Amy passò quasi un'ora intera a guardare le doghe del letto che aveva sopra la testolina. Era imbambolata, intrappolata in una sfera di stanchezza disarmante. Aveva dormito, e anche tanto, l'unico problema era che aveva sognato frammenti del suo gelido passato. La grandinata spaventosa, la morte di mamma e papà e Percy. Il suo fratellone, anche lui prima o poi era stato preso dal freddo. Non era stata in grado di aiutarlo, di coprirlo come lui aveva coperto lei nei momenti di estremo pericolo. Si sentiva inadatta, quasi in colpa per essere ancora in vita. Ma aveva trovato il vecchio, si ricordò, riempiendosi di un'ambigua gioia. Come aveva fatto a dimenticare? Non era sola, aveva una persona da scoprire, segreti nascosti da svelare. Quella catapecchia era un forziere dei pirati per lei, stessa cosa per il vecchio. Non sapeva niente di lui, nemmeno come si chiamasse. Balzò giù dal letto, carica di energia estremamente positiva, si guardò allo specchio per qualche secondo, toccandosi i dentoni che le sporgevano dal labbro superiore, e uscì dalla stanza. Probabilmente avrebbe fatto colazione, magari proprio con latte e brioche che amava alla follia. Quel sapore di cioccolato unito alla morbidezza della merendina. A volte le aveva migliorato le giornate, prima dell'arrivo di quell'inverno speciale. Rapita dall'immaginazione, non si accorse fin da subito di cosa stesse accadendo nello stanzone principale. Il vecchio stava guardando con occhi socchiusi la finestrella, mentre con il braccio destro reggeva quello che doveva essere un fucile. Amy deglutì e decise di non chiedere niente. Cosa doveva fare? Informare il vecchio che era ora di fare colazione? No, sarebbe stato meglio aspettare, chissà che cosa avrebbe detto se avesse proferito parola. Sembrava concentrato sulle sue cose, Amy non aveva ancora capito bene su che cosa di preciso. Non avrebbe mai avuto il tempo di pensare a lei.
"Mangia, è tutto sul tavolo." disse ad un tratto con voce profonda e rauca, mentre continuava a guardare fuori.
Amy sobbalzò, rischiando di capitombolare per terra, e si sedette sulla sedia.
"Brioche e tazza di latte, brioche e tazza di latte..." ripeteva tra sé a bassa voce e a occhi chiusi, come se stesse pregando.
Ma non trovò niente del genere, solo un barattolo di fagioli. Amy ebbe un tuffo al cuore, si sentì improvvisamente delusa dall'immagine che aveva davanti agli occhi. Si fece indietro con la schiena, la testa di lato, emettendo un verso di chiaro disgusto.
"No, non li voglio." disse, accentuando il tono disgustato.
Ma il vecchio parve non sentire niente di niente, anzi, strinse con maggiore forza il fucile tra le sue mani e aprì la porta. Iniziò ad urlare, forse a qualcuno, forse a un animale, o forse a nessuno.
"VA' VIA O SPARO!"
Amy corrugò la fronte e si sporse verso sinistra, curiosa. A chi stava parlando? E perché aveva detto che avrebbe sparato? Col cuore a mille, fece un saltello e raggiunse il vecchio. Eh, già. C'era un uomo fuori dalla catapecchia, coperto da una nebbia densa e bianca come la neve che rivestiva il terreno. Aveva le mani a preghiera, gli occhi socchiusi e tristi o, almeno così sembrava, pensò Amy.
"HO DETTO, VIA!"
"Ti p... prego, solo un barattolo, solo uno..."
"NO!"
Il vecchio fece scattare qualcosa sul fucile e lo puntò verso lo sconosciuto. Amy strabuzzò gli occhi, si sentì pervasa da un'incredibile energia. Non doveva assolutamente sparare, lo avrebbe fermato in tempo.
"No, quella persona ha bisogno di noi - proruppe, strattonandogli i gonfi pantaloni - diamogli quello che vuole, aiutiamolo!"
Il vecchio spostò per un solo secondo lo sguardo di su lei, quasi si fosse pentito della sua azione, poi scosse la testa.
"Tu va' dentro, Cla... - sembrò correggersi, parve pentirsi di aver detto una parola nello specifico - va' dentro, è pericoloso!"
"No, io rimango qui finchè non gli diamo da mangiare!"
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Amy
General FictionNevica, il cielo plumbeo, anomale e aguzze formazioni di ghiaccio completano l'algido sfondo del paesaggio. Il gelo ha portato via l'ultima persona a cui Amy era legata fin dalla nascita. Ora è sola. Ha otto anni, è debole e ha freddo. Come farà d'o...