Capitolo 2

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Il giorno seguente, Min Seo entrò in aula trovando al suo interno soltanto il professor Jeon che leggeva un libro, facendo scorrere le pagine con le sue lunghe ed eleganti dita tatuate, lo sguardo serio, concentrato sulle parole scritte su quelle pagine. Lei si era soffermata ad osservare quella scena, non accorgendosi che lui aveva alzato lo sguardo e la stava osservando da chissà quanto tempo. 

<< le serve qualcosa, signorina Choi Min Seo?>> lei si risvegliò dal suo breve stato di trans sollevando lo sguardo e vedendolo con un sopracciglio alzato aspettando una risposta, lei si soffermò su di esso notando la presenza di un piercing argentato che si intravedeva dal piccolo ciuffo di capelli che gli cadeva sulla fronte.

 <<No no, mi scusi>> decise di rispondergli e si incamminò a testa bassa fino alla prima gradinata, poco lontana dalla cattedra dell'insegnante che la stava ancora osservando attendendo che si sedesse al suo posto. Lui si stava alzando mettendosi davanti a lei, con l'intento di dirle qualcosa, quando, per fortuna, entrarono anche altri studenti e lui si girò velocemente, tornando seduto dietro alla cattedra. Dopo un po' di silenzio, che si era creato mentre tutti si mettevano seduti, lui si alzò guardando tutti i presenti che attendevano una qualsiasi parola provenire dalla sua bocca dalle labbra sottili. Non tardò a pronunciare quella frase. 

Quella più brutta che uno studente possa sentire <<La prossima settimana farete un test>> gli studenti si guardarono tra loro sorpresi dalle sue parole, si chiedevano come potesse mettere un test dopo averli incontrati solo una volta, bisbigliando tra di loro e lui alzò una mano leggermente per far si che facessero silenzio << mi serve per capire chi potrà partecipare al mio corso, se siete qua perché vi hanno detto che l'arte è semplice, sappiate che si sbagliano. Non vedo l'ora di vedere i vostri risultati >> zero. non volava una mosca all'interno di quella classe, si potevano sentire i rumori provenire dal corridoio, e le voci dei collaboratori della scuola dire di non correre ad alcuni studenti che erano sicuramente in ritardo al loro corso. Mentre all'interno di quell'aula, il silenzio trionfava << bene, ora andiamo avanti>> disse lui spezzando il silenzio, di nuovo, battendo le mani una volta per richiamare l'attenzione di tutti, e cominciando la lezione. Il professor Jeon non aveva staccato mai lo sguardo da Min Seo, neanche per un secondo, fino al termine della lezione, lo stesso lei, che si era persa ad osservare quel corpo fin troppo perfetto, quasi scolpito come una scultura greca, esattamente come quelle che stavano studiando in quel  preciso momento. I vestiti lo fasciavano alla perfezione accentuando ogni muscolo. Non era molto muscoloso, ma quando si allungava sulla lavagna per scrivere, si potevano intravedere i suoi addominali sotto la camicia, ed ovviamente questo dettaglio non era sfuggito a Min Seo, che non faceva altro se non fissare quel punto con sguardo perso nei pensieri più impuri che potesse avere, risvegliandosi quando sentì la campanella suonare. 

<<per oggi è tutto, ci vediamo la prossima settimana con il test>> concluse il discorso chiudendo il libro davanti a lui. Uscirono tutti dall'aula e mentre anche Min Seo stava per uscire sentì qualcuno prenderla per il polso, la paura che fosse il professor Jeon l'assalì. Si girò lentamente sperando con tutta se stessa che non fosse lui, e  per fortuna vide la sua migliore amica, tirando un sospiro di sollievo, sentendosi togliere quel mattone dal petto <<pensavo fossi qualcun altro, che ci fai tu qui?>> disse lei mettendosi una mano sul cuore << Ho finito prima i corsi, quindi sono venuta a trovarti e a vedere quel bel figo del tuo nuovo professore>> disse Seu Jin ridendo e dando una spallata scherzosa alla sua amica, che la guardò con faccia quasi disgustata

 << Anche no, nel senso che ci sta, ma avrà quasi trent'anni cazzo, per non parlare del carattere di merda che ha, per non parlare del fatto che è pure stronzo>> disse con faccia ancora più schifata quasi arrabbiata, ripensando alla lezione e ai pensieri poco casti che aveva avuto su di lui

Forse era DestinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora