in una radura deserta, non riconobbi il luogo, ma in fondo alla mia anima sapevo che era il posto giusto, un posto che potevo finalmente chiamare Casa".