the start of nothing

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Clara

Stesa nel letto di Joseph, recupero da terra col braccio sinistro la mia maglietta bianca, ormai sgualcita. Cerco di sfilare il braccio destro dalla stretta fra il suo petto e il suo braccio, ma inevitabilmente si lamenta leggermente.

«Shh, continua a dormire» gli sussurro, sapendo che non è sveglio. Si gira sul lato opposto, lasciandomi così libera di rivestirmi e di recuperare silenziosamente gli altri indumenti sparsi nella sua camera da letto.

Latte, il suo gatto, controlla in silenzio da sopra la sedia ogni mio singolo movimento. Quasi mi fa sentire sotto pressione, sotto il suo attento giudizio. Forse un po' lo sono. Gli lascio una carezza, come a volermi scusare. Ma Latte ha già capito tutto, e ormai non mi vuole bene più.

Mi avvicino al letto, abbassandomi per osservare Joseph dormiente. Mi sale un groppo alla gola al solo pensiero di ciò che gli sto facendo, al solo pensiero che da domani in poi nessuno dei due si sveglierà con l'altro accanto. Gli lascio un bacio fra i capelli, nel modo più delicato possibile. «Spero mi capirai».

Recupero la mia borsa dalla poltrona nell'angolo della stanza, estraendo la busta bianca contenente la lettera che gli spezzerà il cuore.

Mi sento un mostro.

La poggio sul comodino, con gli occhi che pizzicano e il cuore che batte come un martello.

"x Joseph" si legge sulla carta.

Respiro a fatica e, dopo un ultimo sguardo, vado verso le scale. Recupero il cappotto poggiato sopra il divano ed esco dal suo appartamento, un'ultima volta, con le lacrime che scorrono sul viso.

Mentre scendo, il silenzio del condominio mi soffoca. Di soppiatto ricordo di non aver preso il mio spazzolino dal bagno. Vorrei poter tornare indietro, ma non posso.
Ho lasciato sulla tavola della cucina la mia copia delle chiavi. Non era giusto che le tenessi, così come non era giusto che me le avesse date dopo così poco tempo insieme. Eppure lui era cambiato, con me. Faceva cose che mai aveva fatto in vita sua, come fidarsi.

Ed io l'ho ferito.

Con la consapevolezza di aver spezzato non uno, ma due cuori, corro sotto la pioviggine ed entro in macchina. Metto in moto e mi dirigo verso casa.

Fa strano vedere le pareti spoglie, le stanze senza alcun arredo. Ma me ne sto andando e, quando domani verrà a cercarmi, non mi troverà perché sarò già lontano. Sarò già a Londra.

Guardo il mio appartamento per l'ultima volta, prima di giungere in aeroporto e notare che il check in è già iniziato. Mi affretto a svolgere tutte le formalità e, dopo aver controllato passaporto e biglietto, resto seduta in attesa di imbarcarmi. Indosso gli auricolari e faccio partire un brano di Frank Ocean.

Da domani sarà tutto diverso.

Lui mi odierà,
mentre io lo amerò ancora
con tutta me stessa.

The start of nothin'
I had no chance to prepare,
I couldn't see you comin'
The start of nothin'

Ivy -HoldenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora