Capitolo 3

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Aster

La musica è ovattata intorno a me, sento tutto a rallentatore. Mentre Ricky mi scorta dal proprietario dell'Afterlife un sorriso beffardo nasce nelle mie labbra. Cerco di nasconderlo subito.

Il mio sguardo è oltre il bodyguard che ho di fronte, Ricky mi sta portando nell' angolo vip, ovvero nel soppalco diviso da grandi vetrate. Ci sono i divanetti di velluto blu in cui sono seduti degli uomini a parlare e fumare sigari. Sposto lo sguardo alla mia destra dove vedo Diana e Violet, due ballerine sulla mezza età, che mi guardano con un grosso punto interrogativo spiaccicato in faccia. Alzo le spalle facendo intendere loro che non so da chi mi sta portando Ricky.

Fingo.

Si staranno domandando perché stanno mandando proprio me, l' ultima arrivata.

Dal boss.

Ricky continua a parlare ininterrottamente ma non lo ascolto. Capisco solo qualcosa del tipo "Fai quello che ti dice" o "Non fare questo e non fare quello".

Continuo a mugolare in senso di approvazione. Ma non mi frega un bel niente.

<<Ecco la tua ballerina, Dorian>> siamo in piedi di fronte ad un uomo sulla sessantina, ben tenuto, infatti ne dimostra molti di meno. Ha i capelli brizzolati tirati all'indietro, indossa uno smoking color verde foresta che risaltano i suoi occhi verdi, lo sguardo è vitreo e serio, ed è puntato su di me. Mette paura, ma sono pronta a questo.

Toglie il sigaro dalla bocca e mi fa segno di sedermi accanto a lui, l' unico posto vuoto.

<<Sai, ho sentito parlare molto bene di te. Accomodati, cara>> riporta il sigaro alla bocca.

Faccio come mi dice, sorrido disinvolta. Dopotutto qui dentro sono una ballerina e da tale devo comportarmi. Ovvero ballare, fare compagnia e far bere più drink possibili. Soprattutto riprendermi la mia rivincita. Devo avere pazienza.

<<Ricky mi ha solo detto cose positive di te da quando sei entrata nello staff. La gente stravede per te. Mi porti molti soldi tesoro.>> guarda Ricky <<Grazie, puoi andare>>.

Ricky se ne va, il bodyguard rimane al lato del divanetto. Sorrido gentilmente <<Oh, grazie. Mi piace lavorare qui>> la musica nella sala vip è meno forte e riesco a sentirlo bene. Gli altri uomini continuano a fumare avendo gli occhi puntati su di me.

<<Ricky sicuramente ti avrà detto che sono spesso occupato dal lavoro. Anche se è mio questo locale, ho piena fiducia in lui. Non è scontato. Oggi giorno di chi puoi fidarti veramente?>> ridacchia. Mette i brividi. Il suo modo di parlare è lento e soave. L'unica cosa bella che ha quest' uomo è la voce. <<Non ho molto tempo per svagarmi, come stasera>> indica gli altri tre uomini vestiti di tutto punto accanto a lui <<Questi signori ed io vorremmo vederti ballare di nuovo, Lola>>

Mi alzo senza dire nulla, ascolto la musica che c'è per farmi trasportare e cominciare a muovermi.

Non c'è il palo in questa parte vip, perciò comincio a ballare toccandomi e sfiorandomi in maniera non volgare. Roteo i fianchi, ballo lentamente, tocco i capelli e li muovo. Trovo un cappello stile anni '50 sopra il bracciolo del divanetto, lo indosso e lo uso come oggetto di scena per ballare. Gli occhi sono puntati su di me.

Sono uomini composti, non come gli uomini nella sala di sotto, perennemente con la bava alla bocca.

Quando la musica termina sento un applauso, ma nessuno di loro sta applaudendo. Volto lo sguardo nel divanetto dietro di me, dove proviene il rumore.

Quegli occhi sono ancora su di me. è il ragazzo della notte precedente. Cosa ci fa qui? Questa sera la sala vip è chiusa e il bodyguard non si sposta, rimane lì impalato senza fare il suo lavoro.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 31 ⏰

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