Capitolo 2

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La mattina seguente mi alzai piena di sonno nonostante avessi dormito per solo tre ore e dopo essermi preparata per la giornata mi sdraiai sul divano del mio soggiorno pensando al mio nuovo... ecco, scopamico.

Cazzo... CAZZO!

Era tutto vero!

Oggi mi avrebbe scritto e mi avrebbe portata probabilmente a casa sua per farlo per la prima volta, o almeno per la MIA prima volta!

La paura o l'essere elettrizzata mi fece alzare da lì per poi farmi camminare per tutta la stanza, mi diressi al frigorifero in cucina e presi uno yogurt alla fragola, recuperai anche un cucchiaino e tolsi la protezione in alluminio, leccai il prodotto da là e lo lanciai nel lavandino, lo avrei buttato in un altro momento.

Accesi la televisione e mi misi a guardarlo per far passare il tempo ma non appena finì il mio snack poggiai la scatolina di plastica sul tavolino e presi il telefono, avevo il suo numero e lui il mio, teoricamente potevo scoprire più fatti su di lui no?

Cliccai sulla sua foto profilo e il fiato mi si mozzò in gola.

Fino ad ora lo avevo visto solo sotto le luci colorate o nell'oscurità del vincolo in cui ci siamo conosciuti, e soltanto da ciò che potevo vedere sapevo che era un bel ragazzo.

Capelli poco più lunghi del solito taglio coreano senza tralasciare poi il fatto che fossero anche mossi, erano di un castano così scuro da sembrare quasi nero, occhi affilati e profondi, corpo robusto e muscoloso, tatuaggi senza una fine, specialmente sul braccio destro, piercing al labbro e al sopracciglio, e delle labbra rosee ed esperte.

Avevo sempre potuto notare quello in quei momenti, ma qui... o mio Dio, sembrava un uomo incazzato con il mondo, il suo volto messo in primo piano esprimeva serietà con uno sguardo di sfida, come per chiedere: sei in grado di reggermi topolino?

La risposta era no, stavo anche quasi avendo paura di aver accettato il fatto di diventare amici di letto perché io non avrei resistito nemmeno per un'ora molto probabilmente, e potevo tranquillamente dedurre da ogni suo lineamento del viso che non era affatto uno che ci andava piano.

Topolino. Topolino. Topolino.

Perché aveva scelto di chiamarmi proprio così anche dopo aver scoperto il mio nome?

Topolino.

Le chiamava tutte così? Abbassai lo sguardo e lessi la sua biografia...

'Wild & free'

Si... si, era totalmente uno che non ci andava piano.

"Jeon Jungkook" lessi nelle info e annuì in approvazione "bel nome" commentai inutilmente.

Uscì da lì ed entrai su Instagram, scrissi il suo nome completo e non trovai nessun account con le sue foto, non aveva i social?

Pazzesco, come faceva a far passare il tempo? Ah giusto, scopando probabilmente.

Delusa dal non avere altre informazioni spensi lo schermo e tenni il telefono tra le mani giocherellandoci, mancava troppo alla sera ed ero stanca di aspettare per sapere cosa sarebbe successo, quando poi all'ennesimo giro il telefono vibrò all'arrivo di un nuovo messaggio, lo guardai e notai che era soltanto uno dei soliti messaggi da parte di Instagram.

Lasciai il telefono sul divano e mi sdraiai dall'altra direzione.

Che. Noia. Pazzesca.

Sbuffai un paio di volte e ripresi in mano il telefono chiamai Haru e tentai di far passare almeno quattro ore con lei.

"Dovremmo uscire se vuoi parlare ancora per molto con me" disse dopo aver parlato per due ore e mezza di aria fritta, ovvero il nulla più totale "dove andiamo?" Chiesi e lei fece spallucce attraverso la video chiamata "pic nic al fiume?" Annuì "compriamo le cose al convenience store?" "Si" rispose e sorrisi "dove ci incontriamo?" Chiese sempre lei "tra mezz'ora al negozio davanti il ponte? Porti tu il telo però" lei annuì "e tu dei cuscini" annuì anche io "ci vediamo tra poco allora" mi disse e spense la chiamata.

My obsessed friend with benefits ~Jeon Jungkook~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora