Scritto nelle Carte

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~POV ALEKSEY~

Edward stava già dormendo e i miei occhi non ne volevano sapere di cedere alla stanchezza. Era stata una giornata pesante, eppure, non avevo sonno.
Dal piccolo spazio lasciato dalle tende semiaperte i raggi lunari illuminavano di una luce fioca tutta la stanza.
Mi mancava passare del tempo con lui, sapeva sempre come comportarsi per rendermi felice.

"Edward Ackerman, vieni qui e porgi la mano all'elfo"- Ricordo ancora il primo giorno del primo anno.
Ed era lì, seduto sulla grande poltrona della sala grande, si respirava l'angoscia che provava solo guardandolo negli occhi.
Quando l'elfo smistatore gli prese la mano con forza, sussultò, lo vedevo farfugliare qualcosa, sicuramente era stato interpellato dall'elfo, ma nessuno nella sala può sentire le discussioni tra studente e creatura, hanno un vincolo magico che impedisce a noi altri di ascoltare.
Quando le carte dell'elfo bruciarono e apparse un dado la professoressa Jensen urlò " AMMALIATORE DELLA MENTE ", dal nostro tavolo partì un boato, molti di noi applaudirono, altri iniziarono a farfugliare "ma non è un Ackerman?", "Gli toccherà la stessa sorte della zia"-Sentii Astoria e Mary, e allora chiesi loro di che sorte si trattasse.
"Vedi Aleksey, Jadis Ackerman, la zia di Edward, fu diseredata dai suoi familiari subito dopo la cerimonia di smistamento. Da generazioni, la famiglia di Edward, appartiene alla casa degli Ammaliatori del Fuoco. Per loro lo smistamento di Jadis nei Viola fu una tale delusione che la mandarono in un orfanotrofio per maghi, quel luogo in cui vengono lasciati i figli di maghi che non possiedono una famiglia. Fisicamente Jadis aveva ancora una famiglia, ma teoricamente non le avrebbero più permesso di entrare in casa loro."- Disse Astoria
"Il padre di Ed, Jonathan Ackerman, è il fratello di Jadis, e dubito che non gli lasci ricevere la stessa sorte della sorella..."- Aggiunse Mary.

Vidi Edward rimanere sulla poltrona, immobile, lo sguardo attonito e il volto pietrificato, come se un Ammaliatore dell'Acqua gli avesse lanciato un'incantesimo gelante...
La professoressa Jensen, con uno sguardo sconsolato e pieno di compassione, lo aiutò ad alzarsi e lo accompagnò al nostro tavolo.
Decisi allora che non lo avrei lasciato solo. Mi era già bastato il discorso di Mary e Astoria per capire che i suoi anni a Levonis non sarebbero stati dei migliori, quindi mi alzai.
Matt e Nick mi chiesero dove stessi andando, altri seduti accanto a me dissero che non era il caso di infierire, Astoria e Mary furono felici della mia scelta, perché avrebbero fatto lo stesso, ma rimasero sedute a guardare la scena.

"Hey, va tutto bene?"- Gli dissi.
Nessuna risposta, nessun fiato, nessun movimento. Niente di niente.
"Se hai bisogno di qualcosa, o di qualcuno, per sfogarti, puoi contare su di me. So che non ci conosciamo, ma mi piacerebbe essere tuo amico; sai, penso che nessuno debba stare da solo."-Lo guardai sperando che mi rispondesse.
"A volte bisogna lasciare che le persone ci aiutino, bisogna sapersi fidare e non abbattersi per nessun motivo"-Continuai.
"Per cui, se ti va, possiamo essere amici..."-Conclusi.
Niente. Nessuna risposta. Non batteva ciglio.
Mi girai a testa bassa per tornare indietro, non era il caso di continuare a infastidirlo, magari voleva rimanere da solo...
"Aspetta..."-
Mi girai.
"Non andartene..." - "Vedi, mi aspettavo, o meglio, speravo, che dalle carte spuntasse il dado dei Rossi... invece, come mia zia Jadis, sono stato smistato nei Viola, e i miei parenti non ne saranno assolutamente fel-"
"Non preoccuparti di niente e di nessuno."-Lo interruppi.
"Ricordati che le carte dell'elfo esprimono delle decisioni sagge ed inappellabili. Essere stato smistato nella Mente non è e non deve ASSOLUTAMENTE essere un problema."-Gli dissi posandogli una mano sulla spalla. "Le carte avranno sicuramente avuto i loro motivi per smistarti nella nostra stessa casa."
"Ma la mia famiglia è da gener-"
"Lo so. E quindi? Non per questo dovrebbero trattarti come se tu fossi erba marcia. So cos'è successo a tua zia, me lo hanno raccontato Mary e Astoria, due ragazze della nostra casa, e quindi? Pensi che tua zia abbia ricevuto un giusto trattamento? Pensi che se ti trattassero allo stesso modo sarebbe per il tuo bene? Pensi che sia una cosa necessaria?"- Edward rimase in silenzio a guardarmi, con gli occhi lucidi e il volto rattristato.
"Sai, non ti conosco nemmeno, eppure sento che sei una bella persona. Sento che non meriti lo stesso trattamento che ha ricevuto tua zia, come probabilmente non lo meritava lei."- dissi "So che non è la stessa cosa, ma, qualunque cosa succeda con i tuoi parenti, conta su di me. Se penserai di essere da solo perché vorranno spedirti in un orfanotrofio per maghi o in qualunque altro posto orrendo, ricordati che ci sarò io, Aleksey Walskovic, il tuo amico dei Viola"- conclusi.

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