XII

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Finita scuola Astrid ed Evelyn uscirono fuori correndo,non volevano vedere né sentire nessuno.

«La uccido,che bastarda,come si è permessa,non la passerà liscia» borbottò la castana.

«Rilassati Eve,lo sai com'è fatta questa scuola,massimo un paio di settimane e vedi come tutti si dimenticheranno chi sono» disse sicura di se come se dentro non stesse morendo per quello appena successo.

«Quel Bill,che nervoso,non gli hai mai fatto nulla» a quelle parole abbassò la testa,come aveva potuto farle una cosa del genere,colui che l'aveva salvata l'aveva distrutta automaticamente.

«Stai tranquilla,l'importante è che non lo veda anche a casa,sennò potrei impazzire sul serio» scoppiarono a ridere per poi entrare in un bar,si sedettero e iniziarono a parlare.

«Mi dispiace di non averlo notato prima,lo sai che per te io farei di tutto» sorrise poggiando la sua mano su quella dell'amica.
«Lo so Eve,e per questo ti sono grata» si sorrisero.

«Comunque non fartene una colpa,non potevi sapere che Liz era così stronza» Astrid voleva cambiare argomento,perciò si limitò a guardare da tutt'altra parte.

«Te che cosa prendi?»
«Una cioccolata calda» rispose l'amica sorridendo.
«Allora ti seguo» quando erano piccole era la loro ''bevanda'' preferita,la preparavano ovunque,anche in estate.

«Grazie mille» dissero le due mentre il cameriere andò dietro al bancone per preparare quello ordinato.

«Allora..dopo dove vuoi andare?»
«A casa,ho bisogno di rilassarmi e dormire» rispose sorridendo.
«Allora ti lascio da sola,così starai più tranquilla con tuo fratello»

Evelyn odiava vivere a casa sua,suo padre beveva e a volte era violento. Mentre beh,sua madre era una donna molto impegnata col lavoro,non faceva altro che stare a casa e scrivere su quel suo stupido computer.

«Sei sicura che non vuoi restare da me? Non mi dai fastidio» Astrid era sempre stata dalla sua parte,sapeva che odiava stare la perciò la faceva ''vivere'' a casa sua.

«Se me lo chiedi così però» scoppiarono a ridere mentre la loro cioccolata arrivò.
«Finalmente» la girarono per poi iniziare a berla senza scottarsi.

«Te hai studiato per l'interrogazione di domani?» chiese Evelyn asciugandosi le labbra dato che si era fatta dei baffi marroni.

«Perché c'è un'interrogazione?» chiese confusa la bionda,a lei non piaceva matematica tanto meno studiare,però già sapeva che la sua migliore amica l'avrebbe aiutata.

Finirono la cioccolata,andarono a pagare e dopo si diressero verso il loro palazzo.

«Georg sono a casa!» urlò sperando di trovare solo suo fratello e non sua madre.
«Cazzo Bill si può sapere qual'è il tuo problema?!» si sentì dal piano di sopra. Le due si guardarono e salirono le scale in silenzio sbirciando dalla porta socchiusa.

«Ti rendi conto di quello che hai fatto ad Astrid? Mia sorella cazzo!» sbraitò il castano mentre il ragazzo teneva la testa bassa,gli altri due li guardavano tristi,avevano già litigato una volta e non era andata a finire molto bene.

«Lo vuoi capire o no che l'ho fatto per lei. Se non avessi fatto quello non avrebbe mai capito quanto Liz fosse falsa!» le due ragazze si guardarono,in fondo aveva ragione,una vera amica non avrebbe mai fatto una roba del genere.

«Potevi dirglielo e basta cretino!» lo spinse facendolo sbattere contro il loro.
«Ci ho provato ma se quella mi odia non è colpa mia!»

«Invece si! È sempre colpa tua!» dopo quella frase calò il silenzio,Tom si alzò e allontanò Georg dal fratello mentre Gustav aiutò Bill a calmarsi.

Astrid iniziò a sentirsi in colpa,se solo avesse ascoltato Bill a quest'ora suo fratello non sarebbe arrabbiato con lui.

«Vaffanculo Georg» Bill si incamminò verso la porta e le ragazze scapparono dirette in camera sua.
«Almeno non c'era tua madre a rovinare tutto» risero leggermente,era tutta colpa tua.

''Dovevo ascoltarlo'' ''Sono una persona di merda'' ''Ho distrutto un ragazzo così dolce'' aveva la mente intasata da queste parole,si stese sul letto,si mise il cuscino in faccia e iniziò ad urlare.

«Ash,calmati,stai tranquilla» disse massaggiandole il braccio.
«È tutta colpa mia Eve,se solo lo avessi ascoltato..»

«Piantala Astrid,non è colpa tua,lui ha deciso di mettersi dalla sua parte e adesso pagherà le conseguenze» si asciugò le lacrime.

«Ha detto che lo aveva fatto per farmi capire quanto fosse falsa» disse con la voce rotta.
«Ash io lo avevo capito prima di lui,sei tu che non hai mai voluto darmi ascolto» spalancò gli occhi.

«Mi dispiace» l'abbracciò.
«Tranquilla,è tutto ok» restarono ancora un po' così per poi scendere e prendere dell'acqua.

«Ash» disse Georg sedendosi sul divano.
«Ne manca uno,dov'è Bill?» chiese facendo finta di niente.

«Non lo so,è andato a farsi un giro» mentì Gustav come se loro due non sapessero la verità.

«Ok» andarono in cucina a prendere dell'acqua per poi sentire la porta aprirsi. Entrò sua madre,conciata abbastanza male,insieme ad uno.

«Mamma» disse Georg per poi avere un bacio sulla fronte,Melanie si diresse in camera sua seguita dal tizio.

Astrid sbuffò,di certo non sarebbe risalita dato che tutte e tre le camere erano al piano di sopra.

«Voi avete studiato per la verifica di matematica?» chiese Tom alle due.
«No» risposero insieme.

«Perfetto,allora prenderemo entrambi quattro» alzò le spalle il rasta.
«O peggio se non vi mettete a studiare»

«Non rompere Georg» lo rimproverò la sorella. Di certo non si sarebbe messa studiare adesso,sua madre non glielo avrebbe permesso e nemmeno la sua mente,era invasa da sensi di colpa.

«Vado a prendere una boccata d'aria» aprì la porta e scese le scale. Quando arrivò all'ultimo scalino vide Bill,il ragazzo si girò e si guardarono negli occhi.

Voleva andare lì a scusarsi ma entrambi sapevano che non sarebbe mai successo,uscì dalla porta non distogliendo lo sguardo da lei,appena vide il ragazzo scomparire si sedette a terra.

In tutte le volte che lo aveva guardato fisso non aveva mai sentito nulla. Ma oggi quello sguardo le aveva acceso qualcosa,qualcosa che era stato spento da troppo tempo.

twisted games - bill kaulitz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora