quattro - re nero

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Re nero: il re è l'unico pezzo che non può mai essere catturato.
Se un re viene attaccato, si dice
che si trova sotto "scacco."
All'inizio della partita,
il re nero parte dalla casa e8.

" All'inizio della partita, il re nero parte dalla casa e8

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Giovanni

"Betta, basta mettere in mezzo Ismaele" dico entrando nella mia stanza seguito da mia cugina. Elisabetta, per qualche strano motivo, sta mettendo in ogni nostro discorso il nome di Ismaele, quasi lui sia la causa della tensione che si sta creando in questi giorni. Ormai è una settimana che i miei cugini affollano il piccolo villino e per lei ogni occasione è buona per ricacciare quell'episodio che continua a far male a tutti.

Ismaele è deceduto pochi mesi fa, un tragico incidente stradale. Il suo nome ci brucia ancora a tutti sulla pelle e fatichiamo a nominarlo con tranquillità, ma per Elisabetta, la sua morte pare essere l'unico appiglio per poter iniziare una conversazione.

"Giovanni, ormai sono passati quattro mesi, bisogna andare avanti"
"Non è facile Betta, comprendilo"
"No, non ci riesco, come fate tutti a rimanere bloccati alla sua morte?"

La guardo un po' incredulo aprendo il grosso finestrone sopra al mio letto sedendomi sul piccolo spazio in marmo che sporge verso l'esterno. Prendo un wiston blu accendendola cauto aspirando il fumo ad occhi chiusi, ad Ismaele avrebbe dato fastidio il fumo.

"Ci manca Betta, era pur sempre nostro cugino e per Tommaso e Simone il fratello. Proprio non riesci a capirlo?"

La ragazza abbassa la testa negando mentre si tortura le mani sedendosi su una delle due sedie davanti al tavolino che ho nel centro della stanza.

"Da quando lui è morto sembra essere andato tutto a rotoli, ci stiamo spaccando Giovanni"

Sorrido amaramente alle sue parole osservando il paesaggio verdeggiante che costerna l'abitazione. Per un attimo mi sembra di vedere il volto di Ismaele che mi sorride e mi fa cenno di scendere. Accantono subito quell'immagine tirando indietro le lacrime aspirando nuovamente il fumo.

"Ismaele ci teneva incollati, lui ci proteggeva"
"Posso farlo anche io!"

Si alza di scatto dalla sedia venendo verso il mio corpo prendendo una mia mano tra le sue

"Io posso proteggervi, posso essere il nuovo collante"
"Non puoi Betta"

Elisabetta scosta la mia mano guardandomi leggermente stupita lasciando cadere il suo corpo sul morbido materasso

"Perché..."

Spengo la cicca in un posacenere scheggiato sedendomi accanto a lei. Le prendo la mano stringendola appena e appoggiando la testa sulla sua spalla

"Perché anche tu sei ferma a quattro mesi fa Betta. Smettila di usare questa facciata, sei un essere umano anche tu"
"Stai delirando Giovanni, come tutti gli altri!"

Si alza di scatto dal letto guardandomi dall'alto. Si liscia appena l'abitino a maniche corte color prugna che indossa andando verso la porta della stanza con passo veloce.

"Quando avrete voglia di passare oltre questo episodio chiamatemi, mi sono stancata di starvi dietro!"

Sospiro forte alzandomi in piedi avvicinandomi di poco a lei: "Betta..."

Mi guarda stizzita ma con gli occhi che si fanno mano a mano più rossi. Mi siedo al tavolino continuando a guardarla apprensivo: "Basta parlare di Ismaele"

La ragazza annuisce deglutendo forte per poi uscire dalla mia stanza sbattendo la porta. Mi passo le mani sul viso recuperando la piccola scacchiera al fondo del mio letto aprendola cauto. La posiziono al centro del tavolino iniziando a mettere in ordine i vari pezzi. Quando il re nero mi arriva tra le mani lo osservo, ripensando alle parole di mia madre di qualche giorno fa, quale sarebbe per lei un comportamento da re?

Tiro indietro i capelli poggiando il pezzo nel suo posto osservando lo spazio vuoto davanti alla mia figura. Piego appena la testa immaginandomi Ismaele che inizia a pensare con quale mossa aprire quella nuova partita. Ha il volto corrucciato, mentre si accarezza il mento con la mano. Adesso si sta tirando su la lunga frangia con un piccolo elastico e lentamente sta azzardando una prima mossa. Mi mordo il labbro iniziando a rimettere in ordine tutti i pezzi con il magone in gola e nel mentre sto poggiando l'ultimo pedone la figura di mio padre spalanca la porta. Ha una faccia preoccupata e sembra fremere

"Hanno chiamato da Vaud, Giovanni...tuo nonno non sta molto bene dobbiamo andare lì"

Spalanco gli occhi alzandomi di scatto dalla sedia poggiando la scatola dei pezzi mezza aperta sul tavolino

"Nonno Pierre? Cos'ha?"
"Non ci hanno detto molto, prepara le tue cose partiamo subito"

Annuisco velocemente raccattando un borsone dal cassettone accanto all'armadio, le parole di mio padre bloccano per la seconda volta il fiato che ho in gola

"Tua zia Laurie assieme a Giuliano e suo padre saranno già lì per quando arriviamo"

Giuliano. Il nome di mio cugino sbatte prepotente nella mia mente e non riesco a nascondere un piccolo timido sorriso che mi nasce alla fine delle labbra. Annuisco di nuovo alle parole di mio padre e quando lo sento chiudere la porta mi avvicino al comodino. Lo apro in modo rapido cercando tra le innumerevoli scartoffie che lo riempiono fino a quando non trovo quella foto. La accarezzo lentamente infilandola assieme a delle cose confuse all'interno del borsone, fatto questo lo tiro su uscendo poi dalla mia stanza. Mi avvio verso la stanza che fa angolo aprendola velocemente: "Raffaele, sto andando a Vaud da nonno Pierre, è successo qualcosa, tieni d'occhio Betta, non ho un bel presentimento"

Il ragazzo mi guarda sfilando i grossi occhiali dal volto annuendo piano: "Scrivi a Tommaso se succede qualcosa, tu vai, qui ci penso io, nel peggiore dei casi ti chiamo". Lo lascio con un cenno di gratitudine per poi chiudere la porta e prendere un bel respiro mentre scendo le scale. Mia madre è davanti alla porta che mi aspetta. Mi avvicino a lei che mi accarezza la testa stringendomi appena la spalla: "Mi raccomando Giovanni, tu sei un re, comportati da tale"

La guardo ancora confuso da quella frase ma non dico nulla. Salgo in macchina silenziosamente mentre sento mia madre parlare con qualcuno al telefono, dal tono di voce che utilizza sembra essere zia Laurie, sospiro rammaricato mentre vedo mio padre sporgersi dal sedile anteriore: "Andrà tutto bene Giovanni, te lo prometto"

Sorrido a mio padre e penso, chissà come è cambiato Giuliano, si ricorderà ancora di me?

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Ed eccoci con il quarto capitolo!

Qualcosa si sta muovendo, cosa succederà a Vaud?!
Bacini e piume a tutti 🪶

Le regole dell'inganno; scacchi di sangueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora