prologo

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Sarà, Matteo e Giulia riuscirono ad arrivare in anticipo al luogo dell' incontro, davanti a una lavanderia self-service. Prima di aprire la porta si guardarono e con un cenno della testa decisero di entrare. Si accomodarono su delle sedie, in attesa di Andrea e Federico.
I minuti passavano e l'ansia cresceva dentro di loro.
"Il luogo è anche molto carino" pensò Sarà, guardandosi intorno. C'era una fila di lavatrici di varie dimensioni e tutte colorate, le pareti erano segnate da scritte e graffiti di varia natura.
Mentre ognuno di loro era assorto nei propri pensieri, la porta si spalancò; i ragazzi si girarono di scatto e videro entrare Andrea e Federico, mantidi di sudore e con l'affanno.
Li guardarono incuriositi.
<Che vi è successo, ragazzi? Sembra che qualcuno vi abbia corso dietro> esordì Giulia.
Andrea, ricurvo con le mani sulle ginocchia e il fiato corto, rispose: < no, no, stavamo semplicemente facendo una gara a chi arrivava prima>.
<Allora?> Disse a quel punto Matteo, alzandosi in piedi, <che vogliamo fare?>
<Per me va bene partecipare> rispose Federico, dopo essersi seduto.
<Voi lo sapete che ero scettico anche prima> disse Andrea, che ormai aveva ripreso fiato. <E ora che sono qui, lo sono ancora di più>.
Sarà si avvicinò ad Andrea, decisa a estemperare la tensione. <Andiamo, cosa potrebbe mai succedere? È solo un gioco, mica ci uccidono!>
A quel punto non poté non contenere un sorrisetto provocatorio, <secondo me hai visto troppi film su Netflix....>
Giulia scoppiò a ridere, divertita.
<L'importante è che non ci fanno giocare a uno, due, tre....stella!>
Matteo, viste le divergenze di opinioni, prese in mano la situazione: <mettiamolo ai voti, quindi. Chi è d'accordo nel partecipare alzi la mano>.
Al suo invito tutti alzarono la mano; tranne Andrea.
Federico gli poggiò un braccio sulla spalla, nel tentativo di rassicurarlo.
<Okay, allora tu rimani e controlli le lavatrici; mentre noi andiamo. Anzi Matteo sono arrivati altri SMS?>
Matteo tirò fuori il cellulare e vide la notifica di un messaggio.
<Si proprio ora>.
<Che dice?!> Chiese Sara incuriosita.
Matteo lesse ad alta voce <ciao ragazzi, siete quasi arrivati a destinazione, vi manca solo l'ultimo passo, prima di iniziare il gioco. Avviatevi all'asciugatrice più grande, poi continuate a seguire le mie istruzioni. Prima leggete le condizioni che vi ho inviato nelle vostre e-mail e confermate se volete giocare>.
Il testo dell e-mail era lo stesso per tutti:
"Il gioco consiste nel superare le vostre paure più profonde, nel corso di tre partite. Ogni gara prevede tre livelli, tranne l'ultimo che sarà quello definitivo.....
Avete tre vite da poter spendere e, una volta finite, sarete fuori dal gioco. Per chi arriverà all'ultimo livello, e lo supererà, ci sarà una grossa ricompensa.
Se volete partecipare, vi basterà premere play e il gioco avrà inizio"
<Avete letto?> Domandò Sarà.
<Allora? Che ne pensate?>
<Per me è okay> replicò Matteo.
<Lo sapete quanto amo il mistero e tutto questo genero di cose> il ragazzo era talmente euforico che era già sul punto di premere play.
<Aspettate! Aspettate!> Li pregò Andrea.
<Veramente volete giocare? Senza sapere a cosa andiamo incontro?dai, su, rifletteteci un'attimo> disse, con tono alterato.
<È solo un gioco, non ci accadrà nulla> rimbecco'Federico, che ormai stava esaurendo la pazienza.
<Infatti>, convenne Giulia, <io ci sto. premiamo questo benedetto play e cominciamo... Sono veramente curiosa ora!>
Mettendosi in cerchio, cominciarono a contare. <Uno....due....> <Tre!> Insieme, compreso a suo malgrado Andrea, premettero play.
Rimasero fermi in cerchio per qualche secondo. Si guardavano l'uno all'altro senza capire perché non stesse succedendo nulla.
C'era solo silenzio, e quando Andrea fu sul punto di dire qualcosa, sentirono un forte fischio. Si girarono e videro lo sportello dell'asciugatrice che si apriva e una luce che proveniva dal suo interno, accompagnata da un suono di violino.
Si avvicinarono lentamente, incuriositi e un po' spaventati.
Fu Federico ad affacciarsi per primo e, mentre sbirciava all'interno,disse ai suoi compagni:
<Dai, ragazzi. Ormai ci siamo. Sarà solo un passaggio segreto o qualcosa del genere>.
Prese coraggio e si infilò nell'apertura, seguito di li a poco dal resto della compagnia.
Quando furono tutti all'interno del tunnel, sentirono lo sportello che si chiudeva alle loro spalle.
Sarà si guardò intorno circospetta e noto sulle pareti c'erano disegnati alcuni numeri con vari colori.
Mentre camminavano a passo lento uno dietro l'altro, la luce andò sempre più affievolendosi; fin ché Andrea, fermandosi di scatto, disse:< ragazzi, lo sentite pure voi questo strano odore?> Ebbe appena il tempo di concludere la frase che uno ad uno iniziarono a crollare a terra privo di sensi.

                           la conquista di IDIDDove le storie prendono vita. Scoprilo ora