uno - i von burg

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Pezzi bianchi: Il giocatore che muove per primo è quello che vede il proprio re a destra della propria donna,cioè quello con i pezzi di colore chiaro

Pezzi bianchi: Il giocatore che muove per primo è quello che vede il proprio re a destra della propria donna,cioè quello con i pezzi di colore chiaro

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Giuliano

"Giuliano! Giuliano sono arrivati i tuoi cugini". La voce di mia madre che risuona nelle stanze del villino alle porte di Mendrisio, nella parte italiana della Svizzera, mi fa tornare subito con la testa sulla terra. I miei cugini paterni passeranno le vacanze estive qui, come ogni anno, e come ogni anno mi toccherà sorbirmi tutte le lamentele da parte di quella donna che mi ha partorito su quanto loro si siano realizzati in così poco tempo e io stia faticando a trovare un posto nel mondo. A volte, quando siamo solo io e lei, azzardo nel dirle che anche Giovanni è nella mia stessa situazione, che dovrebbe smetterla di starmi addosso, ma quando le nomino il mio unico cugino materno il suo volto si rabbuia e inizia a tirarmi addosso gli insulti peggiori. Che mia madre e zia Fleur siano in un rapporto conflittuale lo hanno capito tutti, non fanno altro che darsi addosso per qualsiasi cosa. Mio padre Hugo mi dice sempre che dopo la morte della nonna Juliette i loro freni inibitori si sono sciolti e hanno subito iniziato a gettarsi addosso ogni tipo di disprezzo, non capisco come due sorelle, gemelle per giunta, riescano ad odiarsi così tanto. Aggiusto la camicia bianca di lino leggera sulle spalle e provo a dare un senso ai capelli cenere che mi coprono la vista, dovrei decisamente tagliare questo ciuffo troppo lungo. Quando scendo la lunga scalinata trovo parte della mia famiglia già dispersa, solo alcuni dei miei cugini sono ancora lì che mi stanno aspettando.

"Giuliano, dovresti correre quando la mammina chiama, ti sei dimenticato le buone maniere?"

Vincent quando parla ha questo tono sarcastico e saccente che ti verrebbe voglia solo di ficcargli un pugno in bocca, poi ricordo che è il mio cugino maggiore e mi fermo, a volte sembra più lui essere figlio di mia madre che io. Mi avvicino al ragazzo che si rigira tra le mani una sigaretta aggiustando non curante il suo gilet beige. Vincent ha una statura importante e un fisico fin troppo longilineo sembrando così ancora più alto, dettaglio che lo fa sentire più importante rispetto a noi. Un ragazzo di bell'aspetto, con lunghi capelli biondi sempre ben curati e gli occhi più chiari della trasparenza. Provo a fargli il verso appoggiandomi al passante delle scale: "Che c'è Vincent, ti dà fastidio che adesso il tuo cuginetto Giuliano non sia poi così obbediente?", sbuffa al mio fianco allontanandosi in malo modo andando dritto verso la veranda per fumare, nel frattempo il mio petto si piega sotto il peso di un paio di braccia.
Un paio di ciuffi biondi mi solleticano il collo scoperto e un paio di occhi cioccolato mi guardano dal basso con una dolcezza disarmante:

"Giuliano, sei pronto a passare un'altra estate assieme?"
"Certo che lo sono Ada, tu invece mi prometti che la smetterai di litigare sempre con tuo fratello?"
"NO, quel coglione di Giacomo rimane quel coglione di Giacomo, non è mica colpa mia se non capisce nulla"

"Ma stai zitta, qua l'unica persona che non capisce niente sei tu carissima sorellina". Giacomo mi arriva alle spalle poggiando la testa su una di queste, mentre ridacchio osservando il viso paonazzo di Ada che sta per esplodere in una sviolinata di insulti verso il fratello.

Le regole dell'inganno; scacchi di sangueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora