Capitolo 22. "Il Castigo"

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Draco si avventurò nel bosco, avvolto da un'atmosfera inquietante. Le ombre degli alberi si allungavano sinistramente, creando un labirinto di oscurità intorno a lui. Il fruscio delle foglie secche e il sussurro del vento facevano eco nel silenzio cupo del bosco, mentre i rami intrecciati formavano un tetto oscuro che filtrava appena la luce fioca della luna.

Con passo deciso, Draco si avvicinò alla cascata, il suono dell'acqua che cadeva creava un'atmosfera surreale. Arrivato dietro la grande roccia indicata da Hermione, Draco scrutò ogni angolo, ma non c'era nessuna traccia dei due babbani.
Pensando a lei, Draco si chiese se avesse detto la verità. Forse lo aveva ingannato, forse stava proteggendo i suoi amici.
La rabbia cresceva dentro di lui mentre cercava disperatamente, ma il bosco sembrava nascondere i suoi segreti con astuzia.

Infuriato e frustrato, Draco fece ritorno al maniero, con la mente piena di domande e di sospetti.
Entrò nella sala pranzo con passo deciso e vide Hermione intenta a preparare la cena. Senza esitazione, si avvicinò a lei e, con un gesto brusco e violento, le sferrò uno schiaffo. Il suono dello schiaffo echeggiò nella stanza, interrompendo il silenzio e attirando lo sguardo di Hermione, che lo guardò sbigottita e spaventata. Draco la fissò con occhi pieni di rabbia e frustrazione, il suo volto distorto dall'ira.

Draco si avvicinò lentamente a Hermione, che era immobile, tremante e visibilmente spaventata. La sua figura dominante si stagliava contro di lei, mentre lei cercava di reprimere il terrore che le scuoteva il corpo.

Con passo sicuro, Draco si avvicinò al collo di Hermione, sentendone il battito accelerato dalla paura. Con delicatezza, sfiorò il suo collo con le sue labbra, inviando brividi lungo la sua pelle.

Poi, con voce grave e carica di autorità, le sussurrò all'orecchio , "Dove sono i babbani, Hermione?", la sua voce riecheggiava nella sala, carica di rabbia repressa.

Hermione: "Vi ho detto la verità, Malfoy..." La voce di Hermione tremava, mentre cercava di mantenere la calma.

Draco: "Non si trovano lì."
Le sue parole erano come lame taglienti che squarciavano l'aria intorno a loro. "Dove li hai nascosti, Hermione?" La sua voce era ora un ringhio minaccioso.

Hermione: "Io... io non..." La sua voce si spezzò di fronte alla sua ira crescente.

Draco: "Parla!" Gridò, il suo sguardo freddo e implacabile.

Hermione: "Vi assicuro che..." Le sue parole furono soffocate dalle lacrime e dalla paura.

Con un movimento brutale, Draco scaraventò un altro potente schiaffo sul volto di Hermione, che quasi perse l'equilibrio da quel colpo violento.
Il suono di pelle contro pelle riecheggiò nella stanza. Il dolore dilaniò il viso di Hermione mentre le lacrime rigavano le sue guance.

Draco, con un sorriso sarcastico dipinto sulle labbra, la guardò con aria di sfida. "Hai ancora qualcosa da nascondere, Hermione?" disse con voce tagliente, il tono carico di sarcasmo e minaccia.
Mentre pronunciava quelle parole, Draco afferrò una ciocca dei capelli di Hermione, facendola sobbalzare per la sensazione inaspettata. Con un gesto lento e controllato, le spostò i capelli dietro l'orecchio, osservandola con occhi dritti che sembravano scrutare dritto nel profondo della sua anima.
La sua presenza intimidatoria riempiva la stanza, costringendo Hermione a tremare di paura di fronte alla sua potenza.

Draco afferra con fermezza la cute dei capelli di Hermione, tirandola con forza verso di sé. Con un movimento deciso, fa alzare il suo viso, costringendola a guardarlo negli occhi. Poi, con una presa più gentile ma carica di significato, accarezza il suo collo delicatamente, mentre le sussurra minacciosamente che finché non gli avesse confessato la verità, i suoi giorni sarebbero stati un inferno senza fine, come quello attuale.

Draco, preso dall'ira, alzò la mano e scaricò una serie di schiaffi violenti su entrambi i lati del viso di Hermione, il suono dei colpi echeggiava nella stanza come un tamburo di guerra. Ogni schiaffo era come un pugno di fuoco, lasciando bruciature sulle guance delicate di Hermione.

Lei tentava disperatamente di resistere, ma la forza dei colpi la faceva barcollare, e alla fine le sue gambe cedettero sotto di lei, facendola cadere sul pavimento ghiacciato. Là, tremando e piangendo, si aggrappava alla fredda superficie, cercando disperatamente di trovare un po' di stabilità.

Draco, con un sorriso crudele e malizioso, osservava la sua preda sconfitta con un senso di trionfo perverso e con voce tagliente e carica di minaccia, si chinò verso Hermione, fissandola con i suoi occhi grigi e freddi. "Hermione, capisco che hai paura." disse, la sua voce echeggiava nella stanza come un tormentante avvertimento. "Ma ti assicuro che questa è solo l'inizio della tua sofferenza. Se non mi dirai la verità, ti garantisco che ogni giorno di questa settimana sarà un incubo per te. Ti torturerò senza pietà fino a quando non cederai."

Le parole di Draco erano come un'ombra oscura che si insinuava nella mente di Hermione, riempiendola di terrore e angoscia. Sapeva che non poteva permettersi di resistere, eppure il pensiero di tradire i suoi amici la tormentava come un pugnale nel cuore.

Con un'espressione determinata, Hermione annuì debolmente, sapendo che non c'era scampo per lei. Avrebbe dovuto trovare il coraggio di dire la verità, anche se ciò significava condannare se stessa e coloro che amava.

Draco osservò con fredda indifferenza Hermione mentre si sforzava di rialzarsi, il viso segnato dagli schiaffi e gli occhi gonfi di lacrime. Il rosso vivo delle sue guance contrastava con la pallidezza della pelle, e il suo sguardo era offuscato dalla vergogna e dal dolore.
Lui scrutava i segni rossi sulle guance di Hermione con una smorfia di disprezzo. Ogni segno dei suoi abusi gli procurava una soddisfazione sadica.

"Alzati." ordinò con voce tagliente, il tono carico di disprezzo e dominio, mentre lei cercava di nascondere la sua umiliazione di fronte a lui.
Ogni singolo movimento sembrava un'agonia per lei, e Draco poteva sentire il suono dei suoi singhiozzi disperati.
Con passi incerti e le mani tremanti, Hermione si rimise a preparare la cena. Ogni movimento era accompagnato da una sensazione di dolore e vergogna, mentre Draco osservava con occhi freddi e impassibili.
Hermione servì la cena a Draco, cercando di ignorare le sue parole.

Draco osservò Hermione con occhi duri, notando le lacrime che rigavano il suo viso segnato dagli schiaffi, mentre lei, con gli occhi gonfi di lacrime, serviva la cena di fronte a lui. Con tono sarcastico, fa un commento sulle sue guance arrossate, lasciando sottinteso il dolore che le aveva provocato.
"Le tue guance sembrano un po' rosse stasera, Granger. Spero non sia stato troppo doloroso per te."

Hermione, silenziosa e tremante, continuò il suo compito senza rispondere, mentre la tensione nella diventava più intensa.
"Ehi, Granger, ho detto qualcosa di sbagliato?" chiese con sarcasmo, "Non ti ho sentita rispondere. Forse hai bisogno di un altra sberla in faccia per farlo?",il suo tono era carico di minaccia, mentre si alzava dalla sedia, avvicinandosi a lei con passo lento ma deciso.

"La maleducazione non è una virtù qui, sai," aggiunse con fermezza
"non te lo devo mica ricordare, vero?"
Draco notò i singhiozzi di Hermione, ma non si fermò. "Allora?",chiese con tono gelido, mentre le si avvicinava sempre di più.
"Cosa aspetti a rispondere quando ti rivolgo la parola?"

Hermione, con le mani tremanti e la voce incerta, si rivolse a Draco: "Mi dispiace... non volevo mancarvi di rispetto..."

Draco la fissò intensamente, i suoi occhi freddi e penetranti scrutavano ogni minimo movimento di lei. Dopo un momento di silenzio teso, le diede un intenso bacio sulla fronte, ma il suo sorriso beffardo non si attenuò.
Draco: "Sai bene che le scuse non bastano, Granger."
Fece una breve pausa, lasciando intendere una minaccia non pronunciata.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 13 ⏰

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