CAPITOLO TRE: IL GIUDIZIO FINALE

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Mi svegliò una donna da fuori la cella, erano più o meno le sei della mattina, lo vidi dall' orologio appeso al muro.
"Forza preparati che hai l'udienza!"
Disse lei aprendo la cella.
"Sono Liz, un'educatrice dell'IPM comunque"
Mi sorrise.
Sbadigliai e mi alzai, sperando in un giudizio positivo.
Misi i vestiti più eleganti che mi diedono loro, una camicietta bianca e dei pantaloni neri lunghi fino alle caviglie.
Morivo dal caldo, ma non potevo di certo andare lì in top e pantaloncini.
"Andiamo sù"
La seguì in macchina e per tutto il viaggio fui in tremenda ansia.
Non sapevo cosa ne pensassero i miei genitori, come sta Annarita, come questo influenzerà la mia vita.. So solo che questo determinerà il mio futuro.
"Arrivati!"
Esclamò Liz interrompendo le mie cento paranoie che si ripetevano in loop nella testa.
Prima di entrare feci un sospiro mentre chiusi gli occhi.
"Stai bene?"
Mi chiese sempre l'educatrice.
Annuii e feci per entrare.
"Buongiorno giudice"
Dissi abbassando la testa vedendo con la coda dell'occhio la mia famiglia seduta nei seggiolini affianco a me.
"Bene, sei incolpata d'uso di droghe illegali e pasticche, successo durante una festa alla quale ti trovavi tu stessa di tua spontanea volontà, o mi sbaglio?"
Incrociò le braccia.
"Non sbaglia, ma se mi permetto era una serata normale come tutte le altre, mi hanno messo qualcosa del drink, e questo spiega anche il motivo per il quale dopo che l'ho bevuto mi sono sentita male"
Risposi alla provocazione.
"La sua amica non sembra essere d'accordo con lei, non c'era"
Mi girai istantaneamente verso Annarita, che non mi guardò manco per sbaglio.
Mi sentii tradita dalla mia stessa migliore amica.
"La dichiaro colpevole per uso di droghe e pasticche illegali, in più lei minorenne ha mentito dicendo di essere più grande per entrare in un locale per maggiorenni"
Il mio cuore si spezzò in mille pezzi, come può Annarita non aver testimoniato in mio favore? E per davvero rimarrò all'ipm? Mi sembra tutto un sogno.
"Ma vaffanculo"
Esclamai uscendo dall'aula sbattendo la porta, venni seguita da Liz che mi richiamava, vedevo tutto annebbiato dalla rabbia.
"Nun m addá toccá Liz!"
Urlai appena mi prese il polso.
"Dobbiamo andare in macchina, devi vedere i tuoi genit-"
Cercò di tranquillizzarmi.
"Nun m ne fott nu cazz!"
Dissi girandomi verso di lei.
"Vieni su"
Mi tese la sua mano.
Feci un sospiro profondo e la presi.
Mi accompagnò in macchina, lasciandomi lì per andar a prendere la valigia con tutti i miei vestiti ed effetti personali per restare all'interno della struttura.
Partimmo poco dopo.
"Ti sei un po' calmata?"
Mi chiese lei mentre guidava.
"Non me lo merito Liz"
Mi vennero gli occhi lucidi, ma non volevo piangere.
"Nessuno ha testimoniato in mio favore! Come dovrei sentirmi Liz?"
Mi tremò la gamba dal nervoso.
"Hai ragione, ma ora non ti preoccupare, vai a farti una bella doccia ti cambi ed esci fuori con tutti va bene?"
Mi sorrise dallo specchietto.
"Può dire alla direttrice che non voglio vederla oggi?"
Chiesi con un tono più calmo.
Liz mi ha tranquilizzato, non so come abbia fatto, nessuno c'è mai riuscito.
"Vedrò cosa posso fare"
Sorrisi e arrivammo.
Appena scesi vidi subito quel coglione.
"Resti ca?"
Si aggrappò alla rete.
"Fatt e cazz tuoij"
Me ne andai in cella dove mi aspettava Silvia.
"Com'è andata con l'udienza?"
Mi abbracciò appena mi vide.
"Resto qui"
Lanciai la valigia vicino al letto.
"Almeno potremmo passare più tempo insieme.. Vieni ti faccio conoscere le altre"
Mi sorrise cercando di tirarmi su il morale.
"Se vuoi inizia ad andare, mi faccio una doccia e mi cambio"
Annuii e uscii.

Entrai in doccia e scoppiai a piangere mentre l'acqua sgorgava sulla mia pelle.
Che cazz agg fatt e mal?
Condannata per una cosa che non ho fatto!

Uscii dalla doccia e mi asciugai, strizzai i capelli e li lasciai mossi e bagnati.
Mi misi un top nero con un pantaloncino culotte dello stesso colore, molto attillato e nu poco corto.
Mi misi un filo di mascara e correttore per essere almeno un po' presentabile agli occhi degli altri.
Avevo il cuore a pezzi ma l'immagine va sempre curata.


SPAZIO AUTRICE
Ehilà!! Come state?
Io molto bene dai, spero anche voi.
E spero anche che questo capitolo vi piacerà!
Un bacioooo❤️

Non so starti lontano|MicciarellaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora