L'ampio soggiorno risuonava delle nostre voci, sulle pareti in legno le luci dell'albero di Natale danzavano senza sosta, mentre il calore emanato dal caminetto rendeva l'atmosfera ancora più intima.
In sottofondo risuonavano le note di Last Christmas, coperte dalle risatine di Christine.
Mark stava raccontando a Luke e Sophie alcune delle sue avventure in Italia, le loro risate avevano richiamato l'attenzione di Juls e... Christine ovviamente.
"Una sera mi sono perso per i vicoli del centro di Firenze, ci sono certe stradine strette e buie che si somigliano tutte, non so quante strade ho girato prima di capire che in realtà ero vicinissimo all'appartamento dove alloggiavo".
Christine lo guardò adorante, si era seduta di fronte a lui accavallando le gambe che il corto vestito metteva in bella mostra. Stava fissando Mark con un tale desiderio che se avesse potuto lo avrebbe spogliato davanti a tutti.
Mi veniva da ridere, la scena era spassosa: Mark cercava in ogni modo di evitare d'incrociare gli occhi della biondina e lei che invece faceva di tutto per catturare la sua attenzione, lanciandosi in parole piene d'ammirazione per i suoi racconti. In ogni caso Mark stava ignorando tutte le sue moine e la cosa mi faceva piacere, dovevo ammetterlo.
Addentai una Mince Pie, il sapore dolce e speziato di quelle tortine era per me una delizia, quasi come i biscotti alla cannella pensai.
O il cedro...
Sophie lanciò nella mia direzione un'occhiata truce, era al limite della sopportazione. Non so quanto sarebbe riuscita a sopportare ancora gli atteggiamenti di Christine.
Arthur afferrò dal tavolo un bagel e venne a sedersi vicino a me, seguito da un'altra occhiataccia di Sophie.
"Alisea quell'abito ti sta molto bene" mi disse con un sorriso.
"Devo ringraziare Sophie, è davvero bellissimo" risposi guardando l'abito con gratitudine.
"Sapessi quanto ci ha messo a sceglierlo! Mi ha trascinato in almeno una decina di negozi" ribattè Arthur fingendosi inorridito
"Allora devo ringraziare anche te per la pazienza che hai nel sopportare la nostra Sophie"
Entrambi ci girammo a guardarla.
"Non potrei desiderare un'amica migliore" dissi.
"Né io una fidanzata migliore" aggiunse Arthur.
"Fidanzata che in questo momento ti sta lanciando delle occhiatacce assassine, ti conviene andare a sentire cosa vuole" dissi divertita.
"Grazie Alisea, mi stai salvando la vita, sappilo!" mi rispose trangugiando l'ultimo boccone di bagel e alzandosi per andare da Sophie.
"Sophie è l'ultimo bagel, te lo prometto!" disse Arthur andando a sedersi accanto alla mia amica e cominciando a parlare di quello che avremmo potuto fare l'indomani mattina.
Mark approfittò dell'interruzione offerta da Arthur scappando verso la cucina. Vidi che Christine stava per seguirlo e mi alzai d'impulso, decisa ad anticiparla e poter scambiare qualche parola con lui visto che era solo.
Con la coda dell'occhio vidi la sua espressione stizzita mentre si rimetteva seduta sull'ampio divano. Provai un'enorme soddisfazione.
"Sei riuscito a scappare?" gli chiesi ridendo.
Mark si voltò con una, sul suo viso comparve un'espressione sollevata, quando vide che ero io e non la sua groupie più accanita.
" Non prendermi in giro, è già abbastanza difficile stare sempre con la guardia alzata" mi rispose sospirando.
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Come il vento d'inverno
RomanceUn'improvvisa nevicata, un incantevole cottage isolato tra i monti, e Mark, l'uomo che ha spezzato il cuore di Alisea due anni fa. Questo è lo scenario che si presenta davanti alla protagonista quando arriva a Snow Lodge per trascorrere il Natale co...