Lasciai il mazzo di chiavi sul tavolino accanto alla porta d'ingresso, cercando di non inciampare mentre mi dirigevo verso il mio letto attraverso le cianfrusaglie della mia coinquilina sul pavimento. La stanza era buia, ma si riusciva comunque a scorgere la sua figura addormentata nel letto di sinistra.
Mi sfilai i décolleté neri, lasciandoli accuratamente nel mio lato della camera, per poi sostituire il mio completo elegante da croupier con la comoda felpa grigia della Nevada University.
Erano le cinque del mattino e il cielo fuori dalla finestra iniziava già lentamente a schiarirsi, accompagnato dal lieve cinguettio degli uccellini appollaiati sugli alberi del campus.
Da quando il signor Vega era scomparso, i miei orari di lavoro erano diventati insostenibili. Ero abituata a tornare a casa di sera tardi, ma mai al punto da non avere le energie per una delle mie abituali sessioni di studio notturne.
La sua morte aveva causato il licenziamento di molti dei miei colleghi, e ovviamente non potevamo lasciare scoperte delle aree del casinò. Ero stata io stessa ad occuparmi di riprogrammare l'orario di lavoro dei dipendenti rimasti: tra le conseguenze dell'essere stata la preferita del signor Vega quando era in vita, c'era sicuramente la quantità di lavoro che mi spettava una volta che lui non ci fosse più stato.
Non era stato facile prendere le redini della situazione nonostante la sofferenza, mettere a tacere il dolore per la sua perdita e mantenere salda la mia autorevolezza per evitare che il casinò andasse in fallimento, ma chiunque si aspettava che a quel punto sarei diventata io il capo. Alvaro Vega era stato come un padre per me e, se c'era una persona a cui avrebbe voluto lasciare in eredità il Suerte Palace, quella ero sicuramente io.
Mi accomodai sul mio letto solo dopo aver recuperato il mio libro di Neuropsicologia, incrociando le gambe di fronte a me mentre accendevo la torcia del cellulare per fare luce sulle pagine. Il carico di lavoro dell'ultima settimana mi aveva completamente prosciugata, ma non potevo rimanere indietro con lo studio.
«Spegni quella maledetta luce», il grugnito di Gwen, che si era appena coperta il volto con le lenzuola, risuonò fastidiosamente nella stanza.
«Sto cercando di studiare», replicai fredda, continuando a sottolineare le parole chiave sulle pagine.
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Entropia
Romance"Il Suerte Palace porta il nome della fortuna, ma la fortuna é esattamente ciò che manca a chiunque metta piede al suo interno." Di giorno Talya Wilson, studentessa di psicologia all'Università del Nevada, di notte Karma, croupier del rinomato Suert...