Capitolo 2

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Il tuo cuore si è mai spezzato così tanto da non sentirlo più battere?

La musica di Toxic di Britney Spears si diffonde in tutta la stanza e, con gli occhi ancora impastati dal sonno e la voglia di abbandonare il calore delle coperte pari a zero, mi alzo per spegnere la sveglia.

Svogliatamente preparo lo zaino per le ore di lezione che dovrò svolgere oggi e mi reco in bagno per fare una doccia, che spero mi svegli, anche se in cuor mio so che nemmeno un'esplosione mi sveglierebbe da quello stato di vuoto in cui mi trovo ormai da quando mio padre è volato in cielo.

Entro in doccia. L'acqua calda inizia a bagnare ogni centimetro del mio corpo e la sensazione piacevole mi tranquillizza e mi fa sentire così al sicuro che mi abbondono totalmente a quei sentori fino a che 'metti la mano qui, facciamo un gioco sulla fiducia' mi dice la mia migliore amica Bibi. È così gentile con me tanto che mi sono aperta con lei sulla situazione con mio padre e le racconto ogni giorno cosa mi preoccupa e mi fa stare in pensiero, lei invece non mi racconta mai niente, è tanto timida con me, credo abbia paura di aprirsi e di dare voce ai mostri che la tormentano, anche se in realtà non credo ne abbia. La sua vita è perfetta. I suoi genitori si amano e si vogliono tanto bene, vivono in una grande casa con un bel giardinetto curato e hanno anche un cagnolino. Io a volte quando penso a lei mi chiedo perché anche la mia vita non possa essere così, perché i miei genitori non possano più stare insieme e perché anche io non possa abitare in una bella casa. 'Non ci sono soldi' mi ripete sempre mia madre, ma io non comprendo cosa significhi questa frase, in cuor mio penso solo che mia madre sia felice così e che non abbia bisogno di una casa più bella per esserlo. Le basta stare con me. Nonostante ora io non viva più con lei e debba stare in quella grande struttura piena di altri bambini, so che mi vuole bene e che non mi ha abbandonata.

'Sì, mettila così, allarga le dita' mi dice Bibi mentre prende la mia mano tra le sue e la posiziona con il palmo all'insù sul banco. Vuole giocare con me, vuole farmi divertire e non farmi pensare a tutte le situazioni che accadono fuori dalle mura di scuola. 'Adesso prendo la matita, pronta?' e inizia a picchiarla violentemente sul banco negli spazi presenti tra le dita allargate della mia mano. È divertente provare quel brivido di adrenalina che scaturisce dalla paura che mi possa far male. 'Ora passiamo alla seconda parte del gioco' prende la sua pashmina e me la avvolge attorno agli occhi 'Adesso ti devi fidare completamente di me' e io mi fido, chiudo gli occhi e mi abbandono completamente a lei, perché le voglio bene e so che non mi farebbe mai del male.

Ricomincia il gioco.

Sento dolore al palmo.

Bambini che urlano.

Mi tolgo la benda dagli occhi e vedo la mia mano ricoperta di sangue.

Del mio sangue.

Le maestre sono tutte allarmate, ma non capisco il perché. Credo che mi stia sanguinando il naso, altrimenti da dove potrebbe provenire tutto quel liquido rosso?

Ma mentre rimugino su quanto appena accaduto mi balena in mente un pensiero orribile e che spero non corrisponda al vero.

Con mio orrore scopro che i miei timori sono fondati, tutto quel sangue non è dovuto ad un'epistassi, bensì al fatto che la mina della matita usata da Bibi per fare quel gioco sulla fiducia, ora si trovi  conficcata nel palmo della mia mano destra.

Ma Bibi non potrebbe mai farlo volutamente, ne sono sicura. Ma mentre lo penso alzo lo sguardo verso di lei e la vedo ridere con gusto e quando incrocia il mio sguardo mima un 'ti sta bene' con le labbra.

Sento crack.

Una volta. Due. Talmente tante che perdo il conto.

Il mio cuore già crepato ora non c'è più, al suo posto è rimasto un ammasso di cocci che non vale più la pena di riaggiustare. Non lo sento più battere. Tutto intorno a me è come se si fosse fermato.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 10 ⏰

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