Il risveglio

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Tutti noi abbiamo due vite, la seconda inizia quando capiamo di averne una - La Notte Di San Lorenzo, Luchè.

Un fascio di luce mi offusca la vista, sento solo delle frasi attonite dal mio senso di stordimento.

<<Su sù!, toglietegli la flebo, è sveglia!>> Sento dire attorno a me.

Apro lentamente gli occhi e osservo lentamente la stanza.

Le pareti bianche mi danno un senso di disorientamento visibile.

Tre figure stanno ai piedi del mio letto.

Un dottore, un infermiera e mio fratello.

Mi guardano tutti e tre con la pietà scolpita sul viso, cosa che mi fa innervosire.

<<Mi passi la cartella clinica.>> Chiede il dottore alla giovane infermiera.

L'infermiera glielo passa prontamente come se fosse stata assunta proprio per sotto stargli.

Sento un dolore lancinante al braccio sinistro, cosí mi giro per guardarlo e noto che è comparso di lividi violacei o neri.

Scatto in piedi, ma vengo subito rimessa a sedere gentilmente dalla signorina al mio fianco.

<<Stia tranquilla, si sieda.>> Mi dice lei mettendomi una mano sulla spalla destra.

<<Allora.>> Inizia a parlare il dottore guardando la cartella clinica.
<<Quí mi risulta che lei è caduta dalla moto.>> Dice lui guardandomi negli Occhi non convinto.

Io lo guardo confusa e mi siedo sul letto a gambe incrociate.

<<Aspetti, in che senso sono caduta dalla moto?>> Gli chiedo io allarmandomi all'istante.

<<Lacune di memoria.>> Dice lui appuntandoli su un foglio.

L'infermiera accanto a me mi guarda con sguardo pieno di pietá e mi attacca una flebo contenendo chissà quale sostanza.

<<Mi spieghi cosa è successo piuttosto di scrivere sul suo stupido taqquino, non ho nessuna lacuna di memoria!>> Dico io alzando il tono di voce.

<<Olivia!>> Mi riprende mio fratello lanciandomi un'occhiataccia di disapprovazione.

<<Stia tranquillo, dopo quello che è successo è normale si comporti cosí.>> Dice il dottore posando la sua cartella clinica.

Li guardo esterrefatta, stanno davvero parlando di me davanti a me?

<<Cosa è successo? Me lo spieghi!>> Dico io con tono maleducato e presuntuoso.

Mi becco un'altra occhiataccia di mio fratello, ma lo ignoro e punto lo sguardo sul dottore.

Lui mi guarda con sguardo indifferente, lo prenderei a schiaffi se non fossimo in ospedale!

<<Lei ha fatto un incidente con la sua moto.>> Dice lui grattandosi la barba incolta.

La dottoressa dietro di me annuisce al abbassando lo sguardo.

D'un tratto io ricordo l'incidente e anche gli attimi prima.

<<Ma noi non crediamo sia stato un incidente.>> Dice lui serio e inscalfibile.

Io lo guardo confusa e guardo anche mio fratello, che quando incontra il mio sguardo, distoglie il suo velocemente.

<<Scusi, in che senso non è stato un'incidente?>> Chiedo io alquanto confusa e stranita.

Il dottore si guarda intorno e appena nota che la porta è aperta si affretta a chiuderla.

Tutto questo è molto strano, perché vuole cercare riservatezza?, è tanto grave la situazione?

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