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~•EGOISMO PURO!•~

Si alzò dal letto della sua stanzetta, curiosa di sapere cosa stava succedendo nel salotto. Sentiva le voci delle sue compagne forti, arrivare belle e chiare alle sue orecchie. Confusione, gli schiamazzi era sovrapposti e non si capiva niente. 

Cosa era successo di così disastroso?

<<Alex...>>
Quando sentì il suo nome non superò la porta, arretrò in modo da non farsi vedere. Si nascose.
Se si fosse mostrata a loro non avrebbero aperto bocca, non era la prima volta che discutevano e non le volevano dire niente. Ma prima o poi scopriva sempre tutto, però mai dalle dirette interessate.
Era questa la cosa che la faceva inbestialire, perché mentirgli o tenerla all'oscuro di tutto

Aveva passato la sua miserabile vita dentro un pozzo, la luce era ben distante da lei e ogni volta che provava ad arrampicare tramite le rocce sporgenti del pozzo, cadeva, un pugno dritto in pancia la faceva sbilanciare

Non le piaceva sentirsi messa di lato, ma era quello che fa due anni a questa parte succedeva

<<Se tu lo dici ad Alex sai cosa succede vero?>>
Il corpo di Kaylee fu spinto con aggressività, da parte della seconda Leader, Rea. Il suo viso si era tramutato in un espressione di puro odio, di disgusto e di tristezza.
Era raro vedere quella ragazza in preda ad emozione negative, era sempre così sorridente e ottimista

<<Come puoi dirci questo>> piagnucolò Jia, restringendosi tra il tessuto della felpa.
I capelli castani erano legati in una coda alta e tirata, ma qualche ciufetto sfuggì dell'acconciatura. Sembrava una bambina. 

<<Ragazze>>
Provò a parlare Kaylee, al suono della sua voce, delle occhiate di odio e di intimidazione, la fecero zittire di brutto
Izy per la prima volta parlò, con i movimenti, com'era suo solito fare quando qualcosa le dava tremendamente fastidio.
Lo zaino e il giubbotto che erano stati scaraventati sul tavolo al suo ritorno, furono presi e indossati senza esitazione. Era arrabbiata. 

<<Non so quando ritorno>>
Uscì di casa sbattendo la porta

Kaylee abbassò lo sguardo dispiaciuta da tutta quella situazione, la decisione che aveva preso era giusta per lei e sbagliata per il gruppo. Lo aveva fatto senza pensarci, amava il suo lavoro e non poteva di certo rifiutare di occasione del genere, Era stata egoista ma in tutta la sua vita aveva sempre pensato agli altri e mai a se stessa, voleva mettere da parte l'altruismo. 

<<Che cosa sta succedendo?>>
Davanti alla leader si piazzò la più piccola, teneva le braccia sotto il seno e il suo peso lo stava riversando sul gambe destra, mantenendo l'altra più morbida.
Lo sguardo di curiosità che aveva in volto la fece esitare a parlare. Kaylee ci era passata, l'adolescente non era un bella cosa per molte ragazze, e capiva perfettamente lo stato d'animo che aveva Alex.

Agli occhi della più piccola tutto girava intorno ad un mappamondo, la cose si ripetevano allo stesso modo ogni santo giorno.
Aveva paura di una sua reazione?

Certo, rimanere calmi non rientrava nel suo vocabolario ma non voleva essere messa da parte per il suo cattivo carattere. 

<<Alex...io>>
La spronò a parlare, alzando le sopracciglia

<<Il Ceo mi ha offerto un posto di lavoro...>>
Corrugò le sopracciglia
In che senso?
Stava pensando di abbandonarle?

<<Parla>> Era calma, stranamente, anche se dentro di sè la voglia di tirargli una sberla era tanta. 

<<Come solista...vuole che divento una solista e che rimanga sotto la sua ala>> Alla fine della frase Kaylee abbassò lo sguardo, era dispiaciuta al massimo ma questo le altre non lo capivano, troppo occupate a prendersela con lei...ma non era di certo colpa loro, questo la leader lo sapeva benissimo ma aveva preso una decisione e voleva rispettarla. 

Il fiato le mancò per un momento

Aveva abbandonato la sua famiglia per inseguire il suo sogno, effettivamente non le importava tanto, i rapporti con essa non erano dei migliori, ma aveva sperato di trovare quel qualcosa in loro...voleva usare nuovamente la parola "famiglia"
I primi anni dal debutto si erano comportante come tale, ma ormai da qualche tempo la comunicazione non avveniva più
Anche se non lo mostrava dentro di sé voleva continuare ad esibirsi, a stare con le sue compagne e dare il massimo di sé stessa.
Aveva comunque passato metà della sua esistenza con loro, distaccarsi da quelle dei ragazzi era difficile

Io suo cuore si era diviso in mille pezzettini
Dove sarebbe andata ?
Come si poteva mantenere?
Kaylee era l'unica che portava avanti il gruppo con facilità, la determinazione che aveva quella ragazza era tanta ma perché di punto in bianco stava lasciando tutto? 

<<So cosa stai pensando Alex, mi dispiace ma...>>
Si avvicinò di scatto a lei, puntandole le dita contro

<<Ma che cosa?! Non farmi la pratica a me quando sbaglio qualcosa, sei la prima che dovrebbe farsi un esame di coscienza!>> portò le mani sui fianchi <<sei solo egoista, sappilo! Abbiamo iniziato questo percorso insieme ed è tuo dovere, come leader, di mandare avanti il gruppo ma stai facendo esattamente l'opposto!>> urlò furiosa

Uscì dalla casa con un rabbia in corpo assurda. Svoltò a destra, prendendo una strada che non aveva mai fatto prima; L'odore dei fiori appena sbocciati le fece dimenticare tutto, amava la natura, i fiori dalle mille forme diverse, i colori spiccavano sotto i lampioni accesi, gli alberi dalle chiome folte e dalle sfumature del verde. Continuava ad osservare Il paesaggio attorse a sè non rendendosi nemmeno conto di dove si trovava. In effetti non sapeva dov'era.

C'era un piccolo parchetto sistemato, l'erba tagliata era stata sistemata in un sacco nero, lasciato in balia agli animali randagi. La luce della luna piena, il venticello leggero e l'odore di pulito, la incantò. Quel posto era appena diventato il suo preferito!

silenzioso

solitario

bello

confortevole

your hands in my soul•||• Lee heeseung Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora