Austin dicembre 2027
Frank percepiva qualcosa in arrivo, qualcosa di terribile, di fin troppo pericoloso. L'aria si era fatta gelida, in cielo un consistente e massiccio gruppo di nuvoloni. Seppur fosse inverno, era certo che quello a cui stava assistendo non era normale. In strada c'era tumulto, caos generale e inspiegabile. La gente creava disordini, bloccava il traffico. I Supermarket stavano venendo svuotati uno dopo l'altro, intere famiglie fuggivano dal centro città. Stava per verificarsi qualcosa di indefinito, continuava a ripetersi in mente irrequieto. Doveva fare lo stesso anche lui, o se ne sarebbe ben presto mangiato le mani. Si voltò verso il soggiorno del suo villino, dove sua nipote Clara stava facendo i compiti delle vacanze di Natale. Che viso tenero e sereno, privo di preoccupazioni e dubbi esistenziali sulla vita. La matita cadeva leggera sul quaderno a quadretti, mentre le dita della manina libera tamburellavano tranquille sul legno morbido del tavolo rotondo. Non voleva interrompere quel suo momento di intimità, di scoperta della natura e del mondo, ma era obbligato a farlo. Si avvicinò lentamente, cercando di evitare in tutti i modi di far trasparire neppur un cenno di tensione, e le poggiò il palmo della mano sui capelli biondi e a caschetto. Il contatto con quella piccola creatura, con la sua nipotina, lo ridestò come da un lungo sonno, da quello che era il grigio e monotono mondo degli adulti. I bambini non erano altro che la speranza per una società migliore, il seme per la crescita di un fiore colorato e pieno di forza vitale. Gli adulti, invece, erano macchine senzienti capaci di portare a termine solo ed esclusivamente la classica routine quotidiana. Svegliarsi, mangiare, andare al lavoro e dormire. E così via, finchè il loro fiore non avrebbe perso il vigore dell'età giovanile.
"Clara, amore mio, andiamo a fare un giro al parco?" le chiese con gentilezza e amore nel cuore.
La piccola creaturina posò la matita sul quadernetto e si girò di lato, guardando Frank dritto negli occhi. Bulbi oculari così belli e teneri, ricchi di vita e di curiosità. Frank si sentì improvvisamente meglio, per un attimo fu come se fuori non stesse succedendo nulla.
"Sì! - esclamò contenta, gli occhi le si illuminarono - Mi aiuti a fare un pupazzo di neve, nonno?"
La sua ingenuità gli spezzò il cuore. Frank dovette abbassare le palpebre per non mostrare le lacrime che inondavano i suoi anziani bulbi oculari. Avrebbe voluto anche lui non pensare al peggio, avere come unico obiettivo della giornata quello di dar vita ad un tenero pupazzetto di neve. Ma era vecchio e decrepito, i suoi problemi erano altri e ben peggiori, purtroppo.
"Certo, piccola. Ti aiuterò."
Uscire di casa non si rivelò un problema, muoversi per strada allo stesso modo. Il tumulto si era leggermente acquietato, forse la maggior parte degli abitanti di Austin aveva già preso le provviste per quello strano inverno. Andare dalla parte opposta del parco per bambini, invece, fu problematico.
"Nonno! Il parco è da quella parte!"
"Sì, lo so, piccolina. Sto solo cercando un posto per parcheggiare."
Ma Frank sapeva che quella scusa non avrebbe avuto lunga vita. Molto presto avrebbe dovuto fare i conti con l'isteria fanciullesca, ne era consapevole.
"Nonno, voglio andare al parco, andiamo?"
"Sì, ora ci andiamo, aspetta."
"No, nonno io voglio andarci adesso!"
Dovette fare intere miglia con la vocina acuta di sua nipote attaccata all'orecchio, il tutto mentre schivava persone che si fiondavano sulla strada innevata, alcune con intere famiglie appresso, altre con carrelli pieni di cibo in scatola. In tv avevano parlato di far attenzione alle temperature all'esterno, avevano detto che quell'inverno non sarebbe stato come gli altri e che probabilmente sarebbe andato oltre febbraio. Gruppi di complottisti avevano parlato di glaciazione o era glaciale, non ricordava bene, ed era meglio così.
STAI LEGGENDO
Amy
General FictionNevica, il cielo plumbeo, anomale e aguzze formazioni di ghiaccio completano l'algido sfondo del paesaggio. Il gelo ha portato via l'ultima persona a cui Amy era legata fin dalla nascita. Ora è sola. Ha otto anni, è debole e ha freddo. Come farà d'o...