CAPITOLO UNO: L'INIZIO DI UNA LUNGA STORIA

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"Ammó scenn abbasc!"
Mi disse la mia migliore amica Annarita al telefono.
Misi il profumo e presi la borsa, chiusi casa e corsi con i tacchi fino ad arrivare al portone. Dovevamo andare a ballare questa sera, quindi mi sono fatta più bella possibile.
"Mammamij Mari comm si bell"
Rise abbassando il finestrino della sua macchinetta.
Sorrisi ed entrai chiudendo la portiera affianco a me.
"Ammó pront p staser?"
Le chiesi sistemandomi il vestitino.
"E me lo chiedi pure?"
Alzò il volume della musica e iniziammo ad ascoltare canzoni Napoletane come sempre, passammo il tempo a cantare a squarciagola con i finestrini abbassati per il caldo dell'estate appena arrivata. Il vento scompigliava i capelli ad entrambe, era davvero un bel momento.
Arrivammo e scendemmo dalla macchina, ci sistemammo i capelli e finalmente entrammo.
All'entrata ci fu un bodyguard più o meno alto due metri e muscoloso, io e la mia migliore amica ci guardammo e ridemmo all'istante.
Gli demmo i falsini essendo ancora minorenni (16 appena compiuti) e ci fece entrare senza sospetto, la musica alta ci rimbombò nelle orecchie appena entrammo dentro, mano nella mano andammo dal barman per non perderci.
"Ce li fai due drink? Un angelo azzurro e un vodka lemon, grazie"
Chiese Annarita, facendogli l'occhiolino in modo provocante.
"Marò quant sij scemm"
Risi guardandola.
"Tutto per non pagare"
Mi sussurrò per non farsi sentire.
"Ecco a voi carissime, offre la casa"
Ricambiò l'occhiolino il ragazzo e la mia migliore amica gli mandò un bacio a distanza.
Appena ci girammo scoppiammo a ridere.
"T'agg ritt ca funzion"
Iniziammo a ballare e a bere a ritmo della musica, fino a che non si avvicinarono due ragazzi, uno era alto dalla carnagione scura e labbra carnose, il tipo ideale per Annarita!
L altro invece era un po' più alto di me, dalla carnagione chiara, ricciolo moro.
"Uá quanta bellezz"
Esclamò il ragazzo più alto.
"Dobberman piacer"
Continuò lui avvicinandosi alla mia migliore amica.
"A facc ro cazz, e tu chi sij?"
Mi domandò il ragazzo.
"Maria piacer, te?"
Risposi avvicinandomi a causa della musica alta.
"Raffaele ma micciarella per le guagliona bell comm a te"
Mi disse guardandomi dritto negli occhi, accennai un sorriso e nel momento in cui decisi di bere il mio drink lui cercò di sfilarmi il telefono.
Con la borsa lo colpi dritto nella faccia e gli diedi uno schiaffo.
Lui e il suo amico cercarono di scappare ma si sentii la polizia entrare dalle due entrate accessibili, iniziò il caos.
Avevo perso di vista la mia migliore amica e mi incominciò a girare la testa, barcollai strofinandomi gli occhi, caddí a terra e non vidi più nulla.

Mi svegliai in una macchina, aprii gli occhi piano piano e sbadigliai.
"Si è svegliata la ragazza"
Mi aprirono la portiera due poliziotti.
Mi presero dalle braccia e mi portarono in una centrale, la luce del sole mi faceva male agli occhi e la testa sembrava uscirmi dal cranio per quanto mi sentissi male.
Stavo a malapena cercando di capire quello che mi stava succedendo, mi fecero sedere su una sedia con uno di loro seduto davanti a me, ci separava una scrivania.
"Signorina sta buon?"
Mi chiese.
"Non molto"
Provai a toccarmi la testa ma mi accorsi poco dopo che non riuscivo perché ero ammanettata.
"C cazz.."
Sussurrai.
"Ha assunto droghe e pasticche illegali l'abbiamo portata qui in centrale appositamente"
Sgranai gli occhi e mi svegliai completamente davanti a quelle parole.
"Nono ci deve essere per forza uno sbaglio, nun agg assunt propr niente ij !"
Esclamai agitandomi.
Il poliziotto da dietro mi prese e mi riportò in macchina, non riuscivo a crederci, cosa stava succedendo?
Mi portarono in una stanza vuota e mi lasciarono lì.

Passarono ben due giorni ed io indossavo lo stesso cambio che mi fornirono appena entrai.
Immersa dai pensieri mi ricordai che dopo l'ultimo drink mi sentii male e arrivai finalmente ad una conclusione.
Mentre parlai con quel ragazzo di merda che provava a rubarmi il telefono qualcuno mi sbriciolò qualcosa nel drink, ma arrivò la polizia..
Era meglio se non uscivo ieri sera.

SPAZIO AUTRICE
Ehi! Non è la mia prima storia in generale, ma in Napoletano si, sono Napoletana per metà perciò abbiate pietà di me se sbaglio qualche parola in dialetto anzi correggetemi pure!

Abbiate pietà anche per i verbi,
non me ne accorgo sempre se li sbaglio ahahhahah

Se vi chiederete il perché io abbia messo la canzone sopra è perché la reputavo adatta per la parte iniziale in discoteca, e anche perché credo che leggere ascoltando musica dia quel tocco in più!

Grazie e buona lettura!

Non so starti lontano|MicciarellaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora