L'UOMO CHE VIDE IL DIAVOLO

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-SPAZIO AUTRICE-
VOLEVO PRECISARE CHE QUESTA STORIA NON SARÀ PROPRIO HORROR.
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"L'uomo che vide il diavolo era un uomo normale: aveva una casa normale, un lavoro normale, una vita normale, pensieri normali; era razionale quanto basta, stupido quanto basta. Spesso pensava a se stesso come ad un grande QUANTO BASTA vivente. Ma da quando vide il diavolo nulla fu più come prima. Lo incontrò una sera che aveva deciso di fare una passeggiata dopo cena; anche questo era normale, lo faceva spesso, quella sera l'aria era così dolce che aveva smosso quel po' di romanticismo che era in lui. Camminava lungo un viale alberato su cui passavano pochissime automobili e nessuna persona e lui era immerso nei suoi pensieri normali: così si accorse all'improvviso che c'era una persona che gli sbarrava il passo: fece per spostarsi di lato, ma anche quello fece lo stesso movimento; per qualche secondo continuarono questo balletto finché lo sconosciuto parlò: "Io sono il Diavolo". L'uomo pensò in ordine se qualche suo amico poteva fargli uno scherzo del genere, se era Carnevale, se ci fosse un manicomio nelle vicinanze, ma rapidamente si rispose di no a tutte e tre. "Non credo che tu sia il diavolo"
"Che prova vuoi?Tanto ci sono abituato" ."Scegli tu, mi è indifferente." "Inizierò con qualcosa di semplice" e nel dire questo aprì il mantello che lo ricopriva dal collo fino ai piedi,si girò e fece vedere una cosa appuntita che gli spuntava dal didietro e che sferzava nervosamente l'aria.
Si girò di nuovo verso l'uomo aspettando un'espressione di paura e di rispetto ma sul volto dell'uomo non vide nulla di tutto questo. Allora allungò una mano e sul polso apparve un puntolino di luce che crebbe fino a diventare grande come una palla da tennis che lui scagliò contro degli alberi dall'altra parte della strada; ci fu un rumore smorzato e, dopo un attimo l'albero cadde come colpito da un fulmine. L'uomo guardò questa prova di abilità diabolica e disse: "Sono trucchi, ne ho visto di migliori in televisione".
Il diavolo si infuriò e iniziò a sputare fuoco e fiamme dalle narici e dalla bocca, lampi gli guizzavano dagli occhi, diventò enorme, alto più dei palazzi e poi piccolissimo, sparì e riapparve in fondo alla strada e poi di nuovo vicino all'uomo. Ad un tratto come se il diavolo fosse esausto, queste dimostrazioni finirono improvvisamente come erano iniziate.
"Ci credo, sei il diavolo" disse l'uomo con la paura nella voce: "Ma cosa vuoi da me"?
"Voglio la tua anima".
"Ma la mia è un'anima normale, ne puoi trovare milioni così".
"No! la tua è la più normale che esista al mondo e io ne ho bisogno. Sto creando l'Anticristo e la sua anima deve essere un impasto di eccezionalità e normalità e si tante altre cose che già mi sono procurato,mi manca solo la normalità" "Cosa mi offri in cambio"?disse l'uomo già con meno paura e con la consapevolezza di chi sa di avere qualcosa che vale moltissimo per qualcun altro, anche se non aveva mai pensato alla propria anima come merce di scambio."Ti offro tutto quello che vuoi:la saggezza, la scienza infusa, l'immortalità, il potere di vita e di morte, conoscerai il futuro e potrai cambiarlo, potrai volare come un uccello e nuotare come un pesce, viaggerai nel tempo, avrai tutti i tesori della terra e anche degli altri pianeti, potrai guarire le persone o farle ammalare, leggerai i pensieri della gente e saprai cosa pensano ancora prima che lo pensino."Ti basta"?Diciamo la verità, un po' il diavolo aveva barato in questa offerta perché alcune di queste cose non poteva farle neanche lui, ma tant'è, aveva un disperato bisogno di quell'anima.
L'uomo ci pensò, abbagliato da quello che il diavolo gli aveva fatto intravedere, ma si spaventò e disse, ripescando nella memoria di quando era bambino: "Vade retro,Satana!
La mia anima appartiene al Signore e tu non l'avrai mai"! Appena pronunciate queste parole si sentì come trasportare da un vento impetuoso e si ritrovò nel suo letto, nella sua casa, accanto a sua moglie.
Si alzò con l'impressione di aver sognato e, mentre si preparava per andare a lavorare ne era sempre più convinto.
Per andare in centro doveva percorrere il viale in cui aveva incontrato il diavolo, ma poi si disse che era stato un sogno e quindi non c'era pericolo. Ma poi vide l'albero caduto e i segni delle bruciature che la palla di fuoco scagliata dal diavolo aveva causato tutt'intorno e seppe che era tutto vero. Era in pericolo, il diavolo voleva fortemente la sua anima e sarebbe tornato e la prossima volta non sarebbe basta qualche formuletta da catechismo e lui avrebbe perso l'anima.
Ebbe attimo di panico, pensò di andare in chiesa a chiedere aiuto ad un prete, pensò di diventare prete egli stesso, di andare dal Papa, di uccidersi...ma poi un piccolo sorriso spuntò sul suo volto tormentato e poi una risata colossale lo scosse tutto per qualche minuto:sapeva cosa doveva fare! Sarebbe stato difficile, ma la posta in gioco era la sua anima e si sarebbe riuscito.
Vi avevo detto all'inizio che dopo aver visto il diavolo non fu più lo stesso uomo di prima: ebbene questa fu la sua salvezza.
Iniziò, ogni tanto a fare qualcosa che non era normale, iniziò, ogni tanto ad avere pensieri meno normali, iniziò,ogni tanto, a condurre una vita meno normale e, in breve, diventò anche più simpatico agli amici che lo cercavano più spesso di prima e dopo un po' si sentì anche più felici e entusiasta. Quando qualche volta lo riprendeva la nostalgia della normalità, ripensava al diavolo e un piccolo sorriso gli si disegnava sul volto e immediatamente la nostalgia della normalità gli passava e riprendeva la sua vita non più tanto normale.

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